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QUEL CHE RESTA DEL DISTRETTO

di Francesco Di Lullo

07/11/2009 - 11:30

QUEL CHE RESTA DEL DISTRETTO

Distretto di Polizia

L’oratorio salesiano più famoso d’Italia (durante le riprese viene applicata la targa del commissariato  all’entrata dell’oratorio) non riesce a trovare pace.

Correva l’anno 2000 quando la Taodue sferrava il primo di tanti fortunati “colpi di fiction” e lanciava l’acclamatissimo “Distretto di Polizia”. E i presupposti per catturare l’attenzione del pubblico c’erano tutti: storia di mafia e sentimenti (La piovra rimarrà sempre il serial di poliziesco piu’ citato e vivo nei ricordi degli italiani) e un’apertura con il bel Raoul Bova che muore lasciando la forte vedova Isabella Ferrari a lottare contro la mafia nel suo ricordo. Ed ecco che piano piano i beniamini del X tuscolano entrano nel cuore degli italiani. Ascolti stellari, consacrazione di attori come Tirabassi e Memphis e soprattutto un’attenzione alle quote rosa con le posizioni di potere come quella dei commissari ricoperte dalle storiche Ferrari e Pandolfi. 

E’ innegabile che però nelle ultime tre edizioni qualcosa sia cambiato e gli ascolti in discesa unitamente al continuo cambio di programmazione ne sono la testimonianza. Una volta si pensava ad una forte controprogrammzione da mettere per Distretto, ora e’ il X Tuscolano che fugge dagli altri concorrenti cercando collocazioni più soft.

Che fosse proprio la tenacia della Ferrari o il vedere una giovane donna come Claudia Pandolfi al comando di tanti uomini ad essere il segreto di quel successo? La sperimentazione, poi rinnegata, di introdurre un gay fuori dagli stereotipi che fosse addirittura una persona in gamba e non andasse vestito in commissariato con un boa e piume di struzzo fu un’idea geniale, ma il bel Simone Corrente, oggi commissario, non solo non vive più la sua omosessualità con garbo, ma forse la rinnega per esplorare altre vie. Che forse quest’ultimo aspetto coincida con la promozione a commissario?

La passione e il fuoco negli occhi che vedevamo in Tirabassi, Memphis, Pandolfi e Pasotti non è paragonabile con il letargo di Massimo Dapporto che per stessa sua ammissione non amò quel personaggio del commissario, o i continui cambi dei vari ispettori che forse cercano in questa fiction il trampolino di lancio per eventuali fatiche cinematografiche.

E allora non ci sorprende il calo di share e il cambio di serata nella programmazione.

Purtroppo i personaggi di Distretto non sono più parte delle nostre famiglie. Mentre, in precedenza, la morte di personaggi forti come ai tempi del Commissario Cattani nella Piovra, di Paolo Libero o l’Ispettore Belli in Distretto, l’Italia sembrava fermarsi per compiangere i propri eroi, adesso ci troviamo, a volte, ad osservare le loro storie senza più farne parte.

Il cast delle ragazze di “Sex and the City” ha capito quando era il momento migliore per lasciare il party e sono rimaste nel mito (lo conferma il successo del primo film e l’attesa del secondo), i ragazzi del Distretto ma soprattutto i loro produttori rischiano, invece, “l’accanimento terapeutico” nel voler tenere in vita storie finite, degne di una soap opera in chiusura.

Pietro Valsecchi, il produttore, ha parlato recentemente di un ipotetico spin off della serie ambientato in altro distretto d’italia. Una sola preghiera al caro produttore: che venga scelto un cast con la voglia di interpretare delle storie reali con passione.

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9 commenti su "QUEL CHE RESTA DEL DISTRETTO"

  1. si, magari però DAPPORTO senza apostrofo eh...!!!

  2. Esatto: Luca(il personaggio si chiama così) era gay!

  3. il cambiamento di attori dato dalla rinuncia di attori di primo piano fano sicuramente perdere interesse alla fiction, senza offesa ma ci sono atttori semisconosciuti presi dal teatro e di non grande interpretazione. Corrente poi ha abbandonato improvvisamente i propri gusti sessuali, che magari avrebbero dato un pò di pepe alla serie, infatti prima erano trattati. Sarebbe da archviare in attesa di grandi ritorni e grando nomi.

  4. Piaceva molto anche a me Trovo che il calo sia dovuto alla scelta dei vari cast Le ragazze sono poco convincenti, troppo enfatiche e quasi sempre sull'orlo di una crisi isterica Se fossero sostituite secondo me la fiction sarebbe più guardabile. Commissario a parte, che risulta un po' moscio, bravi gli altri

  5. diciamo che c'era un pò di leggerezza prima che lo distingueva da altri format..! Ora invece è quasi diventato la copia della squadra(o come si chiama ora,nuova squadra).

  6. Cioè quel commissario ERA gay? Scusate non l'ho mai seguito, ma non pensavo fosse la fiction di POVIA questa! Ho visto qualche episodio solo ultimamente... Che assurdità! :D

  7. io adoravo distretto ma negli ultimi anni mi è sembrato che facessero delle scelte "low cost". e il gay che quando diventa commissario si scopre etero è una cosa SCANDALOSA.

  8. Mi piaceva tantissimo distretto di polizia, ma dopo aver fatto morire il personaggio di Memphis non so perchè ma non mi ha piu' preso come prima.... Peccato! Secondo me dovevano fermarsi all'ultima serie con Tirabassi... Tutto il resto è noia... Personaggi poco credibili, continui e cambi... Il punto di forza del Distretto era che la gente si affezionava veramente ai protagonisti, ora di quei tempi rimane ben poco.... Ora mi annoiano e infatti non l'ho piu' seguito. Ma a quanto pare non sono l'unica....

  9. Sono assolutamente d'accordo con l'articolo. Quanto ho pianto quando trovarono Paolo belli in quella cava.. e la scena in cui la Pandolfi abbraccia il suo corpo senza vita gridando e piangendo. E poi Menphis e Tirabassi insieme erano fantastici. Distretto di polizia era piacevolissimo..ora non lo guardo + da anni. Mi annoia troppo.