Roberto Saviano



18
maggio

CI TOCCA ANCHE VITTORIO SGARBI: STASERA IL DEBUTTO SU RAI1. MONOLOGHI E CULTURA, SARA’ L’ANTI-SAVIANO?

Ci tocca anche Vittorio Sgarbi

Il professore vi sbigottirà. Ci sono una sfida e una scommessa dietro il debutto televisivo di Vittorio Sgarbi che si terrà stasera su Rai1. L’ambizione, più volte dichiarata, è quella di realizzare un programma di prime time che parli di cultura, valori, grandi temi d’attualità nello stile impetuoso e ’scapigliato’ del critico d’arte. Un progetto pensato quasi come un contraltare ’moderato’ al successo di Vieni via con me, la trasmissione di Fazio e Saviano andata in onda lo scorso autunno sulla terza rete. Ecco dunque la sfida, di natura culturale. Rinvii, cambi di titolo, di contenuti e interventi della Direzione Generale della Rai  (maggiori info qui) sembravano aver ridotto al lumicino la possibilità che la trasmissione andasse in onda in questa stagione. Ma Sgarbi non lo fermi manco con la bomba al neutrone: stasera il neoconduttore comincerà il suo show.

“…Ci tocca anche Vittorio Sgarbi – Or Vi Sbigottirà”, questo il titolo definitivo scelto in extremis tra la sfilza di nomi che erano stati annunciati nelle scorse settimane, da “Il Bene e il Male” a “Il mio canto è libero”. Stasera, nella prima puntata, si parlerà della figura del «Padre». Secondo indiscrezioni, il critico d’arte aprirà il programma con un lungo monologo di 22 minuti sui suoi padri politici, spirituali, letterari: Federico Zeri, Francesco Cossiga, Giovanni Paolo I, Leo Longanesi, Guido Ceronetti, Pasolini e Petrini. Non è da escludersi che il tema venga declinato anche in ambito spirituale, anche se il nuovo DG Rai Lorenza Lei aveva raccomandato al professore di non parlare di religione. Gli interventi di Sgarbi prenderanno spunto da opere d’arte, versi poetici, brani di saggi e di romanzi per poi approdare a considerazioni personali o polemiche.

E’ previsto anche l’intervento di alcuni ospiti come il vescovo di Noto, Morgan, e forse anche l’ex DG di Viale Mazzini Mauro Masi, uno dei primi sostenitori del progetto televisivo di Sgarbi. Nel corso del programma parleranno anche Carlo Vulpio e di Diego Volpe Pasini, che terranno un’analisi dei fatti di attualità. Lo show si concluderà con un altro monologo del critico d’arte. Durante la serata ci saranno spazi musicali realizzati dall’orchestra diretta dal Maestro Stefano Palatresi. La trasmissione sarà in diretta dagli studi De Paolis di Roma dove, come riporta Il Giornale, si sarebbe recato anche Silvio Berlusconi per una visita privata notturna.




28
aprile

IL MIO CANTO LIBERO: SGARBI PENSA AGLI OSPITI E ALLO STUDIO IN VISTA DEL DEBUTTO (IL 18 MAGGIO?). FORSE LO AFFIANCHERA’ ANCHE MADALINA GHENEA

Vittorio Sgarbi

Allora si comincia il 18 maggio (disdetta: non più il 2), con tre o quattro co-conduttrici e una tripletta di monologhi a sera. Ci sarà un solo mattatore, arruolato per 1 milione di euro, con l’ambizione di arrivare al 23-24% di share. Auguri. A furia di dare numeri – eccone un esempio – di anticipare e insistere, forse Vittorio Sgarbi ce l’ha fatta: a breve il critico d’arte potrà iniziare il suo nuovo programma su Rai1, dal titolo “Il mio canto libero“. Lo show era stato annunciato e posticipato da tempo ed ora, se tutto andrà bene, partirà il giorno 18 del mese prossimo. “La data è decisa. Avrei preferito il lunedì, ma ci saremmo imbattuti nei risultati elettorali“: lo ha confermato il conduttore stesso in un’intervista pubblicata oggi da Il Giornale.

