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Beauty in Black, una fiera di nudi e violenza senza pathos

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

08/11/2024 - 11:37

Beauty in Black, una fiera di nudi e violenza senza pathos

© US Netflix / Calvin Ashford

1.8 /5

Un tempo c’era Empire a raccontare il mondo degli afroamericani ricchi e potenti, con i loro eccessi e quel desiderio di rivalsa che trascendeva i legami familiari, senza però riuscire a spezzarli mai. Nella nuova serie Netflix Beauty in Black il sapore del mondo dei Lyon ritorna, insieme a crimini efferati e vendette trasversali, ma manca il cuore.

Al centro del racconto c’è una famiglia molto potente, leader nel settore della cosmesi (che fa pensare anche alla serie sudafricana, disponibile su Netflix, Savage Beauty), che offre all’opinione pubblica una falsa immagine unita e attenta ai bisogni del prossimo. In realtà Mallory (Crystle Stewart) e suo marito Roy (Julian Horton) si detestano, mentre il fratello di quest’ultimo, Jules (Charles Malik Whitfield) gestisce un giro di alta prostituzione e tiene in pugno molte persone con ricatti senza scrupoli.

Beauty in Black: la protagonista è priva di appeal

Tra queste c’è Kimmie (Taylor Polidore Williams), una ragazza sfortunata (e poco sveglia) che considera Mallory la propria musa e che incrocerà la sua vita in modo inaspettato. E’ lei la vera protagonista della storia ma manca totalmente di carisma e appeal, non riuscendo a scatenare la minima empatia, almeno finchè non mette da parte la bontà e l’inerzia tirando fuori la rabbia e la violenza. Ma questo avverrà decisamente tardi.

La storia ha un incipit molto interessante ma si perde per strada. Dimenticando completamente di raccontare le emozioni dei personaggi, necessarie per smuovere quelle di chi guarda, si trasforma in una fiera di nudi, omicidi, violenza, spogliarelli e brutalità che non lasciano il segno.

La speranza è che la seconda parte del racconto firmato da Tyler Perry – otto episodi sono già disponibili, altrettanti arriveranno la prossima primavera – tiri fuori il pathos che fino a qui non si è percepito.

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