Sonetaula



17
dicembre

SONETAULA: LA PELLICOLA SARDA IN PRIMA TV A MEZZANOTTE SU RAIPREMIUM

Sonetaula

Correva l’anno 2008 quando il regista Salvatore Mereu, dall’omonimo romanzo di Giuseppe Fiori, realizzò il film Sonetaula. La pellicola, interamente parlata in lingua sarda, e prodotta da Lucky Red in collaborazione con RaiFiction, venne montata in due versioni: una destinata alle sale cinematografiche ed un’altra in due episodi da 95 minuti riservata alla tv. A distanza di ben sei anni la miniserie – una delle tante lasciate ad ammuffire nei magazzini della tv di Stato – approda finalmente sul piccolo schermo, in una collocazione per la verità non particolarmente prestigiosa. Le due puntate saranno, infatti, trasmesse su RaiPremium questa notte e mercoledì 24 dicembre, a mezzanotte.

Le persone sofferenti d’insonnia, o gli allergici ai cenoni di Natale, potranno approfittarne per seguire questo film-documentario, ritratto di una Sardegna contadina degli anni ’40, che racconta il percorso di vita dell’interprete principale, Zuanne Malune, detto Sonetaula. Un ragazzino tanto magro che il suo corpo emette il rumore del legno: “su son-e-taula” (il suono di tavola). La pellicola presenta momenti poetici e di alta interpretazione, soprattutto da parte di Francesco Falchetto e Manuele Martelli, che interpretano rispettivamente Sonetaula e suo nonno. Inoltre è sorprendente assistere alla crescita fisica del protagonista, che nel film passa dalla fase adolescenziale a quella di giovane uomo.

Sonetaula – Trama

Il padre, Egidio Malune, esiliato per scontare ingiustamente un’accusa di omicidio, è in permesso di visita alla famiglia per breve tempo, ma non tornerà più a casa. Il figlio si occuperà con il nonno del gregge, unica fonte di sostentamento della famiglia. Un giorno Sonetaula vendica il furto di una pecora sua sgozzando tutto il gregge dei responsabili del furto.

Sonetaula – Foto

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26
aprile

AMMUFFI-RAI: FICTION E FILM TV CHE STAZIONANO NEI MAGAZZINI DELLA TV DI STATO

Fiction Rai in magazzino

Tempi duri per “mamma Rai”. La crisi del Paese si riflette puntuale sul mercato pubblicitario. Nonostante gli sforzi, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, la Sipra, concessionaria pubblicitaria della tv pubblica, ha collezionato nel primo trimestre 2012: -17% a gennaio, rispetto alle previsioni, -14% a febbraio e addirittura -22% a marzo. Tradotto in denaro, si parla di circa -40 milioni di euro rispetto alle previsioni trimestrali. Un duro colpo per Lorenza Lei, costretta a far quadrare i bilanci, con manovre pronte a scontentare inevitabilmente più d’una persona.

Nel Cda convocato per quest’oggi, il DG Rai presenterà il proprio piano di risanamento dell’azienda, ovvero una possibile manovra da ben 60 milioni di euro. Tanti i tagli previsti, a partire  dai 20 milioni di euro in meno destinati agli investimenti nella produzione. Meno soldi dunque per tutti i programmi Rai, dall’intrattenimento all’informazione, e naturalmente anche per la fiction, fiore all’occhiello dell’azienda, ma anche fonte di corposi investimenti, in buona parte destinati a case di produzione esterne.

Chissà che la crisi non possa portare la tv di Stato ad una maggiore attenzione nello sfruttamento delle proprie risorse, a partire dall’imponente mole di materiale presente da anni nei magazzini dell’azienda. Tra gli scaffali giacciono, infatti, numerosi titoli, spesso coproduzioni di alto valore artistico e commerciale, prodotte da tempo ma inspiegabilmente mai trasmesse, neppure nelle desolanti serate estive, tra l’ennesimo passaggio della trilogia dell’imperatrice Sissi e le repliche di Don Matteo.