All’indomani del 64° Festival di Sanremo Luciana Littizzetto ha fatto ammenda. E, parlando degli ascolti non soddisfacenti, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che, forse, parte del problema era la sovraesposizione sua e di Fabio Fazio: “Siamo molto presenti: negli speciali, a Che tempo che fa, per due anni a Sanremo. È difficile stupire, essere un po’ meno presenti non guasta. Non come Mina, ma insomma…“. E, per essere meno presenti, una fiction in prime time su Rai 1 dopo sole due settimane non è certo l’ideale.
Fuoriclasse 2: buona la prova della Littizzetto, il resto è scontato
Paradossalmente, però, la Littizzetto sembra l’elemento meno noto di Fuoriclasse 2. La serie – di cui ieri sera è andato in onda il secondo appuntamento – come abbiamo già sottolineato non brilla per originalità. Tuttavia la Luciana nazionale dà vita ad un bel personaggio, la professoressa Isa Passamaglia, dietro la quale tutta la sua verve e la sua irriverenza finalmente scompaiono. Addio battutine, solito slang e doppisensi che caratterizzano il suo repertorio attoriale nonché i suoi interventi a Che Tempo che fa: in Fuoriclasse il personaggio Littizzetto si fa da parte per dar vita ad un personaggio nuovo, pacato e rispettoso – una prof di lettere che le parolacce sembra non conoscerle neppure! – che convince.
Tutto il resto è noia. O meglio delusione: la puntata d’esordio era apparsa ben costruita e, pur conservando il sapore della prima fortunata stagione, presentava una bella novità: la protagonista, battagliera più che mai, non sembrava dover più combattere contro gli altri ma contro se stessa. Visto che con l’ex marito aveva recuperato un bel rapporto, col figlio pure, il nuovo preside era sulla stessa lunghezza d’onda e in amore tutto procedeva a gonfie vele, ora Isa doveva solo imparare ad apprezzarsi di più. Macché.
Fuoriclasse 2: l’omosessualità scade in cliché
Come nella più squallida delle tradizioni narrative, alla prima incomprensione il suo compagno l’ha tradita con l’ex, ma lui ovviamente non voleva. Lei in quanto ad originalità non è certo stata da meno nascondendo la prova del suo peccato (ovvero la decisione di abortire) in un cassetto facilmente raggiungibile che nessuno apriva da secoli ma che, guarda caso, lui ha aperto scoprendo il misfatto e cercando consolazione altrove.
Quanto alla bella iniziativa di inserire in sceneggiatura una famiglia formata da due padri, tutto lo sforzo è andato perduto quando ieri sera il figlio della coppia, geloso perché il suo migliore amico si è trovato una fidanzata ed è sparito dalla circolazione, ha cominciato a temere di essersene innamorato. E con la domanda posta ai genitori “ma l’omosessualità si attacca?” ha dato di sicuro il “la” al solito coro delle polemiche che si scatena sempre su certi temi. Non sarebbe stato meglio essere davvero ambiziosi e presentare l’omosessualità come una cosa normale e basta?
Ah, dimenticavamo: va bene l’inserimento di prodotti a fini promozionali, ma indugiare interminabili secondi su tutti gli elettrodomestici presenti in casa del professor Lobascio ci pare un po’ eccessivo.
1. griser ha scritto:
12 marzo 2014 alle 11:38