Gli scettici sono comunque pronti a scommettere che qualche imprevisto farà slittare la trasmissione per l’ennesima volta, ma sono voci che Sgarbi non ascolta. Anzi, il professore col ciuffo continua a lavorare sul progetto come nulla fosse, rivelando ad esempio che le sue co-conduttrici “probabilmente saranno tre o quattro“. “Per la conduzione c’erano due ipotesi: un volto di Raiuno che mediasse le mia presenza per il pubblico della rete; oppure la ’soluzione Celentano’, con una figura femminile che accompagna il protagonista. Ho scelto la seconda strada“ ha detto al giornalista Maurizio Caverzan, confermando di aver arruolato Monica Marangoni e di aver preso in considerazione anche la promettente ‘ballerina con le stelle’ Madalina Ghenea (“ma ancora non posso confermarla“).

Nella squadra di Sgarbi ci saranno anche Irene Ghergo e Tatti Sanguineti, e forse il direttore di Sette Giuseppe Di Piazza. “Il mio canto libero” (il più quotato tra i titoli proposti per il programma) ricalcherà il modello di Vieni via con me con Fazio e Saviano, soprattutto per la presenza di alcuni monologhi. “Saranno tre a serata, pronunciati dal critico d’arte. Nello show di Rai1 si parlerà di arte, religione, cultura, musica, letteratura, con ospiti che nelle intenzioni del conduttore sono prestigiosi e degni di una prestigiosa prima serata. A riguardo, il professore pensa al vescovo di Noto, Antonio Staglianò, a Nannini o Patty Pravo che canteranno Il Paradiso, ma anche ad Anna Bonaiuto e Margherita Hack per la seconda puntata sulle donne.


15
aprile

TRITACARNE: CRUCIANI FA A PEZZI GLI ‘INTOCCABILI’ DELLA POLITICA E DELLA CULTURA SU CURRENT TV

Tritacarne, Giuseppe Cruciani

Berlusconi con Di Pietro e Nichi Vendola, Saviano con Scilipoti. Alessandro Sallusti con Umberto Eco. E la Santanchè. I personaggi al centro delle cronache politiche e d’attualità finiranno tutti in Tritacarne, la nuova trasmissione di commento giornalistico in onda da stasera su Current tv. A sezionarli e macinarli manco fosse Dexter, ci penserà Giuseppe Cruciani, già conduttore de La Zanzara, seguitissima trasmissione di Radio24, e opinionista a Controcampo. Con il suo stile sferzante, ogni venerdì alle ore 23.00 il giornalista sminuzzerà i nomi che contano, gli intoccabili dell’establishment e li metterà sulla graticola dei suoi commenti senza tabù.

Non vedevo l’ora di liberare i miei istinti più velenosi. Avevo voglia di non tenermi tutto dentro. Volevo scegliere una persona, metterla a nudo, sezionarla, svelare le sue ipocrisie e paranoie. Adesso posso farlo usando il mio Tritacarne“. E’ un Cruciani con la mannaia in pugno quello che oggi esordisce su Current tv in seconda serata, pronto a dire la sua su tutto e tutti. In una scenografia semplice, seduto ad una scrivania con un vecchio registratore a nastro e un iPad, l”opinionista seriale‘ passerà al setaccio dichiarazioni, commenti, video, esternazioni ufficiali e off the record delle sue vittime, mettendone in risalto caratteristiche, difetti e contraddizioni. Niente dibattiti o interviste, Tritacarne è un one man show fatto di commenti caustici, di voci e volti dall’attualità.

Tra le prime a finire sotto l’agguato di Cruciani pare ci siano due donne: il direttore dell’Unità Concita De Gregorio e Daniela Santanchè, “il sottosegretario al Ministero più inutile del mondo, quello per l’attuazione del Programma“. Signore particolarmente agguerrite che, su fronti opposti, stanno portando avanti battaglie sulla vita politica (e privata) del premier Berlusconi. Tritacarne non escluderà nessuno; Luigi De Magistris, il “supponenteItalo Bocchino, il “furbo” Pierferdinando Casini, il “sui generis” Domenico Scilipoti… Ogni venerdì verranno tutti fatti a pezzi.





