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Il sindaco di Riace ospite a Che Tempo Che Fa. La Lega contro Fazio: ritiri l’invito
di Marco Leardi
19/10/2018 - 17:31

“Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi”. Verrebbe da scomodare Brecht a commento della notizia che Mimmo Lucano, il sindaco di Riace accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nella gestione degli appalti sui rifiuti, sarà ospite a Che tempo che fa nella puntata di domenica 21 ottobre. A pochi giorni dalla revoca degli arresti domiciliari cui era stato inizialmente sottoposto, l’uomo verrà intervistato in diretta su Rai1 da Fabio Fazio.
Il colloquio tra il sindaco (attualmente sospeso dal suo incarico) e il conduttore, stando a quanto si apprende, avverrà negli studi di Milano. Lucano, diventato il simbolo di un piano d’accoglienza tanto apprezzato quanto discusso, parlerà proprio di immigrazione e del cosiddetto “modello Riace”, che nelle ultime settimane è finito sotto accusa, dividendo l’opinione pubblica e la politica.
Colpito dalle indagini della Procura di Locri, «Mimmo u curdu» aveva prontamente ricevuto la solidarietà di intellettuali, artisti e attori, tra i quali Beppe Fiorello, che in una fiction per la Rai – ora bloccata – aveva interpretato proprio il sindaco calabrese. Domenica, in prima serata sula rete ammiraglia del servizio pubblico, Lucano (che nelle scorse settimane aveva parlato su La7, a Propaganda Live) avrà lo spazio per dire la sua in diretta tv, al cospetto di Fabio Fazio.
L’annuncio della sua presenza a Che tempo che fa, nel frattempo, ha suscitato la reazione polemica della Lega, che ha chiesto a Fazio di ritirare l’invito al sindaco sospeso.
“Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai“
hanno scritto in una nota i parlamentari della Lega membri della commissione di Vigilanza. Dopo il caso dei 6500 euro pattuiti a puntata per la partecipazione di Carlo Cottarelli, il programma domenicale di Rai1 viene così travolto da una nuova polemica.
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Nina dice:
Attenta rovxy che è partito l'avvertimento stile clan di wisdom, vedrai che ora sarai nel mirino.
wisdom dice:
RoXy leggo i tuoi commenti da anni e ho sempre ammirato la tua arguzia e la tua ironia, per cui mi voglio augurare veramente che il tuo commento n. 13 sia uno scherzo.
Nina dice:
Questa settimana è davvero demenziale dopo le accuse di misoginia alla redazione ora sabato che dice a roxy che è priva di acume. Top!
Nina dice:
Buona vita (eh apprezzabile autoironia) vedi io sono talmente serena che non hai idea. Infatti io non ho alcun bisogno di attaccare gli altri per difendere le mie idee. Tu no! Fossi in te mi imbarazzerei per quelli della mia parte dalla cui tastiera escono solo peti, come il solito scorreggione. Tu no. Ma sono consapevole che non tutti hanno la fortuna di aver avuto dei genitori come i miei.
Vattelalbicocca dice:
A me il sindaco di Riace non è che stia esattamente simpatico, però per una volta sono d'accordo con Sanjuro e Bella Vita. ps: quella della polenta è una caxxata, in quanto l'ingrediente base è di origine americana, quindi se lo sono beccati ai tempi delle colonie.
Sabato dice:
Roxy, non voglio neanche rispondere al mare di cavolate che hai scritto; parliamo solo della polenta di Pechino Express. Tu scrivi: "A Pechino Express, ambientato guarda caso in Africa, hanno detto che la polenta è di origine africana". Ora, per quanto riguarda l'ambientazione in Africa, tu saprai (o forse no) che Pechino Express va in onda in Italia da 7 edizioni ed è questa la prima volta che viene ambientato in Africa, dopo aver attraversato l'Asia ed il Sud America. Non vedo per quale motivo avrebbero dovuto evitare il continente nero che, fra l'altro, si presta benissimo alla gara. Per quanto concerne la polenta, la versione africana del piatto italiano, l'ugali, è stata protagonista di una prova in cui i concorrenti hanno dovuto girare uno spot della "polenta" africana seguendo un copione divertentissimo. Mi dispiace, ma il fatto che tu ti sia risentita per questa prova, palesemente ironica, dimostra solo il tuo scarso acume. Non pensavo si potesse arrivare a leggere un "messaggio antisalviniano" in uno sketch così divertente: hai davvero interpretato lo slogan della prova ("con l'ugali la famiglia è più contenta, altro che polenta!") come un serio affronto alle nostre tradizioni culinarie o addirittura come un messaggio politico?
Sanjuro dice:
Accidenti, RoXy/Nina, se non avessi avuto conferma, nei commenti a qualche altra uscita lecchina di Leardi, che in realtà siete la stessa persona, direi che potreste benissimo aspirare al titolo di Fratelli de Rege del ventunesimo secolo. E visto la vostra (tua?) predilezione per il maestro Feltri, mi sia concesso di mandarvi simpaticamente a fare in culo entrambe come farebbe lui, stupide, medievali, retrograde, complottare, mentalmente instabili teste di cazzo. <3
RoXy dice:
@Nina: qui non si tratta di qualità dell'intervista (quelle di Pomergiggio Cinque sono ottime, quelle di Fazio-so pessime). Il problema è che bisogna procedere con tempestività con le epurazioni delle colonne della sinistra, veri e propri agit-prop che sono stati inseriti in tutti i gangli della televisione e della informazione pubblica. Ieri al PD1 ad esempio hanno fatto due servizi sulla volley femminile incentrate su due atlete di colore come simbolo dell'integrazione antisalviniana. A Pechino Express, ambientato guarda caso in Africa, hanno detto che la polenta è di orgine africana, ed hanno creato una finta propaganda celata da prova per far passare questo messaggio antisalviniano in tono caricaturale. Insomma, ogni occasione è buona per questi professionisti della disinformazione per far passare messaggi subliminali contro il governo anche nei programmi piu' impensabili, nonchè in quelle cloache di fake news in cui sono stati trasgformati i talk e i TG Rai. Questo comporta la necessità di un lavoro lungo e certosino di sdradicamento e derattizzazione di ogni vessillo e colonna impiantata dai sinistronzi nella TV pubblica, non certo le parole di protesta del Salvini di turno contro Fazio che alla fine finiscono solo per portare acqua alla causa pdiota e basta. Insomma: parlare poco, anzi non parlare proprio, e agire, fare i fatti. Noi elettori stiamo ancora aspettando il cambiamento, anche in RAI.
Buona Vita dice:
I commenti di Nina e Roxy (che a questo punto si spera siano la stessa persona, almeno ne sarebbe solo uno) sono imbarazzanti. Fortunatamente sono tutti a favore: dal sindacato dei giornalisti al pubblico che ha letto questa notizia. La dittatura fascista della lega può mettersi il cuore in pace
Nina dice:
Non si tratta di censurare, il problema è che un'intervista fatta da Fazio ha la stessa qualità di quelle di pomeriggio5.