14
luglio

MILANO – ROMA: GUERRA ALL’ULTIMO CIAK. ROBERTO CASTELLI: PARLANO TUTTI ROMANESCO, E’ UNA COSA INSOPPORTABILE

Roberto CastelliHollywood? Non ce n’è bisogno.. Cinecittà? Per carità, la nuova mecca delle produzioni cinematografiche e televisive sarà (forse) Milano (zona Fulvio Testi). È stato inaugurato ieri pomeriggio, alle 17.30 circa, il Polo della Cinematografia Lombarda, sede restaurata di quella che fu la vecchia Manifattura Tabacchi. Il centro inoltre accoglierà la Fondazione Cineteca Italiana, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Civica Scuola di Lombardia e la Lombardia Film Commission.

Esulta la Lega Nord, esulta in primis il leader del Carroccio Umberto Bossi che lo considera il primo passo verso il federalismo, anche nell’ambito dello spettacolo. Una superficie di circa 90.000 metri quadrati, per un costo complessivo di  8,7 milioni di euro, finanziati quasi per intero dalla regione Lombardia, rappresentata all’ inaugurazione dal presidente Roberto Formigoni; insieme con lui, il sindaco Letizia Moratti e molte altre personalità di spicco della politica italiana. Tra gli altri, il ministro Giulio Tremonti e il  vice-ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, che non si è risparmiato nei commenti a caldo: «Basta con gli attori che parlano in romanesco, è una cosa insopportabile, da fastidio da un punto di vista culturale. Che sia un bergamasco, un altoatesino o un tedesco comunque parlano tutti con accento romanesco – ha detto Castelli riferendosi alle produzioni cinematografiche e televisive – è una cosa insopportabile. E dà fastidio non tanto per una questione localistica o campanilistica, ma è chiaro che il linguaggio è parte essenziale dei personaggi (abbastanza chiaro il riferimento alla fiction su Giovanni XXIII, bergamasco doc)».

Non si sono ovviamente fatte attendere le repliche: «Ancora una volta la Lega parla a vanvera su argomenti che non conosce» attacca Pierfrancesco Majorino del PDI, ma qualche voce dissonante anche nella maggioranza del PDL, tra tutti un “addetto ai lavori” come Luca Barbareschi che sottolinea: «L’industria dello spettacolo è a Roma e lo è sempre stata, per varie ragioni, non ultima che a Roma c’è il bel tempo, il sole, elementi che servono quando si girano i film, e non nebbia e pioggia, con le quali si possono girare solo alcune scene». (E meno male che è interprete di “Nebbie e Delitti“, ndDM) .

Insomma la questione è appena partita, ma già intricata. L’obiettivo delle amministrazioni locali è valorizzare la zona e creare nuove fonti di guadagno e occupazione, il punto è che il guanto di sfida alla capitale è lanciato: già Rai Due sotto la guida di Antonio Marano, ha scelto negli anni la città meneghina per molte delle più importanti e costose produzioni del suo palinsesto (L’Isola dei famosi, X-factor, Academy). Nei prossimi mesi nuove mirabolanti evoluzioni, sperando nel frattempo di non dover ricorrere ai sottotitoli.



Articoli che potrebbero interessarti


Miss Italia 2018
Miss Italia 2018: la finale a Milano, in diretta su La7 domenica 16 settembre


Giorgia - Radio Italia Live 2017
Radio Italia Live 2017 in diretta da Milano sul Nove, Real Time e canale 70. La scaletta


Antenna-RAI-Milano
BEPPE SALA: “RAI PORTI PARTE DELL’INFORMAZIONE A MILANO”. NICOLA ZINGARETTI REPLICA


Italia's Got Talent - Giuria e Lodovica
ITALIA’S GOT TALENT ARRIVA A MILANO. ECCO COME ASSISTERE ALLE REGISTRAZIONI

21 Commenti dei lettori »

1. STE ha scritto:

14 luglio 2009 alle 11:39

appoggio in toto ciò che ha detto Castelli.
è assolutamente irritante sentire in quasi tutti i film (e in tv!!!) quell’odioso accento romanesco.

per non parlare dell’odiosa combriccola di Forum dove il più settentrionale arriva da Roma Nord.

evidentemente questo è il cittandino medio con evidenti difficoltà di espressione.

PARLATE ITALIANO (ALMENO IN TV), GRAZIE.



2. Giulia ha scritto:

14 luglio 2009 alle 11:48

…in medias res…



3. roberto ha scritto:

14 luglio 2009 alle 11:56

Innanzitutto consiglio a Castelli un corso di dizione, a causa del suo forte accento, del tutto inadatto ad un uomo delle istituzioni (anzi sarei felice di vederlo un po’ meno in TV: come viceministro delle infastrutture dovrebbe intervenire solo sulla sua materia, anche se le sue dichiarazioni sul disastro di Viareggio sono state troppo approssimative e banali, commisurate ai 145.000 euro di stipendio annuo che l’Italia, e non la Padania, gli paga).
Dopodichè non ho mai trovato nulla da ridire sull’accento di Martina Stella, Beppe Bigazzi, Antonella Clerici, Luca Barbareschi, Aldo Giovanni e Giacomo, Cornacchione, gli amatissimi Gilberto Govi e Cesco Baseggio, Mina, Lino Toffolo, Mario Adorf ecc.
Sinceramente, il mio film preferito è “L’albero degli zoccoli” nella versione dialettale, e non sto scherzando..