10
aprile

RAI: RITARDI SUI CONTRATTI DI FAZIO, FLORIS E GABANELLI

Fabio Fazio, Giovanni Floris

Ma non era Michele Santoro quello da mandare fora dai ball? Adesso sembra che a Viale Mazzini abbiano cambiato idea, e che i conduttori a rischio panchinamento per la prossima stagione televisiva siano altri. Tra giugno e agosto, infatti, scadranno i contratti di Fabio Fazio e Giovanni Floris, per i quali la tv pubblica non ha ancora avviato le trattative di rinnovo. Si dice che siano in bilico anche le conferme di Milena Gabanelli e Serena Dandini, a poco più di un mese dalla presentazione dei palinsesti autunno-inverno da parte della concessionaria pubblicitaria Sipra. Sono indiscrezioni senza fondamento o c’è un fondo di verità? Dagli uffici della direzione generale tutto tace. Così, alcuni già lanciano l’allarme e denunciano un presunto manovrone politico per far fuori i giornalisti anti-Cav, altri invece la prendono con filosofia visto che i contratti siglati all’ultimo minuto fanno ormai parte della tradizione Rai.

Nel caso la teoria della “vittima sacrificale” dovesse mai realizzarsi, il braccio di ferro che deciderà le sorti dei sopra citati conduttori di Rai3 sarà soprattutto tra il DG Mauro Masi ed il portafoglio della tv pubblica. A gravare sull’ago della bilancia, come riportato stamane da alcuni quotidiani, c’è il fatto che i loro programmi convengono all’azienda, tanto più che i costi di produzione sono inferiori rispetto agli introiti pubblicitari. Fazio, Floris, Gabanelli portano in Rai tanti bei soldini… Le 66 puntate di Che tempo che fa, ad esempio, incassano 17 milioni e 600 mila euro mentre ne fanno spendere 10 milioni e 400 mila euro. Ballarò garantisce a Viale Mazzini 8 milioni in pubblicità (e ne spende 3 milioni e mezzo). Bene anche la Gabanelli che, con gli ascolti in crescita del suo Report, porta entrare per 4 milioni e 100 mila euro e ne costa 2 milioni e 200 mila. Discorso a parte, aggiungiamo noi, per la Dandini che ha dei costi e una produzione (ben 14 autori) sproporzionati rispetto alla tipologia di programma.

I piani del Direttore Generale dovranno dunque confrontarsi anche con evidenti interessi di natura economica, gli stessi per cui al momento il seguitissimo Michele Santoro non sembra rientrare tra i conduttori a rischio. Da valutare bene anche l’eventualità che i giornalisti decidano di prendere contatti con altre emittenti, La7 e Sky in primis, dal momento che la Rai non offre loro condizioni favorevoli. In questo caso la tv pubblica perderebbe in un solo colpo programmi d’inchiesta e show a cui il pubblico è affezionato, come pure Vieni via con me con Roberto Saviano. Questo non significa che palinsesti e conduttori siano intoccabili (come vorrebbe qualcuno) ma piuttosto che ogni decisione porta con sè conseguenze e responsabilità ben precise.


19
marzo

SGARBI PREPARA LA ‘CONQUISTA’ DEL PRIME TIME: INVIDIO FERRARA MA IN TV MI ISPIRERO’ A ROBERTO SAVIANO

Vittorio Sgarbi

Piaccia o no, lo ‘tsunami’ col ciuffo sta arrivando: manca poco più di un mese al ritorno in tv di Vittorio Sgarbi. Intanto lui mette a punto, analizza, fa polemica, scalpita come un purosangue in attesa di galoppare nelle vaste praterie del prime time. Dal prossimo 27 aprile il critico d’arte più “indomabile” d’Italia presenterà su Rai1 un nuovo programma in cui si parlerà “di arte, religione, cultura, valori e dee…“. Forse lo show si intitolerà “Al di qua del bene e del male” (o qualcosa di simile) e certamente farà discutere. Tra genio e sregolatezza, il sindaco di Salemi ha raccontato della sua futura trasmissione anche ieri sera, nel corso di un’intervista a tutto campo rilasciata alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi.

