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Bruno Vespa contestato in treno sbotta: “Vada a fare in cu*o”

Il contestatore è un giornalista che si avvicina al conduttore di Porta a Porta con la scusa di una foto. Poi lo scontro

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

26/08/2024 - 18:19

Bruno Vespa contestato in treno sbotta: “Vada a fare in cu*o”
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“Scusi se la disturbo, posso chiederle una foto?”. “Prego, prego”. Inizia così, da un apparente incontro cordiale in treno, quella che poi si rivelerà una contestazione a Bruno Vespa, con tanto di sua sfuriata. Il protagonista è Matteo Gracis, giornalista de L’Indipendente, tutt’altro che sostenitore del conduttore di Porta a Porta.

Bruno Vespa, uno dei più grandi professionisti della disinformazione

spiazza l’incursore, con un video e non una foto, che inizialmente sembra anche divertire Vespa, che col sorriso lo manda “a fare in cu*o”. Quando però capisce che non si tratta affatto di uno scherzo (Gracis gli dà del megafono della voce dei padroni), si spazientisce:

Vada a fare in cu*o, va bene? Può accomodarsi per favore? Se ne va democraticamente o se ne va da solo? Vada al diavolo!

Il ‘disturbatore’, mentre torna al suo posto in treno, finge di scusarsi “se l’ho disturbata” e rincara:

Continui a fare il suo lavoro meschino.

Nel video che Gracis ha postato su Instragram vengono spiegate le ragioni della contestazione:

L’ho contestato perché ritengo giusto e importante esternare a questi soggetti, che di norma sono abituati a gente che gli chiede autografi e selfie, che invece c’è anche qualcuno che li disprezza e che non ha timori a esprimere il proprio dissenso. I danni causati da pennivendoli simili per me sono incalcolabili, decenni di propaganda televisiva, di giornalismo sensazionalistico, di distrazioni di massa che hanno rincoglionito e lobotomizzato intere generazioni di italiani.

La sua la definisce “una piccola e innocua contestazione”, anche legittima date le premesse, ma così risulta piuttosto sempliciotta e ruffiana (il video, non a caso, sta facendo incetta di visualizzazioni). Esprimere dissenso è sacrosanto, ma farlo ‘a tradimento’, a favore di follower, si corre poi il rischio di ottenere l’effetto contrario. Guardando il video, vien quasi da solidarizzare con Vespa per il trappolone in cui è cascato.

Questi non sono abituati a cose simili, è tutta la vita che camminano sui tappeti rossi e che da brave voci dei padroni godono dei privilegi che spettano a chi esalta e serve le élite. Viva il giornalismo libero e indipendente

conclude Gracis.

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