X Tuscolano



7
novembre

QUEL CHE RESTA DEL DISTRETTO

Distretto di Polizia

L’oratorio salesiano più famoso d’Italia (durante le riprese viene applicata la targa del commissariato  all’entrata dell’oratorio) non riesce a trovare pace.

Correva l’anno 2000 quando la Taodue sferrava il primo di tanti fortunati “colpi di fiction” e lanciava l’acclamatissimo “Distretto di Polizia”. E i presupposti per catturare l’attenzione del pubblico c’erano tutti: storia di mafia e sentimenti (La piovra rimarrà sempre il serial di poliziesco piu’ citato e vivo nei ricordi degli italiani) e un’apertura con il bel Raoul Bova che muore lasciando la forte vedova Isabella Ferrari a lottare contro la mafia nel suo ricordo. Ed ecco che piano piano i beniamini del X tuscolano entrano nel cuore degli italiani. Ascolti stellari, consacrazione di attori come Tirabassi e Memphis e soprattutto un’attenzione alle quote rosa con le posizioni di potere come quella dei commissari ricoperte dalle storiche Ferrari e Pandolfi. 

E’ innegabile che però nelle ultime tre edizioni qualcosa sia cambiato e gli ascolti in discesa unitamente al continuo cambio di programmazione ne sono la testimonianza. Una volta si pensava ad una forte controprogrammzione da mettere per Distretto, ora e’ il X Tuscolano che fugge dagli altri concorrenti cercando collocazioni più soft.

Che fosse proprio la tenacia della Ferrari o il vedere una giovane donna come Claudia Pandolfi al comando di tanti uomini ad essere il segreto di quel successo? La sperimentazione, poi rinnegata, di introdurre un gay fuori dagli stereotipi che fosse addirittura una persona in gamba e non andasse vestito in commissariato con un boa e piume di struzzo fu un’idea geniale, ma il bel Simone Corrente, oggi commissario, non solo non vive più la sua omosessualità con garbo, ma forse la rinnega per esplorare altre vie. Che forse quest’ultimo aspetto coincida con la promozione a commissario?