4. Gordon Gekko ha scritto:

14 luglio 2009 alle 12:21

Questo è il problema dei nostri parlamentari?

Ah ma allora va proprio tutto bene

e io che pensavo…

sono il solito comunista



5. roberto ha scritto:

14 luglio 2009 alle 12:25

Non è esatto, Gordon: dobbiamo ancora risolvere quello di Giovanardi che a Roma (ladrona) aveva pagato 30 euro per una pizza!!!



6. Marco89 ha scritto:

14 luglio 2009 alle 12:39

trovo che castelli abbia ragione…per i non romani a volte è impossibile e irritante seguire delle fiction…ben vengano le produzioni del nord…non vedo cosa ci sia di male…



7. roberto ha scritto:

14 luglio 2009 alle 12:41

Capisco che sia irritante, ma non dirmi che è impossibile seguire un attore che parla “romanesco”, in quanto è un dialetto comprensibilissimo, più che altro una volgarizzazione della nostra Lingua



8. erodio76 ha scritto:

14 luglio 2009 alle 13:19

Perche’ al nord si parla un italiano perfetto?
Perche’ le costose produzioni di Marano si sono distinte per il loro enorme apporto culturale?

E’ pur vero che non si vive di solo romanesco, ma e’ innegabile che in tv funziona benone.
Così come il napoletano o il barese… porca puttèna maledetta!!



9. pig ha scritto:

14 luglio 2009 alle 15:18

Questi si che sono i grandi probblemi dell’italia!!I poliliti della lega pensassero ad altro vergognosi tutti quanti…



10. stefano66 ha scritto:

14 luglio 2009 alle 15:29

Io,Romagnolo,ho avuto 20 anni fa una “morosa” a Latina e Roma l’ho “girata” per un’anno e mezzo.
Ora sono sposato con una di Alessandria,da dove vi scrivo,in ferie.
Sono simpatizzante della Lega,effettivamente c’è molto Romanesco in tv ma a me non da il minimo fastidio.
Forse il problema si risolverebbe se Rai 3 fosse effettivamente una rete regionale,non solo qualche tg regionale…Rai 1 e 2 nazionali e Rai 3 completamente regionale,come succede ad esempio nella tv tedesca.
Comunque mi pare che ci siano problemi “leggermente” più importanti da affrontare ministro…..da me votato e da me stipendiato.



11. Pasquale Orlando ha scritto:

14 luglio 2009 alle 15:54

Ragazzi che dire, ci sono ASSOLUTAMENTE problemi molto più importanti delle cadenze degli attori nelle varie fiction/film..
Il punto è che ci sono due ordini di fattori da considerare:
- quelli ECONOMICI.. e quindi è giusto che le amministrazioni valorizzino i propri investimenti territoriali
- quelli CULTURALI.. e la cultura italiana è UNA, con mille sfaccetture, ma una e unica..
vediamo di non perderci (tutti, capi e non) in un bicchier d’acqua :-)



12. GIEMMEGI ha scritto:

14 luglio 2009 alle 17:55

Come ogni estate, anche i cervelli dei nostri parlamentari vanno in ferie ed anche in anticipo.
Come ogni estate c’è qualcuno che vuole mettesi in mostra prima di partire per le vacanze, (una specie di non dimenticatemi).
La storia del linguaggio televisivo è obsoleta, trita ecc.
Quando ero piccolo si diceva che era troppo milanese (erano i tempi di Walter Chiari e Bramieri), poi venne il turno del romanesco, a seguire quello dei toscanacci (come me) ora, il ciclo si ripete.
Abbiamo saltato il milanese, e forse è questo che Castelli non digerisce!
Il linguaggio è ciclico, come lo è la moda.
Andiamo verso il futuro con un occhio al passato.
Comunque il linguaggio televisivo secondo il mio modesto parere dovrebbe essere l’italiano, quello corretto per quanto possibile, senza strafalcioni.



13. sanjai ha scritto:

14 luglio 2009 alle 19:54

mah…io trovo talmente insopportabili i leghisti…come facciamo castelli?vi chiudiamo in un recinto?soluzione troppo poco drastica…
proporrei una cosa…metterli tutti su una zattera nel po…e poi bruciare la zattera…una pira sull’acqua insomma…

pensiamo a cose più serie per favore….



