CdA



4
luglio

RAI: SALTA ANCORA LA NOMINA DEI 7 COMPONENTI DEL NUOVO CDA. DOMANI MATTINA SI VOTA AD OLTRANZA

Viale Mazzini

E’ sempre più caos da Cda a Viale Mazzini. Come riferisce l’Agi oggi c’è stata l’ennesima fumata nera in Commissione di Vigilanza e dunque non si è proceduto alla nomina dei sette componenti del Cda Rai di pertinenza della stessa Commissione. Questa volta, a differenza di ieri sera, è stata la mancanza di numero legale a rendere nulla la seduta.

A riferire dell’esito dei lavori è stato il vice presidente della Commissione, Giorgio Merlo (Pd), il quale ha parlato inoltre di “atteggiamento irresponsabile del centrodestra che cosi’ facendo blocca il funzionamento della Rai”. A giudizio di Merlo, “di fronte a questa situazione politica, ha ragione Bersani: bisogna prendere la strada del commissariamento”. Secondo quanto ha riferito ancora Merlo in Commissione per il voto erano in venti e a far mancare il numero legale sarebbe stato anche il radicale Beltrandi.

Per eleggere il Consiglio d’amministrazione si voterà ad oltranza a partire da domani mattina alle 9.30.

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27
giugno

CDA RAI, TUTTO RIMANDATO. I PARTITI SPENGONO GIA’ LA TV DEI TECNICI

Mario Monti

Tra il dire e il fare c’è in mezzo il mare. Anzi il monti, Mario Monti. A parole sembrava che i Tecnici dovessero rimettere in sesto la Rai in un batter d’occhio, a colpi di sobrie riforme ed eleganti mazzate. Il primo ad ostentare una certa sicurezza in tal senso era stato proprio il Presidente del Consiglio, il quale a inizio giugno aveva indicato i nomi dei futuri vertici dell’azienda (Tarantola e Gubitosi). Ieri la Commissione parlamentare di Vigilanza avrebbe dovuto completare l’opera, eleggendo sette componenti del nuovo CdA. Ma, come previsto, qualcosa è andato storto.

A guastare la festa ci hanno pensato i politici: chi altri, sennò? Mentre il Pd si apprestava a votare l’ordine del giorno, i Commissari del Pdl e della Lega hanno fatto mancare il numero legale, mandando così all’aria la consultazione. La mossa, che ha scatenato le proteste del centrosinistra, pare abbia avuto motivazioni squisitamente politiche legate a recenti frizioni con il Governo. Ancora una volta, dunque, le decisioni legate alla tv pubblica sarebbero state influenzate da circostanze di altra natura. I partiti ci hanno messo lo zampino, e così il debutto della Rai dei professori è stato rimandato.

Chissà come l’avrà presa Monti, che proprio ieri aveva ricevuto a Palazzo Chigi i futuri Presidente e DG Rai da lui stesso designati. Trovandosi in mezzo ad un braccio di ferro di natura politica, forse il Premier avrà intuito cosa significhi governare oggi la tv pubblica. Gli algoritmi non bastano, i tecnicismi nemmeno: la verità è che i partiti hanno ancora il coltello dalla parte del manico e l’impressione è che non abbiano intenzione di mollare la presa.


25
giugno

RAI, MARIO MONTI RICEVE TARANTOLA E GUBITOSI. DOMANI LA VIGILANZA VOTA IL CDA

Rai

Dal punto di vista formale si è trattato di una visita “di presentazione e cortesia”. Ma domani si riunirà la Commissione parlamentare di Vigilanza per votare sette componenti del nuovo CdA Rai, e così l’incontro ha assunto una doppia valenza. Nella giornata di oggi il Presidente del Consiglio Mario Monti ha ricevuto Anna Maria Tarantola Luigi Gubitosi, che egli stesso ha designato rispettivamente come prossimi Presidente e DG di Viale Mazzini. I loro nomi dovranno essere ratificati dalla Vigilanza e dal Cda.

Di cosa avranno parlato il Premier ed i futuri vertici della tv pubblica? Le questioni scottanti che riguardano l’emittente di Stato sono parecchie, e di certo l’incontro odierno non sarà servito a sbrogliare la matassa. Tuttavia, secondo i ben informati, Monti avrebbe già iniziato a dire la sua anche in materia televisiva e forse il ricevimento di “presentazione e cortesia” gli sarà servito per sondare il terreno.

Intanto il primo appuntamento cruciale sarà quello di domani, cioè la votazione da parte della Commissione di Vigilanza dei sette membri del cda Rai di sua competenza. Sulla scrivania di Sergio Zavoli sono arrivati oltre 300 curricula da parte di altrettanti candidati, ma ovviamente i nomi in lizza sono solo una piccola parte di essi. Per l’occasione, i partiti hanno già stabilito quale strategia adottare: il Pd, da parte sua, proporrà due figure esterne alla politica e provenienti da associazioni della società civile.





