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DM LIVE24: 9 MARZO 2012. TIRABOSCHI SODDISFATTO DI CHIAMBRETTI
di Davide Maggio
09/03/2012 - 00:00

>>> Dal Diario di ieri…
- Tiraboschi soddisfatto di Chiambretti
Luca Tiraboschi, direttore di Italia Uno: «Ad avventura terminata, sono davvero soddisfatto che Piero abbia accettato la mia proposta di andare in onda con il suo show in prima serata. Tutto ciò che avevamo sperato accadesse in fase di presentazione del programma si è realizzato e da oggi posso senz’altro affermare che l’offerta editoriale di Italia Uno si è ulteriormente arricchita. Quindi non finiremo qui. Ho già in mente una eccitante suggestione da proporre a Piero: mettere al servizio del suo talento la materia da me amata del ‘game-show’. Spero tanto che accetterà con sprezzo del pericolo anche questa nuova sfida».
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Master dice:
Il gioco è previsto in prima serata Italia1 non farà nulla in access ormai..
Katia dice:
Oh, cacchio: ho scritto due volte la stessa cosa! Cancellate il 7. Katia ha scritto: 9 marzo 2012 alle 13:37 e tenete quello definitivo (avevo dimenticato una frase) scritto in: 8. Katia ha scritto: 9 marzo 2012 alle 13:41 Spero che lo pubblicherete (il numero 8 intendo) nel diario: in effetti, ho controllato su internet il video del 13 novembre ed è proprio IDENTICO nelle parole (vedi la storia del "nobile perchè" delle dimissioni) alle risposte che la Thatcher diede nella prima intervista post-dimissioni. La cosa mi ha impressionato... voi o.O ?
Katia dice:
La fine politica di Margaret Thatcher: questo è stato il tema della puntata di oggi (9 marzo 2012) del programma di Giovanni Minoli “LA STORIA SIAMO NOI” su Rai 3. Dopo, ad “A PRESCINDERE”, Michele Mirabella ha intervistato Marcello Sorgi e si è parlato, di nuovo, del passaggio “storico” tra Berlusconi e Monti. Avendo io guardato entrambi i programmi, ho notato che sia la Thatcher (nel filmato trasmesso da Minoli alla fine del suo programma) che Berlusconi (in un sacco di occasioni) hanno sempre dichiarato di aver rassegnato le dimissioni nonostante il fatto che mai hanno perso in Parlamento, nonostante il fatto che avevano la maggioranza in Parlamento e nonostante il fatto che mai hanno perso nelle urne. Di certo la Thatcher aveva davvero la maggioranza (e nettamente ampia rispetto ai numeri dell’opposizione) alla Camera dei Comuni, ma il Silvio? Minoli sostiene che la Thatcher si è dimessa a causa delle turbolenze interne al partito di governo: secondo me, lo stesso si potrebbe dire, anche se in termini diversi, pure del Silvio… inoltre, sia la Thatcher che Berlusconi hanno sempre negato che i rispettivi ministri abbiano chiesto loro (per motivi diversi) di dimettersi: sarà davvero andata così ad/per entrambi o entrambi hanno "modificato" i propri ricordi? Notare che entrambi (a oltre 20 anni di distanza) hanno usato proprio le stesse identiche parole: vuoi vedere che il Cavaliere, nel video-messaggio del 13 novembre 2011, aveva copiato la Baronessa Thatcher nella sua prima intervista post-dimissioni del maggio 1991? Semplicemente incredibile… e pensare che, il giorno del primo insediamento (10 maggio 1994) a Palazzo Chigi, Berlusconi sosteneva che lui era in vantaggio rispetto alla Thatcher (al momento dell’insediamento il 4 maggio 1979) in quanto lui aveva visto la sua storia e quindi sapeva quello che si doveva fare: evidentemente il Cavaliere, a differenza dei suoi avversari, aveva dimenticato il triste finale dell’onorevole storia politica di “Maggie”? Pardon: della “The Right Honourable (LG OM PC FRS) Baronessa Thatcher di Kesteven”, ovviamente!
