27
aprile

RELATIVISMI: QUANDO UN 12% DI SHARE E’ UN FLOP (BELLISSIMA) E QUANDO E’ UN SUCCESSO (XFACTOR)

Bellissima / XFactor

Non è stata una sorte “bellissima” quella toccata al varietà del sabato sera di Canale 5, chiuso in anticipo e accompagnato da una pioggia di critiche, tutt’altro che esaltanti. E’ così che il Bagaglino è stato costretto ad archiviare lo show che ha registrato la peggiore performance in termini di ascolti della sua storia: un’impietosa media di poco superiore al 12% che ha bollato come un grandissimo flop l’ennesima produzione di Pier Francesco Pingitore.

Ma a guardar bene quel dato, viene in mente un altro programma che proprio su quella percentuale di share ha viaggiato per tante settimane: X Factor. Già, proprio quella che è stata spesso definita una trasmissione di successo, un fiore all’occhiello per la Rai e uno dei vanti di Simona Ventura. Perchè allora osannare il successo del talent di Rai Due e allo stesso tempo massacrare la debacle dello show di Pingitore?

E’ noto che gli obiettivi di rete siano diversi, che Rai 2 non possa permettersi di avere gli stessi ascolti di Canale 5, ma esistono altri fattori che vanno oltre questa semplice logica. Primo fra tutti è l’investimento economico alla base dello show, perché sarebbe troppo facile per un programma rispettare gli obiettivi in termini di share quando, per la sua realizzazione, venga richiesta una somma di denaro superiore alla media. A questo si aggiunga il battage mediatico, il cast, la disponibilità di eventuali ospiti e tutti quei “valori aggiunti” che trasformano una produzione da “seconda rete” in una da ammiraglia.

Alla luce di queste considerazioni non pare un vero successo quello di X-Factor, produzione fastosa, che gode di ottima risonanza mediatica, che si avvale di un volto come quello di Simona Ventura e che ha avuto la possibilità di regalare ai suoi telespettatori performances di ospiti importanti. Al contrario, nulla di tutto ciò sembra appartenere a “Bellissima”, una produzione dai costi tutto sommato contenuti e dove l’unico nome estremamente popolare era quello di Valeria Marini, peraltro prevista soltanto nelle prima due puntate.

Perchè, allora, usare due pesi e due misure? Le motivazioni potrebbero essere più d’una. Una prima ipotesi è quella della forza del “luogo comune”. Così, ad esempio, un programma andrà bene già solo per il fatto che prevede la presenza della Ventura, mentre un altro sarà in ogni caso un flop perchè nel cast c’è Martufello.

La seconda ipotesi è quella dell’espressione del potere mediatico. Dal momento che la stampa gradisce il prodotto, va da sè che l’avranno gradito anche i telespettatori, anche se a conti fatti non si rivelassero così tanti.

L’ultima teoria, quella che ci auguriamo sia stata determinante, consiste nella rivalutazione del prodotto televisivo di qualità. Stanchi del trash che ci circonda e ormai rassegnati all’idea che quella spazzatura in ogni caso produca ascolti, ci meravigliamo che un programma fuori da queste logiche riesca a racimolare qualche telespettatore. E se il loro numero dovesse rivelarsi addirittura dignitoso, eccoci pronti a gridare al successo.

Volendo essere ottimisti ci piace pensare che sia quest’ultima la motivazione prevalente. Che questi “relativismi” siano per caso il segnale di un avviato percorso di maturità del pubblico televisivo?



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27 Commenti dei lettori »

1. zia assunta ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:44

Articolo molto interessante, complimenti.
Ma in Italia penso che a farla da padrone sono le opinioni dei giornali, condivise da pochi ma ancora dittatoriali per alcuni aspetti.
L’opinione pubblica conta meno di zero basta vedere il caso della Prova del cuoco dove conduce una persona non amata da nessuno tranne che dal direttore di rete.



2. GRAY ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:46

una chiusa alle battaglie dei giorni scorsi sul forum…la stessa situazione sta registrandosi per academy…cmq il fattore della qualità non è l’unico…perche allora anche il programma di baudo o altri cocenti flop sono da considerarsi un successo…poichè non è impresa facile portare la lirica in tv in prima serata e il sabato, eppure baudo c’era riuscito registrando gli stessi risultati di xfactor…ok gli obiettivi di rete son differenti…però non è solamente il fattore qualità a determinare un successo o meno, per cui pensare che questa motivazione sia prevalente mi pare sbagliato



3. tizio ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:49

veramente 12% di x-factor per quanto costa non era proprio un successone, poi è salito per fortuna infatti la media sarà intorno al 14



4. Marco82 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:50

io ho visto qualche spezzone e ti dico che il bagaligno non si rinnova mai.

1. sempre gli stessi attori, si cerca di fare personaggi nuovi ma alla fine sono sempre le stesse facce.

2. battute poco divertenti, non mi fanno ridere per niente.

3. a sto punto era meglio spostarlo durante la settimana e su rete4



5. Mari 611 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:52

Grazie della delucidazione anche se abbastanza ovvia, trattasi di aziende e del rapporto costi/ricavi.
Le “rifatissime” era comunque un flop annunciato.