Parlerò di tante cose, di principi alti. La prima puntata sarà su Dio” ha anticipato Sgarbi, rivelando anche un retroscena sul suo ritorno nella tv pubblica. Il critico d’arte ha infatti spiegato di essere stato tra coloro che, qualche tempo fa, suggerirono al DG Rai Mauro Masi di affidare uno spazio a Giuliano Ferrara. Da quella iniziale ispirazione, le trattative e i progetti dei piani alti di Viale Mazzini presero forma (“però Masi ha scelto in piena autonomia“) e infine all’Elefantino è stata offerta una trasmissione che forse sarebbe stata adatta anche alle corde del ‘retore Vittorio‘. Sgarbi, infatti, ha ammesso che avrebbe indossato con piacere i panni del pungente commentatore serale, in stile Qui Radio Londra. “Vado, colpisco e torno: sarebbe stato sublime, adatto a me” ha spiegato alla Bignardi, dichiarando un pizzico di invidia nei confronti del direttore del Foglio.

Tornando a parlare del suo programma, il sindaco di Salemi ha poi confermato di volersi ispirare alla formula rivoluzionaria di Vieni via con me, meritevole di aver fatto affezionare il pubblico anche ai tempi non-televisivi del monologo. “Per questo ho ammirato Saviano” ha detto Sgarbi,  riferendosi anche all’importante ruolo di presentatore svolto da Fabio Fazio. E a proposito dell’efficacia di una conduzione a due, secondo indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, i capistruttura Rai ora vorrebbero affiancare al critico d’arte una spalla che lo aiuti a gestire adeguatamente la scaletta e gli snodi del suo nuovo programma. Il Giornale ha fatto i nomi di Lamberto Sposini e Massimo Giletti, ma pare che Vittorio ghe pensi mi Sgarbi non ne voglia sapere: la sua prima serata dovrà infatti sparigliare le consuete liturgie della tv generalista, almeno nelle intenzioni.





14
marzo

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (7-13/03). PROMOSSI CLERICI E MORIC, BOCCIATI “LA VENTURA RIFATTA” E NANDO COLELLI

Simona Ventura

10 a Enrico Mentana. Il giornalista continua a raccogliere consensi a La 7  e porta a casa il Premio Regia televisiva per il Migliore Tg.

9 a Antonella Clerici. La bionda conduttrice, malgrado le recenti e burrascose vicissitudini sentimentali, in tv non perde il sorriso verso i telespettatori che la seguono e la mordacità verso i “giornalisti” che infieriscono.

8 a Nina Moric. “Strampalata”, litigiosa, “piagnona” e sincera: l’ex signora Corona doveva essere la star dell’Isola dei Famosi 8 e così si è rivelata. Per una volta, poi, il pubblico non ha avuto paura delle personalità forti.

7 a Omar Pedrini. Il cantante, ospite di Caterina Balivo a Pomeriggio sul 2, mostra una calma invidiabile al cospetto delle “martorianti” domande della conduttrice, ficcante senza motivo.

6 alla ritrovata armonia tra Massimo Giletti e Caterina Balivo. Dopo che a mezzo stampa se ne erano dette di tutti i colori i due volti Rai si ritrovano faccia a faccia come se nulla fosse. Ipocrisia televisiva o “ravvedimento” repentino?


14
marzo

SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA

Roberto Saviano

Sembrava dovesse vivere da recluso, nascosto e segregato per motivi di sicurezza, blindato da cordoni di polizia lunghi come un’autostrada. Eppure di recente Roberto Saviano sta spesso in pubblico, così a suo agio sotto la luce del sole e pure sotto quella dei riflettori televisivi. Da una parte la notizia fa tirare un sospiro di sollievo rispetto alla sua incolumità di minacciato dalla Camorra, dall’altra suscita giudizi severi, talvolta fin troppo. A rimproverare allo scrittore antimafia un rapporto particolare con il piccolo schermo è stato soprattutto il giornalista Aldo Grasso. ”Con quella faccia da Cristo pasoliniano, Saviano si sta innamorando dei brividi che il successo tv sa procurare” aveva scritto il critico tv del Corriere della Sera. Forte delle sue ragioni, ieri sera lo scrittore ha però replicato a quel genere di critiche durante il Tg La7 di Enrico Mentana.

