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GRANDE FRATELLO PROIBITO: NORVEGIA
di Cristian Tracà
21/10/2011 - 03:18

Mancano pochi giorni all’inizio del Grande Fratello e mentre a Cinecittà si corre per perfezionare gli ultimi dettagli di un’edizione molto più misteriosa rispetto al passato, nel resto del mondo la creatura di De Mol naviga a vele spiegate nelle sue mille varianti plasmandosi in base ai costumi e alle latitudini dei paesi che riadattano il concept originario.
Per arrivare pronti al grande evento (perché Gf è sempre Gf) torniamo a viaggiare per il mondo del Big Brother ma stavolta ci aggiungiamo un po’ più di pepe attendendo con ansia una svolta che risolva il dissidio tutto italiano tra audacia della premessa e moralismo degli effetti. Attraverso questo brevissimo viaggio nel ‘proibito’ dei palinsesti stranieri cerchiamo di estendere il nostro orizzonte di riflessione sul mondo che interseca la televisione contemporanea, non più mezzo unico ma piattaforma che non può ignorare le forme di comunicazione dei media contigui.
Nel Paese segretamente, ma mica tanto, solleticato dal piccolo scandalo della settimana relativo al sex tape di Belen Rodriguez, diffuso in rete e che ha fatto impazzire il web, è giusto guardarsi un po’ attorno per trovare la risposta ad una domanda, non nuova per carità: non sarà mica una cultura formalmente repressiva, vagamente medievale nel demonizzare il rigoglio delle foggie e della natura, a istigare un voyeurismo compensatorio? Il caso del Big Brother Norvegia può aiutarci a dipanare qualche nodo.
Di scandinavo il Grande Fratello norvegese non reca solo le tracce geografiche ma anche i segni di una concezione della forma più libera da sovrastrutture morali arcigne. Epigoni quasi di Stendhal i norvegesi nel considerare il pudore come una declinazione dell’avarizia, fino all’estremo di trattenere importanti energie vitali, riescono a tradurre in immagini televisive e contenuti web la normale quotidianità di saune, centri benessere e sportivi, consegnando al medium la fedele rappresentazione di se stessi come popolo.
Basterà un assaggino nel campione di nudi che abbiamo colto dal web live del programma per documentare una radicale divergenza che ha l’effetto di rendere molto più naturale il dialogo tra generi nel contesto che con meno ritrosia si svela all’altro. La doccia, brandita come elemento sexy nei promo del nostro Grande Fratello ma centellinata dalla regia poi nei fatti, può essere riassunta come metafora principe del discorso che da tempo abbiamo attivato su questo blog per espandere le frontiere della percezione di realtà.
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Cristian Tracà dice:
IMSO oddio mi sembra che i nudi integrali ci siano, nonostante una selezione delle foto più documentaristica e meno morbosa possibile...
IMSOGUY dice:
Beh ... Nella gallery avete comunque censurato le foto di nudo integrale...!
tania dice:
voglio togliere quella bandiera.......
MisterGrr dice:
dalle immagini sembra che vivano una vita più "reale". Sì, perchè nella vita reale...ci si fa la doccia nudi. Aiuto, che scoperta sensazionale, che BOOM! Voglio vedere se qualcuno sostiene davvero che il nostro GF sia al limite del pornografico con due tette e culi che sballonzolano di qua e di là o per delle docce in costume da bagno. Andiamo bene.
Giuseppe dice:
I contenuti fortemente documentari di questa fotogallery catturano sicuramente l'attenzione favorendo l'estensione dell'orizzonte di riflessione sul mondo che interseca la televisione contemporanea e anche l'estensione di qualcos'altro. Ma va anche sottolineato che l'articolo è scritto in maniera davvero mirabile.