14. Davide Maggio ha scritto:

14 luglio 2009 alle 19:57

@ sanjai: beh, calma. Se non ti conosco male… oggi non e’ giornata :-)



15. sanjai ha scritto:

14 luglio 2009 alle 20:53

@davide:bravo…giornata nera..periodo nero (c’è un colore più scuro del nero?)…cmq meglio cosi…lo scazzo mi toglie i freni e mi fa essere sincero…veramente,sti leghisti hanno sfinito…se ne escono fuori con delle storie assurde…come si fa ascoltare gente che dice “sento puzza di cani arrivano i napoletani?”…e dai,talvolta bisogna trovare il coraggio di stare zitti…coraggio che gli amici padani non trovano mai…



16. Andrea Ferrario ha scritto:

14 luglio 2009 alle 21:46

Ci sono diversi errori e come sempre chi non capendo nulla coglie l’occasione per dire sciocchezze e unire capre e cavoli.
Intanto si parla del polo Rai di Milano che nulla c’entra con la questione del polo cinematografico (che ricordo ospiterà anche la sede lombarda del centro sperimentale di cinematografia e la scuola civica ) .
Televisamente parlando che un programma sia realizzato a Milano o a Roma poco importa ai fini del risultato dal punto di vista editoriale: Bonolis, per fare un esempio, che presenti da Cinecittà o da Cologno parla sempre nel medesimo modo e fin qui nulla di male.
Qui il discorso è un altro: intanto evitare di buttarla sempre in politica, cercando di capire come questo sia un passo importante per la cultura italiana e non solo milanese e lombarda , ma anche un’occasione per riportare , in parte, il cinema dove è nato ovvero al Nord Italia (a Torino per l’esattezza).
La polimica sul romanesco non è verso il dialetto in sé , piuttosto va ricercata nell’abitudine di credere che Roma sia l’Italia intera, ci sono fiction dove non si sente che parlare in romanesco anche fuori da ogni contesto narrativo, questo è il punto.
La frase di Barbareschi rasenta poi il ridicolo, come se da queste parti ci fosse sempre nebbia e fredda , luoghi comuni decisamente imbarazzanti e soprattutto fuori luogo visto che un teatro di posa al chiuso non cambia le sorti metereologiche, avverse o favorevoli che siano.
Castelli infine (e rispondo a qualcuno che ha fatto questa osservazione) parla in italiano corretto: avere un’inflessione dialettale da qualsiasi parte , non è un problema, se l’italiano è corretto. Poi qui stiamo parlando di attori che dovrebbero parlare in italiano a prescindere.
Ricordo a quanti non lo sappiano che Milano ha sempre avuto un ruolo di primo piano anche nella televisione e nel cinema ed è giusto che riprenda ciò che negli anni le è stato tolto e soprattutto ciò che si merità.
Ci sono centinaia di attori, registe, sceneggiatori e maestranze milanesi che si devono spostare a Cinecittà per fare qualcosa che già ora potrebbe essere fatto tranquillamete a Milano: è assurdo.
A ognuno il suo.



17. Andrea Ferrario ha scritto:

14 luglio 2009 alle 21:49

@SINJAI:
io personalmente rinchiuderei in una gabbia gli imbecilli, da qualsiasi parte stiano e credimi, ce n’è davvero per tutti.



18. Raffa ha scritto:

15 luglio 2009 alle 08:11

@sinjai per fortuna al colosseo non ci sono più i leoni, comunque è vero c’è una cattiva abitudine ad usare spesso il romanesco anche nelle trasmissioni quotidiane, mi ricordo a uomini e donne l’esordio di Claudia Velli quando ha parlato in italiano ma con inflessione veneta è stata presa in giro dalle altre tipe sedute, con frasi tipo: ma come parla questa?



19. Barbara ha scritto:

15 luglio 2009 alle 11:54

Bah, credo si perda di vista un aspetto fondamentale della questione: per esaltare una realtà non bisogna per forza affossarne e screditarne un’altra, le stesse possono coesistere ed integrarsi, il cinema così come le fiction possono avere le connotazioni dialettali più disparate, senza esprimere giudizi così ricchi di acredine come ha fatto Castelli. La verità è che questi cosiddetti parlamentari adorano frasi e gesti abominevoli ed i roghi che ne divampano (magliette satiriche blasfeme, fucili imbracciati, spruzzi di ddt sulle donne africane, cori da stadio anti-napoletani e chi più ne ha più ne metta), perchè di idee politiche e soluzioni per i veri problemi del paese non ne hanno.



[...] Unanime l’approvazione del CDA su Orfeo, 43enne napoletano a capo del Mattino di Napoli dall’estate del 2002, dopo anni passati a Repubblica. Con qualche intoppo invece, la nomina del direttore Liofredi: si sono espressi “contro” la promozione del capostruttura i due consiglieri in quota pd, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, e la leghista Giovanna Bianchi Clerici, motivazione? La Bianchi afferma: “Una candidatura non particolarmente ‘azzeccata’ per la missione milanese della rete, che in questi anni si è consolidata”: insomma la partita tra Roma e Milano continua. [...]



[...] del dialetto nella tv, dando realizzazione concreta ai desideri dei ministri Zaia e Castelli (leggi qui per ricordare i particolari del loro intervento nel dibattito politico-culturale a propositò [...]



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.