Mario Monti



9
settembre

OTTO E MEZZO: MARIO MONTI HA DETTO SI

Lilli Gruber e Mario Monti

Ritorna lunedì alle 20.30 il contenitore d’informazione politica del preserale di La7 Otto e Mezzo, condotto da una Lilli Gruber pronta a riaprire i battenti per una stagione politica che si promette interessante e bollente. La Gruber rimane aggrappata alla sua creatura non sbilanciandosi sui progetti futuri che potrebbero investirla di qui a poco.

La formula di Otto e mezzo resterà invariata e la Gruber sarà ancora la padrona di casa del suo salottino: nessuna doppia conduzione e, soprattutto, tante idee e suggerimenti da una squadra autoriale vincente che vanta, fra gli altri, anche il fedele editore e giornalista Paolo Pagliaro. Come primi ospiti, lunedì si inizia con il direttore dell’Unità Claudio Sardo e Marco Travaglio, recentemente protagonista a Bersaglio Mobile di un dibattito poco gradito da Giuliano Ferrara, colpito da un malore pochi giorni fa. Si prosegue martedì con il ministro Elsa Fornero e mercoledì con Pierluigi Bersani. E Mario Monti?

“Lo abbiamo invitato e Otto e mezzo sarà la prima trasmissione a cui sarà presente” rivela a Il Messagero. Una grande soddisfazione, quindi, per la Gruber che la scorsa stagione è riuscita a irretire un sempre maggior numero di telespettatori arrivando al 6,24% di share, dato superiore alla media di rete, con circa un milione e 800 mila presenze sintonizzate su La7 nella fascia dell’access prime time. Riuscirà Otto e mezzo a confermare il suo successo?

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27
giugno

CDA RAI, TUTTO RIMANDATO. I PARTITI SPENGONO GIA’ LA TV DEI TECNICI

Mario Monti

Tra il dire e il fare c’è in mezzo il mare. Anzi il monti, Mario Monti. A parole sembrava che i Tecnici dovessero rimettere in sesto la Rai in un batter d’occhio, a colpi di sobrie riforme ed eleganti mazzate. Il primo ad ostentare una certa sicurezza in tal senso era stato proprio il Presidente del Consiglio, il quale a inizio giugno aveva indicato i nomi dei futuri vertici dell’azienda (Tarantola e Gubitosi). Ieri la Commissione parlamentare di Vigilanza avrebbe dovuto completare l’opera, eleggendo sette componenti del nuovo CdA. Ma, come previsto, qualcosa è andato storto.

A guastare la festa ci hanno pensato i politici: chi altri, sennò? Mentre il Pd si apprestava a votare l’ordine del giorno, i Commissari del Pdl e della Lega hanno fatto mancare il numero legale, mandando così all’aria la consultazione. La mossa, che ha scatenato le proteste del centrosinistra, pare abbia avuto motivazioni squisitamente politiche legate a recenti frizioni con il Governo. Ancora una volta, dunque, le decisioni legate alla tv pubblica sarebbero state influenzate da circostanze di altra natura. I partiti ci hanno messo lo zampino, e così il debutto della Rai dei professori è stato rimandato.

Chissà come l’avrà presa Monti, che proprio ieri aveva ricevuto a Palazzo Chigi i futuri Presidente e DG Rai da lui stesso designati. Trovandosi in mezzo ad un braccio di ferro di natura politica, forse il Premier avrà intuito cosa significhi governare oggi la tv pubblica. Gli algoritmi non bastano, i tecnicismi nemmeno: la verità è che i partiti hanno ancora il coltello dalla parte del manico e l’impressione è che non abbiano intenzione di mollare la presa.


25
giugno

RAI, MARIO MONTI RICEVE TARANTOLA E GUBITOSI. DOMANI LA VIGILANZA VOTA IL CDA

Rai

Dal punto di vista formale si è trattato di una visita “di presentazione e cortesia”. Ma domani si riunirà la Commissione parlamentare di Vigilanza per votare sette componenti del nuovo CdA Rai, e così l’incontro ha assunto una doppia valenza. Nella giornata di oggi il Presidente del Consiglio Mario Monti ha ricevuto Anna Maria Tarantola Luigi Gubitosi, che egli stesso ha designato rispettivamente come prossimi Presidente e DG di Viale Mazzini. I loro nomi dovranno essere ratificati dalla Vigilanza e dal Cda.

Di cosa avranno parlato il Premier ed i futuri vertici della tv pubblica? Le questioni scottanti che riguardano l’emittente di Stato sono parecchie, e di certo l’incontro odierno non sarà servito a sbrogliare la matassa. Tuttavia, secondo i ben informati, Monti avrebbe già iniziato a dire la sua anche in materia televisiva e forse il ricevimento di “presentazione e cortesia” gli sarà servito per sondare il terreno.

