Ma allora esiste il Consiglio di Amministrazione della Rai. Dopo gli exploit sotto la gestione di Mauro Masi e di Lorenza Lei, dove le esternazioni dei Consiglieri erano all’ordine del giorno, con l’insediamento del nuovo CdA nessun membro ha osato muovere particolari critiche ai piani alti di Viale Mazzini, nonostante una gestione molto più ferrea e decisa rispetto al passato, con un Direttore Generale piuttosto intenzionato a proseguire a testa alta per la propria strada.
Dopo alcuni mesi di idillio, nell’ultima riunione del Consiglio, stando a quanto apprende Adnkronos, pare ci sia stato un piccolo strappo, tutto interno all’area tecnica del CdA. Ad agitare le acque pare sia stato Marco Pinto, il Consigliere indicato dal Ministero del Tesoro nella persona all’epoca di Mario Monti, scagliatosi contro il modus operandi del Presidente Anna Maria Tarantola (che, in tempi di spending review, pare abbia fatto acquistare delle nuove poltrone per un totale di 13 mila euro). Motivo dell’acceso scontro sarebbe stato il Piano Fiction 2013, che Anna Maria Tarantola avrebbe chiesto di approvare in una decina di minuti.
Pinto, appoggiato poi anche da altri Consiglieri, avrebbe contestato la sollecitazione del via libera tempestivo, più che altro perché un asset così strategico per l’azienda, stando alle fonti consiliari contattate da Adn, richiederebbe un approfondimento sì singolo, di ogni Consigliere, ma soprattutto collettivo di tutto il CdA, perché in ballo ci sarebbero diversi milioni di euro e il futuro della fiction italiana.