15
ottobre

Che tempo che fa, 6.500 euro a puntata per Cottarelli ospite. Il prof sbotta sulle polemiche: «Ce l’hanno con me per partito preso»

Carlo Cottarelli

L’omelia domenicale di Carlo Cottarelli a vale 6.500 euro. A puntata! Ad ammetterlo è stata la stessa Rai, rispondendo ad un’interrogazione del senatore Gasparri sui compensi percepiti dall’ex commissario alla Spending Review per le sue ospitate da Fabio Fazio. A seguito delle polemiche scatenate da tale notizia, l’economista cremonese ha però precisato che  l’importo non finisce nelle sue tasche ma viene destinato all’Università Cattolica per finanziare i ricercatori dell’ateneo. Il professore lo va ripetendo da giorni e lo ha fatto anche oggi in un’intervista dai toni a tratti infastiditi.

L’ho detto e ridetto, l’ho scritto, ma non c’è niente da fare: continuano a calunniare. Io non prendo compensi per la partecipazione alla trasmissione di Fazio. Li prende, e non dalla Rai, l’Università Cattolica e li utilizza per finanziare borse di studio per giovani ricercatori. Dunque il contratto che riguarda la mia partecipazione a Che tempo che fa è stipulato dalla società di produzione del programma di Fazio e dall’Università Cattolica

ha dichiarato Cottarelli a Repubblica. Intervenendo sulla vicenda, nei giorni scorsi anche la Rai aveva fatto sapere che il contratto per la partecipazione di «Mr. Forbici» come ospite fisso a Che tempo che fa era stato stipulato non dal servizio pubblico ma dall’Officina (società che produce il programma e di cui Fazio è socio per il 50%) con la Cattolica.

In una nota, l’azienda di Viale Mazzini ha inoltre dichiarato che Cottarelli ha sottoscritto una liberatoria con cessione dei diritti di immagine per la partecipazione al programma a titolo gratuito, mentre l’Università ha sottoscritto un contratto per la fornitura dei contenuti per l’intervento dell’economista. “Pertanto a fronte di tale consulenza l’ateneo riceve 6500 euro a puntata” si legge.

Il contratto di esclusiva scrive inoltre Il Fatto Quotidiano prevede tre deroghe da utilizzare in giornate diverse da domenica e lunedì, oltre alla possibilità di intervento nei telegiornali. Fuori dall’esclusiva anche “la trasmissione di una intervista già registrata per il programma Report”.

Credo che ce l’abbiano con me per partito preso. Si capisce dal fatto che mi rimproverano di andare in televisione proprio ora che ci sto andando molto meno di prima

ha aggiunto l’ex premier incaricato per quattro giorni, che su Repubblica si è detto favorevole ad una Rai privata con un solo canale pubblico. Una ricetta destinata a dividere, proprio come le teorie economiche che lui stesso esprime ogni domenica in tv e che, secondo alcuni, meriterebbero quantomeno uno sporadico contraddittorio.

Ieri sera Che tempo che fa non è andato in onda per lasciare spazio alla Nazionale di calcio, quindi Cottarelli non ha potuto dire la sua. Molti, però, dubitano che gli emolumenti pattuiti per le sue ‘lezioni’ televisive non gravino sulle tasche dei contribuenti. Del resto – sottolineano le voci critiche – l’Officina riceve a sua volta denari dalla Rai.

L’economista, da parte sua, oggi ha replicato così:

La Rai aveva già comprato quel programma per una cifra che è rimasta uguale. La mia presenza non l’ha cambiata e perciò non incide sui costi della Rai. Alla fine io non intasco nulla di nulla. Sarebbe facile da capire se non ci fosse, appunto, un partito preso“.

Partito preso o meno, la polemica sull’ex funzionario FMI sembra ben lontana dall’essersi esaurita.



Articoli che potrebbero interessarti


Fabio Fazio
Fabio Fazio cede il 50% de L’Officina per rimanere in Rai. I dettagli del nuovo contratto


Carlo Cottarelli
Che tempo che fa: nel cast arriva Cottarelli. Fazio: «Offrirà un’analisi competente»


Fabio Fazio con i Maneskin
I Maneskin a Che Tempo che Fa


Simona Ventura e Fabio Fazio
Simona Ventura arriva al tavolo di Che Tempo Che Fa

5 Commenti dei lettori »

1. Nina ha scritto:

15 ottobre 2018 alle 16:30

Ma poverino! Ce l’hanno con lui? Stranissimo. La gente normale, che deve combattere ogni giorno per vivere e per mangiare, ovviamente queste cose le vede come fumo negli occhi. A parte quelli che “ringraziamo Raiuno di esistere…. anche se ci tira un calcio nel sedere”.



2. Conte Dracula ha scritto:

15 ottobre 2018 alle 18:07

perché i pseudo sovranisti non prendono soldi?
diciamo che è una scusa per far tacere una persona scomoda



3. Sabato ha scritto:

15 ottobre 2018 alle 22:49

Insomma, non c’è nulla da aggiungere a quanto detto, con la precisione che lo contraddistingue, da Cottarelli stesso, in merito alla provenienza e alla destinazione dei soldi.
Fra l’altro, 6500 euro per una partecipazione TV (una vera e propria consulenza tecnica di una personalità importante a livello internazionale) sembrano pure pochi, se rapportati agli altri cachet del mondo della TV (mi vengono in mente, per esempio, i cachet di alcuni concorrenti del GFvip: 5000 euro a puntata per Maurizio Battista, 40000 euro per Serena Grandi). 6500 euro che, fra l’altro, vanno a sostenere ricerche universitarie.
In ogni caso, mi chiedo per quale motivo Leardi non abbia mai scritto articoli sul cachet, per esempio, di Mauro Corona a Carta Bianca, di Nando Pagnoncelli a Ballarò e DiMartedì e di Sgarbi a Virus (un programma flop di Nicola Porro andato in onda per 3 anni su Rai2): esiste forse una specie di ossessione nei confronti di Fazio?



4. beppe ha scritto:

16 ottobre 2018 alle 11:38

Un articolo serio pubblicherebbe i cachet di tutti gli ospiti che vanno in onda sulla Rai, in modo tale che chi legge possa farsi un’idea. Pubblicare solo i dati relativi a una persona non ha senso, è un accanimento personale. Questo non è giornalismo, è inutile pettegolezzo…



5. Mayu ha scritto:

16 ottobre 2018 alle 17:39

Diversamente dalla volontà dell’autore dell’articolo, a me sembra che leggendolo Cottarelli risulti, giustamente, rivalutato.



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.