E’ la filastrocca Le parole, scritta da Gianni Rodari e decantata da Fabio Fazio, ad inaugurare quello che si è annunciato come un evento. Si capisce sin da subito che Quello che (non) ho mette al centro della scena proprio il verbo e i significati soggettivi che possono essere attribuiti all’una o all’altra parola.
Il conduttore di Rai3 fa subito l’esempio dei termini “crescita“ - un tempo usato dalle madri per sottolineare la maturazione dei propri figli e oggi strettamente legato all’attualità economica – e “interloquire“ per presentare il compagno d’avventura Roberto Saviano “accolto incondizionatamente” da La7. Ecco, proprio questo “incondizionatamente” è il termine più rumoroso di questo primo scorcio di trasmissione.
Lo scrittore antimafia ricorda di aver suscitato le ire della Lega Nord per aver denunciato nel corso di Vieni via con me che la ‘Ndragheta aveva cercato di interloquire col partito di Bossi. La storia recente, ricorda Saviano, ha dimostrato come le accuse lanciate all’interno della trasmissione di Rai3 erano fondate:
“Dicemmo che la ‘ndrangheta cercava di interloquire con tutti i partiti, anche con la Lega. Si arrabbiarono tutti. Ci dissero che era inammissibile pensare una cosa del genere. Invece il tesoriere della Lega interloquiva e come, conosceva benissimo i broker del clan De Stefano(…)”