Le critiche sono utilissime, e fa parte del saper fare il proprio mestiere sapersi anche disciplinare. Io cerco di non espormi ma non intendo neanche strisciare lungo i muri” ha spiegato lo scrittore durante l’intervista rilasciata a Mitraglietta. Dopo l’ospitata a Che tempo che fa di domenica scorsa, ora Saviano ha iniziato un viaggio nella Penisola per presentare il suo libro composto dai monologhi pronunciati nella trasmissione Vieni via con me. “So cosa significa la solitudine e non voglio rinunciare a incontrare le persone” ha poi affermato.

Durante la chiacchierata con Mentana, Saviano ha parlato anche della gag che Luca e Paolo gli avevano riservato nello scorso Festival di Sanremo. I due comici ironizzarono sulle lunghe pause con le quali lo scrittore intercala spesso i suoi interventi televisivi. “L’imitazione a Sanremo mi ha fatto ridere. I miei familiari mi hanno anche mandato i messaggi per dirmi che ero arrivato anche lì, ma la battuta ’si sa che a Napoli c’è la camorra’ non mi è piaciuta. Banalizzare un messaggio di questo genere significa quasi invitare all’omertà” ha commentato, facendosi tutto serio.


6
marzo

CHE TEMPO CHE FA, STASERA ROBERTO SAVIANO FA FUOCO SUL CASO RUBY: EMERGE LA SOLITUDINE DI UN NONNO

Fabio Fazio, Roberto Saviano

L’ostensione mediatica avverrà stasera, a Che tempo che fa. Per definizione sarà un evento straordinario, di quelli che le personcine per bene dovrebbero aspettare con zelo, in ginocchio. Il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio dedicherà un’intera puntata a Roberto Saviano, il giornalista antimafia già autore del libro Gomorra. Dopo mesi l’Italia migliore si troverà ancora davanti all’altare aureo della “tv di cultura” ad accogliere il verbo del divin scrittore. Assisteremo ad una serata monografica, pensata su misura per “fare il punto della situazione” dopo Vieni via con me, il grande successo televisivo targato Fazio e Saviano andato in onda lo scorso novembre.

Ora, a quattro mesi di distanza da quella esperienza, è tempo di amarcord, di aggiornamenti. E di puntualissime réclame.  Lo scorso 2 marzo, infatti, è uscito nelle librerie il volume Vieni via con me, che raccoglie i monologhi pronunciati da Saviano nelle quattro puntate del suo programma in Rai. Ci sono proprio tutti: il sermone sull’Unità d’Italia non condivisa, la denuncia contro la macchina del fango, la disquisizione sull’emergenza rifiuti a Napoli o l’allarme sull’espansione della criminalità organizzata al Nord, che aveva fatto infuriare il Ministro leghista Roberto Maroni. Non mancano pagine toccanti dedicate alla lotta di don Giacomo Panizza contro la la’ndrangheta o alla vicenda di Piergiorgio e Mina Welby. Quale occasione migliore di un’ospitata a Che tempo che fa per pubblicizzare il libro?

Per una sera tornarà a vivere in tv la Repubblica dell’Elenco fondata in diretta a Vieni via con me. Saviano parlerà della sua esperienza televisiva e del suo rapporto con la politica ci aggiornerà su alcune vicende già trattate. Secondo indiscrezioni, durante la registrazione del programma in onda stasera, Robertino ha parlato ancora della “macchina del fango” che ”produce narconotizie e può essere fermata solo dalle persone (…) la delegittimazione prende un solo elemento e lo utilizza contro“. Lo scrittore ha poi fatto riferimenti espliciti al caso Ruby, spiegando che un conto e’ il privato, che e’ sacro e va difeso, un conto e’ un reato. Non solo, secondo Saviano i documenti dell’inchiesta che coinvolge Silvio Berlusconi sono “carte di solitudine” che riguardano “una persona anziana, un uomo solo, un nonno che si trova in quella situazione“.