Katia dice:
La fine politica di Margaret Thatcher: questo è stato il tema della puntata di oggi (9 marzo 2012) del programma di Giovanni Minoli "LA STORIA SIAMO NOI" su Rai 3. Dopo, ad "A PRESCINDERE", Michele Mirabella ha intervistato Marcello Sorgi e si è parlato, di nuovo, del passaggio "storico" tra Berlusconi e Monti. Avendo io guardato entrambi i programmi, ho notato che sia la Thatcher (nel filmato trasmesso da Minoli alla fine del suo programma) che Berlusconi (in un sacco di occasioni) hanno sempre dichiarato di aver rassegnato le dimissioni nonostante il fatto che mai hanno perso in Parlamento, nonostante il fatto che avevano la maggioranza in Parlamento e nonostante il fatto che mai hanno perso nelle urne. Di certo la Thatcher aveva davvero la maggioranza (e nettamente ampia rispetto ai numeri dell'opposizione) alla Camera dei Comuni, ma il Silvio? Minoli sostiene che la Thatcher si è dimessa a causa delle turbolenze interne al partito di governo: secondo me, lo stesso si potrebbe dire, anche se in termini diversi, pure del Silvio... inoltre, sia la Thatcher che Berlusconi hanno sempre negato che i rispettivi ministri abbiano chiesto loro di dimettersi. Notare che entrambi (a oltre 20 anni di distanza) hanno usato proprio le stesse identiche parole: vuoi vedere che il Cavaliere, nel video-messaggio del 13 novembre 2011, aveva copiato la Baronessa Thatcher nella sua prima intervista post-dimissioni del maggio 1991? Semplicemente incredibile... e pensare che, il giorno del primo insediamento (10 maggio 1994) a Palazzo Chigi, Berlusconi sosteneva che lui era in vantaggio rispetto alla Thatcher (al momento dell'insediamento il 4 maggio 1979) in quanto lui aveva visto la sua storia e quindi sapeva quello che si doveva fare: evidentemente il Cavaliere, a differenza dei suoi avversari, aveva dimenticato il triste finale dell'onorevole storia politica di "Maggie"? Pardon: della "The Right Honourable (LG OM PC FRS) Baronessa Thatcher di Kesteven", ovviamente!
CeleTheRef dice:
penso che Tiraboschi volesse dire "sto per scaricare Papi, e mi serve qualcuno per il giochetto anti-pacchi. Chiambretti non è capace, ma tanto la faccia ce la mette lui"
Davide Maggio dice:
RAI: "I GIACOBINI", 50 ANNI DOPO TORNANO NELLE TECHE RAI LE VOCI DELLO SCENEGGIATO PERDUTO E su Rai Storia uno speciale in onda domenica 11 marzo alle 18.30. Come quest’anno era domenica l’11 marzo del 1962, quando andò in onda sul programma nazionale della Rai lo sceneggiato “I Giacobini”, tratto dal lavoro teatrale di Federico Zardi con la regia di Edmo Fenoglio. Fu un grande successo, ma purtroppo quello sceneggiato non fu mai conservato negli archivi della Rai. Le copie, che sembra fossero state registrate sulle bobine del tempo, sparirono - a quanto si racconta - pochi mesi dopo la trasmissione della replica, nel 1963. Non è stato possibile accertare come siano andate realmente le cose, ma è stato possibile recuperare e mettere a disposizione di tutti almeno il sonoro delle sei puntate che furono trasmesse dall’11 marzo al 15 aprile 1962, esattamente 50 anni fa. Lo si deve alla passione di un abbonato Rai che, dopo aver letto in una intervista che il direttore delle Teche, Barbara Scaramucci, rimpiangeva la scomparsa dello sceneggiato televisivo “I Giacobini”, ha contattato le Teche e ha messo a disposizione l’antica registrazione dell’audio delle puntate. Ora quell’audio, opportunamente restaurato, è disponibile, insieme alle fotografie di scena dello sceneggiato, sul sito delle Teche (www.teche.rai.it), consentendo a chi lo desidera almeno l’ascolto di quei dialoghi sulla rivoluzione francese che al tempo suscitarono anche un notevole dibattito sulla stampa e nell’opinione pubblica. L’autore