Intanto il primo appuntamento cruciale sarà quello di domani, cioè la votazione da parte della Commissione di Vigilanza dei sette membri del cda Rai di sua competenza. Sulla scrivania di Sergio Zavoli sono arrivati oltre 300 curricula da parte di altrettanti candidati, ma ovviamente i nomi in lizza sono solo una piccola parte di essi. Per l’occasione, i partiti hanno già stabilito quale strategia adottare: il Pd, da parte sua, proporrà due figure esterne alla politica e provenienti da associazioni della società civile.





11
giugno

ANNA MARIA TARANTOLA: L’INDAGINE SUI TITOLI TOSSICI ED I REGALI DI FIORANI NE INFLUENZERANNO LA NOMINA?

Anna Maria Tarantola

Non si era scomposto, il Professore. Davanti ai cronisti che lo interrogavano sulla designazione dei nuovi vertici Rai, l’altro ieri Mario Monti aveva ostentato sicurezza. Riteniamo che i nomi individuati corrispondano ai criteri di scelta” aveva detto il premier, mettendo a tacere eventuali polemiche. Ora, però, quelle sue parole rischiano di essere messe in discussione alla luce di alcuni retroscena che potrebbero creare imbarazzi a Palazzo Chigi e pure a Viale Mazzini. Le notizie riguardano in particolare, Anna Maria Tarantola, indicata dal Governo come prossimo Presidente Rai.

Come riportato da Repubblica il 15 gennaio scorso, la Vice Direttore Generale di Bankitalia è stata infatti indagata dalla Procura di Trani per il filone d’inchiesta che ha portato al sequestro di prodotti finanziari “tossici” messi sul mercato dal Banco di Napoli e, in un solo caso, dal Monte dei Paschi di Siena. Assieme a lei, i magistrati hanno attenzionato altri 7 ispettori della Banca d’Italia con l’accusa di aver favorito la vendita di derivati di tipo ’swasp’ non segnalando la loro pericolosità alla Consob. L’operazione avrebbe portato sul lastrico centinaia di imprenditori pugliesi e beneficiato invece il Banco di Napoli, del gruppo Intesa San Paolo guidato fino allo scorso novembre dall’attuale ministro dello sviluppo Corrado Passera.

Ovviamente, ogni accusa andrà dimostrata e gli indagati sono innocenti fino a prova contraria. Col dovuto garantismo, viene però da chiedersi se la vicenda giudiziaria condizionerà in qualche modo la conferma di Anna Maria Tarantola, che dovrà avvenire per mano del CdA di Viale Mazzini e della Commissione di Vigilanza. Intanto anche la politica si è scaldata sulla nomina in questione, e l’Italia dei Valori ha espresso la sua contrarietà citando le numerose interrogazioni parlamentari (se ne contano ben 22) che il senatore Elio Lannutti aveva presentato nei mesi scorsi contro la Tarantola stessa.

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9
giugno

NOMINE RAI, SANTORO E FRECCERO CRITICANO MONTI: “HA IN TESTA UNA BANCA, SCELTI DUE ALIENI”. IL PREMIER REPLICA

Mario Monti

Morso dalla Tarantola, Michele Santoro non si è trattenuto ed ha esternato tutta la sua contrarietà alle nomine presentate dal Governo per i nuovi vertici Rai. Il giornalista, che si era candidato assieme a Carlo Freccero per assumere la guida della tv pubblica, non ha gradito la decisione del premier Mario Monti di collocare Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi rispettivamente alla Presidenza e alla Direzione Generale dell’emittente di Viale Mazzini. I personaggi in questione sono infatti esperti di economia e si sa, Santoro non ha molta simpatia per i Tecnici.

Dal governo regole nuove per indicare i nomi: zero. Fantasia: zero. Mi pare che Monti abbia una banca al posto del cervello” ha dichiarato il giornalista al Manifesto. Una critica serrata al Presidente del Consiglio, al quale Santoro ha anche rimproverato di non aver mai messo piede negli studi del suo programma Servizio Pubblico e di aver invitato i Ministri a fare altrettanto. A stretto giro, anche Carlo Freccero ha bacchettato il premier sulle nomine Rai, dicendosi “sorpreso e stralunato” per le proposte avanzate.

Ha scelto due alieni che secondo me vedono poco la tv, e leggeranno solo giornali economici. Bisogna verificare se hanno il televisore a casa, se la guardano, quali programmi. Monti ha confuso la Rai con una banca. E’ come nominare un romanziere presidente di un istituto di fisica nucleare. La reazione più giusta è quella di essere stupiti

ha detto Freccero a Radio24. Chiamato in causa, il Professore ha replicato a distanza alle critiche.