2
giugno

RAI, GARIMBERTI A COLLOQUIO CON NAPOLITANO. IL DG LEI ESCLUDE MINOLI AL POSTO DI SANTORO

Lorenza Lei, Paolo Garimberti, Giorgio Napolitano

A Viale Mazzini regna la confusione. Col passare delle settimane, i grattacapi che tormentano i piani alti dell’azienda pubblica sembrano aumentare a vista d’occhio, e mica è una cosa simpatica. L’ultima scoppola è arrivata proprio l’altro ieri con la bocciatura dei palinsesti autunnali da parte del CdA Rai. Le spaccature interne al Consiglio hanno profilato una situazione di sostanziale ingovernabilità della quale si stanno occupando con urgenza il DG Lorenza Lei e il Presidente Paolo Garimberti.

Quest’ultimo, come riporta il Corriere, ieri ha partecipato alle celebrazioni per il 2 Giugno tenutesi al Quirinale, dove si è trattenuto a colloquio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Probabilmente i due avranno parlato anche della delicata situazione Rai, soprattutto alla luce del recente intoppo avvenuto in CdA. Per lunedì prossimo è stato fissato un nuovo Consiglio e in molti si augurano che sia la volta buona; i palinsesti vanno infatti approvati entro il 18 giugno, giorno in cui essi saranno presentati agli investitori pubblicitari.

Mercoledì prossimo, 6 giugno, si riunirà invece l’Assemblea dei Soci Rai, e in quell’occasione il Ministero dell’Economia potrebbe anche proporre modifiche allo Statuto o avanzare la candidatura di un nuovo Presidente ‘tecnico’ gradito al premier Mario Monti. Al riguardo, nelle scorse settimane si era fatto il nome di Ferruccio De Bortoli (maggiori info qui), il quale secondo Repubblica avrebbe risposto con un rifiuto. Chissà che ieri Garimberti e Napolitano non si siano confrontati anche su questa circostanza, visto che la riunione che si sarebbe dovuta tenere a Palazzo Chigi è stata improvvisamente rimandata.


1
giugno

AUGUSTO MINZOLINI NOMINATO RESPONSABILE DEI CORRISPONDENTI RAI. CDA SPACCATO SUI PALINSESTI

Augusto Minzolini

Augusto Minzolini torna a sorridere: da ieri è il nuovo capo del coordinamento dei corrispondenti esteri Rai. L’incarico gli è stato assegnato col voto unanime – otto voti su otto – dal CdA di Viale Mazzini riunitosi in regime di prorogatio. Secondo i ben informati la decisione era nell’aria, ma la sua ufficializzazione ha comunque fatto discutere. L’ex direttore del Tg1, lo ricordiamo, era stato sospeso dal suo incarico lo scorso dicembre a seguito del procedimento giudiziario avviato a suo carico con l’accusa di peculato nei confronti dell’azienda.

Dopo quell’episodio, il giornalista aveva fatto immediato ricorso per riottenere la poltrona di Saxa Rubra. Oggi il CdA Rai gli ha affidato un nuovo ruolo di dirigenza attativa, con l’accettazione del quale si sarebbe chiusa una parte della vertenza di lavoro attivata dal Minzo, quella relativa alla sua ricollocazione ad incarico equivalente. Pare che all’ex direttore del Tg1 fossero state proposte la sede di corrispondenza a New York e poi a Parigi, entrambe rifiutate dello stesso. Il CdA doveva però trovare una soluzione definitiva, trovandosi in prossimità dell’udienza presso il Tribunale del Lavoro programmata per il prossimo 5 giugno.

Resta invece ancora aperta la partita giudiziaria sul famoso articolo 3 della legge 97 del 2001, quello usato dal CdA Rai per rimuovere Minzolini dal Tg1. Nel caso il Tribunale dovesse certificare l’inapplicabilità della norma, come vorrebbero i legali del giornalista, l’ex direttore dovrà essere nuovamente ricollocato alla guida del notiziario di Rai1. Ma non pensate che questo sia l’unico grattacapo che angustia i vertici aziendali: la riunione di ieri ha infatti delineato una situazione di divergenze interne tale da rendere impossibile l’approvazione del palinsesti autunnali.

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24
febbraio

DOPO LE POLEMICHE, IL CONSIGLIERE RAI GUGLIELMO ROSITANI RICONSEGNA LA CARTA DI CREDITO AZIENDALE: “L’AVRA’ USATA MIA MOGLIE PER SBAGLIO”

CdA Rai

CdA Rai

3870 euro nel periodo aprile-agosto 2011 tra gioiellerie, ristoranti e negozi di Rieti (qui i dettagli): le “spese di rappresentanza” del consigliere Rai Guglielmo Rositani con la carta di credito aziendale dal valore di 10 mila euro divulgate da una fonte anonima a Repubblica hanno scatenato l’intervento immediato dello stesso Consigliere, che con una nota tramite l’Ufficio Stampa Rai ha respinto le accuse sporgendo querela e dichiarando che tali spese fossero del tutto “regolari, motivate e giustificate”.

