Tempi duri per “mamma Rai”. La crisi del Paese si riflette puntuale sul mercato pubblicitario. Nonostante gli sforzi, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, la Sipra, concessionaria pubblicitaria della tv pubblica, ha collezionato nel primo trimestre 2012: -17% a gennaio, rispetto alle previsioni, -14% a febbraio e addirittura -22% a marzo. Tradotto in denaro, si parla di circa -40 milioni di euro rispetto alle previsioni trimestrali. Un duro colpo per Lorenza Lei, costretta a far quadrare i bilanci, con manovre pronte a scontentare inevitabilmente più d’una persona.
Nel Cda convocato per quest’oggi, il DG Rai presenterà il proprio piano di risanamento dell’azienda, ovvero una possibile manovra da ben 60 milioni di euro. Tanti i tagli previsti, a partire dai 20 milioni di euro in meno destinati agli investimenti nella produzione. Meno soldi dunque per tutti i programmi Rai, dall’intrattenimento all’informazione, e naturalmente anche per la fiction, fiore all’occhiello dell’azienda, ma anche fonte di corposi investimenti, in buona parte destinati a case di produzione esterne.
Chissà che la crisi non possa portare la tv di Stato ad una maggiore attenzione nello sfruttamento delle proprie risorse, a partire dall’imponente mole di materiale presente da anni nei magazzini dell’azienda. Tra gli scaffali giacciono, infatti, numerosi titoli, spesso coproduzioni di alto valore artistico e commerciale, prodotte da tempo ma inspiegabilmente mai trasmesse, neppure nelle desolanti serate estive, tra l’ennesimo passaggio della trilogia dell’imperatrice Sissi e le repliche di Don Matteo.
E’ il caso ad esempio della fiction Il Commissario Nardone, prodotta per la Rai nel 2010 dalla DAP dei Fratelli De Angelis. La serie in sei puntate diretta da Fabrizio Costa, con protagonista Sergio Assisi, narra la storia vera di Mario Nardone, Commissario napoletano che fu trasferito in una Milano degli anni ’50 e 60, una città cupa e nebbiosa ma allo stesso tempo ricca di grandi sogni e speranze.
Tra le produzioni in attesa di messa in onda, troviamo anche Tutta la musica del cuore, serie in sei puntate prodotta dalla Casanova di Luca Barbareschi sempre nel 2010. Diretta da Ambrogio Lo Giudice, la fiction ha per protagonista Angela, una giovane ispettrice del ministero dell’Istruzione e dell’Università, interpretata da Francesca Cavallin. La donna, preparata e tenace, viene mandata in un Conservatorio pugliese per verificare che le cose funzionino per il meglio, ma qui si aprire per lei una brutta ferita: anni addietro, infatti, fu costretta a rinunciare al suo grande talento da pianista.
In anticamera dal 2008 è invece la miniserie in due puntate, Codice Aurora, con Giampaolo Morelli, Simona Cavallari e Ivano Marescotti. La fiction poliziesca di stampo prettamente noir, narra le vicende di un procuratore della Repubblica, la bella Margherita Borboni, che in quel di Livorno apre un’inchiesta in seguito a un incendio di un campo rom e all’omicidio di un informatore di polizia. Le indagini si faranno ben presto sempre più complesse e pericolose, in quanto i principali indagati sono amici di gioventù della ragazza, oggi proprietari di Night Club di dubbia fama.
Sempre dal 2008, attende la sua messa in onda la versione televisiva di Sonetàula, il film diretto da Salvatore Mereu, tratto dall’omonima opera di Giuseppe Fiori. La storia è ambientata in Sardegna fra il 1937 e il 1950 e ha per protagonista Sonetàula (Francesco Falchetto), un giovane servo-pastore, che a diciotto anni reagisce a un affronto sgarrettando il gregge del provocatore. Non risponde alla chiamata dei carabinieri, sceglie la latitanza e diventa bandito, dividendo la sua vita tra assalti stradali, delitti d’onore e vita randagia.
Altro capitolo a parte riguarda le coproduzioni internazionali, in particolare quelle con la Francia. Ma di questo ci occuperemo in un apposito articolo.
1. Markos ha scritto:
26 aprile 2012 alle 15:01