de “I Giacobini”, Federico Zardi, eccellente commediografo e collaboratore della Rai sia per la radio che per la televisione, rivalutava nella sua opera la figura di Robespierre, pur non avendo complessivamente una visione molto rivoluzionaria degli eventi del 1789. Il dibattito si accese perché il segretario del PCI, Palmiro Togliatti, scrisse su “Rinascita” che, al di là delle interpretazioni e delle critiche sollevate proprio all’interno del suo partito, quell’opera rappresentava “un grande fatto della cultura nazionale” e “aveva portato per sei settimane nelle case degli italiani il concetto e l’immagine di una rivoluzione.” “E’ una interessante storia non solo televisiva, ma di cultura e di costume” sottolinea Barbara Scaramucci, che spera di poter ottenere ancora da parte del pubblico qualche aiuto per ricostruire i titoli importanti che risultano assenti nell’archivio aziendale. E proprio domenica 11 marzo – come 50 anni fa - Rai Storia, canale di Rai Educazione, propone alle 18.30 uno speciale con i migliori dialoghi estratti dal sonoro ritrovato delle sei puntate, con le testimonianze di due degli interpreti ancora in attività, Valeria Ciangottini e Carlo Giuffrè. Sono invece scomparsi nel corso degli anni i principali protagonisti, di cui rivedremo le foto scattate durante le riprese: Serge Reggiani-Massimiliano Robespierre, Alberto Lupo-Camillo Desmulins, Sylva Koscina-Lucilla Duplessis, Warner Bentivegna-Luois Antoine Saint Just. La redazione di Rai Storia ha anche ricostruito attraverso i giornali del 1962 il dibattito politico intorno allo sceneggiato e Barbara Scaramucci racconterà in studio tutti i risvolti della vicenda e la storia delle ricerche fatte nel corso degli anni.
MisterGrr dice:
soddisfatto? Contento lui.
danosdd dice:
«Ad avventura terminata, sono davvero soddisfatto che Piero abbia accettato la mia proposta di andare in onda con il suo show in prima serata. Tutto ciò che avevamo sperato accadesse in fase di presentazione del programma si è realizzato e da oggi posso senz’altro affermare che l’offerta editoriale di Italia Uno si è ulteriormente arricchita. Quindi non finiremo qui. Ho già in mente una eccitante suggestione da proporre a Piero: mettere al servizio del suo talento la materia da me amata del ‘game-show’. Spero tanto che accetterà con sprezzo del pericolo anche questa nuova sfida».qu ________ Scommetto che sto game show sarà messo alle 20.30 , farà quanto le repliche di C.S.I e verrà tolto!basta con Chiambretti!va bene solo in seconda ,ops!in terza serata.
Giuseppe dice:
Scopro adesso che la notizia sulla cittadinanza onoraria a Belen, riportata oggi sul sito di Libero, risale addirittura al 22 febbraio u.s. E magari è già apparsa anche su DavideMaggio. Pazienza. Repetita iuvant?
Giuseppe dice:
Per far dispetto al ministro Elsa Fornero dà la cittadinanza onoraria a Belen Rodriguez. Il sindaco PdL di Ceregnano, in provincia di Rovigo, si è preso la sua rivincita sul governo Monti premiando la soubrette argentina che con la sua farfallina inguinale ha scandalizzato la titolare del dicastero del Lavoro. Non ci sta Ivan Dall'Ara (questo il nome del primo cittadino) a sentire la Fornero che dice che quando c'è Belen in televione lei cambia canale e così premia la protagonista della piccante performance sanremese: "Lo faccio perchè mi scandalizzo quando penso all'Imu e alle altre tasse che dovremmo pagare. E mi fa rabbia pensare che a pagare saranno anche i 400 operai in cassa integrazione della Grimeca, la più grande fabbrica metalmeccanica del Polesini di cui non si preoccupa minimamente". (copia e incolla da Libero) Sarà un atteggiamento populista e demagogico, ma mi sento d'accordo col sindaco di Ceregnano.