Sarà, fatto sta che Rositani ha deciso di riconsegnare all’azienda la carta di credito delle polemiche. “Mi avete rovinato l’immagine, nella mia città cosa penseranno? Mi sento scarnificato e dolente”, avrebbe dichiarato, mentre in un’intervista a Libero ha sottolineato che l’errore è stato commesso probabilmente dalla moglie. Sulla vicenda sono comunque intervenuti i colleghi in CdA, che si son dati da fare per ricontrollare tutte le ricevute e verificare le spese effettuate, onde evitare di finire sui giornali.

Nino Rizzo Nervo ha speso lo scorso anno 1450 euro. “Per me la rappresentanza consiste nell’invito a pranzo. Due, tre alla volta. Nulla in più. E’ questione di stile”. Giorgio Van Straten, che parla di troppa esposizione sui media dell’alta dirigenza, si è invece fermato a 850 euro. Le spese di rappresentanza di Antonio Verro consistono invece in qualche omaggio floreale. Ma Rositani fondamentalmente non sembra aver colpe: l’uso consono dei 10 mila pare sia demandato agli stessi possessori, dato che l’azienda non ha fornito regolamentazioni. Giuste o meno, Rositani – che è anche Sindaco, Consigliere della Stretto di Messina SpA e artefice della Sagra del Peperoncino di Rieti – non è comunque nuovo alle polemiche sui giornali.


23
febbraio

CDA RAI: LORENZA LEI VUOLE IL COMITATO ETICO PER CELENTANO. CRITICHE A MAZZA

Adriano Celentano, Sanremo 2012

Il Festival di Sanremo non è mica  finito, almeno per i piani alti di Viale Mazzini. Oggi la kermesse canora è stata al centro del Cda Rai, con le sue polemiche ed i suoi retroscena. A quanto si apprende, il Consiglio ha fatto un bilancio dell’evento televisivo appena concluso e si è soffermato sulle scorribande di Adriano Celentano all’Ariston. Come riporta l’Ansa, il direttore di Rai1 Mauro Mazza sarebbe stato oggetto di critiche da parte di diversi consiglieri e anche Paolo Garimberti avrebbe espresso alcune perplessità.

Le rimostranze del Presidente Rai, in particolare, avrebbero riguardato certe scelte operate dal duo Mazza – Mazzi. Nella seduta odierna, il DG Lorenza Lei avrebbe contestato soprattutto la gestione del direttore artistico uscente in merito alla presenza di Adriano Celentano al Festival. Le incursioni del Molleggiato, lo ricordiamo, erano state sin da subito motivo di frizioni tra la Direzione Generale e Gianmarco Mazzi, il quale aveva curato le trattative tra il Clan e la Rai. Oggi Lorenza Lei si sarebbe lamentata di aver ’subito’ quell’accordo, e di esserne stata informata a cose praticamente fatte.

Come riporta l’Ansa, il DG avrebbe inoltre annunciato la convocazione di un apposito Comitato per valutare eventuali violazioni del codice etico da parte di Celentano, che all’Ariston aveva sparato contro la Chiesa e invocato la chiusura di due giornali cattolici. Alla viglia della seconda performance del cantante, la Lei aveva auspicato che non fosse necessario “procedere ad iniziative conseguenti a violazioni contrattuali“. Ora il DG ha cambiato idea, ma al momento non ci sono comunicazioni sui tempi e sulle possibili sanzioni.


23
febbraio

LE “SPESE DI RAPPRESENTANZA” DI GUGLIELMO ROSITANI PUBBLICATE DA REPUBBLICA: 3870 EURO TRA RISTORANTI E GIOIELLERIE. IL CONSIGLIERE: “E’ TUTTO REGOLARE, MOTIVATO E GIUSTIFICATO”. E PARTE LA QUERELA.

Guglielmo Rositani

Guglielmo Rositani

E mica solo Augusto Minzolini. In Rai l’uso della carta di credito aziendale per spese di rappresentanza è diventata una prassi per diversi protagonisti dell’azienda. Stando a quanto rivelato da Repubblica infatti, che ha ricevuto in via anonima 11 ricevute di una carta di credito che fa riferimento all’azienda pubblica, tra i personaggi del settimo piano di Viale Mazzini che hanno usufruito in più di un’occasione di questa possibilità compare anche il Consigliere di Amministrazione della Rai Guglielmo Rositani.

Nulla di strano, fondamentalmente. Ai Consiglieri di Amministrazione viene elargito uno stipendio (lordo) di 98 mila euro l’anno, più 28 mila euro extra nel caso diano vita ai comitati editoriali e una carta di credito aziendale dal valore di 10 mila euro l’anno per le spese di rappresentanza. In merito a questa carta, non vi sono -a quanto pare- regole precise sull’utilizzo e quindi l’ “uso consono e corretto” viene demandato agli stessi possessori.

La domanda che sorge spontanea è cosa si intenda per “spese di rappresentanza” e soprattutto per “uso consono” poichè nelle ricevute in mano a Repubblica, che riportano l’intestazione Rai (o comunque sono spillate su carta intestata di Viale Mazzini) e fanno riferimento a Rositani, compaiono degli acquisti (tutti effettuati a Rieti) forse poco attinenti allo scopo.