8
giugno

RAI, ANNA MARIA TARANTOLA NUOVO PRESIDENTE. LUIGI GUBITOSI DIRETTORE GENERALE

Luigi Gubitosi

Luigi Gubitosi

Sarà Anna Maria Tarantola il successore di Paolo Garimberti. Dopo il caos sulle nomine per AgCom e per la Privacy, fortemente influenzate dalla politica, pare che Mario Monti – come riportato da Repubblica – si sia irritato con i partiti. Ed è per questo che almeno sulla Rai, sulla quale peraltro bisogna fare interventi importanti per limare il debito, è voluto intervenire in prima persona prendendo la situazione in mano.

Arriva dunque un tecnico alla Presidenza di Viale Mazzini, come era nell’aria da tempo (si parlava anche di Lucrezia Reichlin): Anna Maria Tarantola è – come da curriculum – infatti Vice Direttore Generale di Banca d’Italia e ha ricoperto diverse ruoli al suo interno, rappresentando la Banca sia in Italia che all’estero.

Anche lei economista (è laureata in Economia a Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per cui ha poi insegnato), ha studiato come ricercatore presso la London School of Economics, e dal 1971 lavora appunto a Bankitalia. Nel 2009 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’onorificenza come Grande Ufficiale Ordine al Merito del Repubblica Italiana.


7
giugno

RAI, LUCREZIA REICHLIN A UN PASSO DALLA PRESIDENZA. A VIALE MAZZINI ARRIVANO I TECNICI

Lucrezia Reichlin

Prove “tecniche” di trasmissione. A Viale Mazzini iniziano a prendere consistenza le indiscrezioni sulla prossima Governance dell’emittente pubblica. Col passare delle ore, cresce così l’impressione che presto avremo una Rai guidata dai Professori, una tv con il loden sintonizzata su Mario Monti. Dopo la fumata nera di ieri, l’Assemblea degli azionisti che dovrà nominare il prossimo CdA è stata rimandata a mercoledì 13 giugno, ma intanto si rincorrono rumors sulle nomine in arrivo.

In particolare, le indiscrezioni si concentrano sulla Presidenza della Rai, che potrebbe essere affidata a Lucrezia Reichlin. Stando a quanto riporta il sito Dagospia, fonti vicine alla Commissione di Vigilanza hanno rivelato che la 57enne professoressa ed economista di origini romane sarebbe in pole position per il suddetto incarico. Il suo è un curriculum in perfetto stile montiano, nel quale spiccano esperienze presso la London Business School, la Columbia University, la Federal Reserve, la Banca Unicredit, la Banca d’Italia e la Bce (giusto per citarne alcune). Un profilo “tecnico” che ben si accorda a quello dell’attuale governo e del suo Premier, che ne avrebbe caldeggiato la candidatura.

Pare infatti che Monti si sia adoperato per selezionare una rosa di candidati alla guida della governance Rai vicini alla sua linea d’intervento e che il nome di Lucrezia Reichlin si sia fatto strada dopo il rifiuto di Ferruccio De Bortoli . Ora, il protocollo prevede che l’Assemblea degli azionisti presenti una nomina su indicazione del Ministero dell’Economia e che essa venga votata dai Consiglieri e ratificata dalla Commissione di Vigilanza. La procedura vale sia per la Presidenza che per la Direzione Generale della tv pubblica. A proposito, anche quello sul DG sarà un bel match.


25
maggio

PIAZZA PULITA, IL LUNGO SILENZIO DI MARIO MONTI ALLA DOMANDA SUI GIOVANI (VIDEO)

Mario Monti a PiazzaPulita

In tv certi silenzi valgono più di mille parole. Colpisce e fa discutere la reazione avuta ieri sera dal premier Mario Monti di fronte ad una domanda postagli da Corrado Formigli, che lo intervista nel corso del programma Piazza Pulita. Dopo tante perifrasi del Professore sulla crisi, sui disavanzi strutturali e congiunturali, il giornalista di La7 ha portato all’attenzione del Primo Ministro alcuni problemi che riguardano direttamente i cittadini, ed in particolare le giovani generazioni. Così, ha chiesto al premier:

“A un suo figlio di vent’anni, laureato, che guadagna 5 euro l’ora in un call center con questi tipi di contratti, cosa direbbe? Vai via dall’Italia? O come lo convincerebbe a restare?”

Di fronte alla domanda a bruciapelo, che di per sé non era nemmeno così spietata, Monti si è di colpo impietrito. Passano cinque, dieci interminabili secondi ma niente: il premier tace e fissa il vuoto. Il conduttore Formigli prova a rompere l’imbarazzo creatosi e imbecca: “E’ difficile?“.

Solo allora, quando sono trascorsi ben diciassette secondi di silenzio (che in tv sono un’infinità), Monti spiega: “E’ difficile, ma sto cercando le parole…

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