6. Martina Pennisi ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:55

obiettivi di rete come prima cosa di sicuro, come specificato nell’articolo. il duello con l’altra ammiraglia fa il resto. bellissima contava su un ricco cast e sul valore storico del marchio ma soprattutto doveva, se non contrastare, arginare il successo annunciato della clerici. questi i presupposti per parlare di debacle che, effettivamente, c’è stata.

l’approccio diverso a percentuali uguali viene adottato in alcuni casi ma non si tratta di questo.



7. Davide Maggio ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:56

@ Mari611: RIFATTISSIMA ah ah ah Mi farai morire :D



8. fosfe ha scritto:

27 aprile 2009 alle 12:58

Ci sono 2 fattori che non sono stati considerati: – la composizione più o meno “pregiata” del pubblico che segue un programma – quanto un programma aldilà dello share contribuisca a creare una identità di rete – ed è proprio considerando questi due fattori che X FACTOR può essere consideratoun successo.



9. erodio76 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 13:01

Pur essendo in parte vero il discorso fatto in questo post, dobbiamo soffermarci sui fatti. Lo scorso anno X Factor fu’ un flop come ascolti, mentre quest’anno ha piu’ volte superato il 15% (Bellissima ha esordito con il 15% per poi assestarsi sul 12) con la punta finale del 23% su raiuno.
Dunque ha sempre raggiunto gli obiettivi di rete, sia su Rai2 che sull’ammiraglia. Bellissima no. I varieta’ di Pingitore tra l’altro sono durati tutti questi anni perche’ avevano riscontri degni di nota, mentre quest’ultimo ha fatto raggiungere picchi di share bassissimi da rete4 per intenderci.
non credo sia questione di budget, perche’ Pingitore ha fatto la stessa trasmissione per anni! magari una Belen tra le bellissime avrebbero portato un risultato migliore, ma di quanto migliore, se il risultato finale e’ catastrofico??
La verità e’ che X Factor e’ un programma nuovo che sta acquisendo anno dopo anno, credibilita’ e ascolti, mentre canale5 non provando mai nuove idee raccoglie con questi programmi datati sempre meno ascolti.
Il budget non credo sia nostro affare, ognuno e’ libero di fare gli investimenti come vuole e visti i risultati i veri soldi buttati sono stati quelli dati alle bellissime(?) di c5.
E poi non si puo’ fare paragoni tra Rai2 e C5 e tra 2 programmi cosi’ diversi, altrimenti da domani commenteremo che Report al 12% e’ flop mentre i film di c5 al 16% sono ok perche’ costano poco!



10. Marko ha scritto:

27 aprile 2009 alle 13:21

Bell’articolo!
E’ senz’altro il rispetto degli ascolti della media di rete che determina il flop o il successo di un programma.
I programmi del bagaglino sono inguardabili e già da tempo in calo
X factor rappresenta la novità e direi anche la qualità di un programma che tenta di chiamarsi fuori da quella tv trash che tanto va di moda…devo dire che meriterebbe di più in termini di ascolti.



11. tea ha scritto:

27 aprile 2009 alle 13:29

ma era ovvio il flop di siliconatissima sempre le solite cose e le solite faccie,davvero inguardabile troppo volgare



12. Vince ha scritto:

27 aprile 2009 alle 13:58

Secondo me la verità che traspare da un po’ tutti gl’interventi è che non si possono giudicare i programmi solo dagli ascolti. Questa logica che può essere considerata valida dalle televisioni commerciali (ma anche qui fino a un certo punto: Canale 5 negli anni 80′ aveva ascolti molto più bassi dal colosso Rai eppure influenzava il costume e la società in maniera molto più profonda), si perde per i canali del servizio pubblico che dovrebbero badare di più alla qualità. L’andamento degli indici d’ascolto dovrebbe essere esaminato come un flusso nel tempo: solo così diventerebbe davvero indicativo. Molte trasmissioni osannate da pubblico e critica (faccio esempi a caso Le Iene, Che tempo che fa’, persino Striscia la notizia) iniziarono in sordina con bassi ascolti e poi sono via via cresciute, mentre è sempre capitato che trasmissioni brutte perdessero ascolti nel tempo. Altre trasmissioni invece variano notevolmente ascolti da puntata a puntata a seconda degli ospiti presenti (quindi il programma aggiunge di per sè poco o nulla); i reality e le fiction infine incrementano spettatori nelle ultime puntate. Gli ascolti di un giorno solo il più delle volte invece sono poco indicativi.



13. Silvio Vitelli ha scritto:

27 aprile 2009 alle 14:08

Grazie per i complimenti, del tutto inattesi (credevo che avrei suscitato le ire dei numerosi fan di x-factor). Noto poi con piacere che le teorie sul potere della stampa e quella sul prodotto di qualità continuano a dividere anche qui nei commenti.

@fosfe: concordo sul fattore della composizione più o meno “pregiata” del pubblico, anche se poi quasi sempre questo si ripercuote sul giudizio della stampa

@Marco82: effettivamente la mancanza di rinnovamento nello show del Bagaglino si faceva sentire pesantemente



14. iLollo ha scritto:

27 aprile 2009 alle 14:10

ma XF va su RaiDue!!! è ovvio che fa molto meno di Canale5, XF è inoltre sopra la media di rete, mentre Bellissima mooolto al di sotto di quella di Canale5! e poi guardiamo il targer: quello di XF è ottimo: in gran parte giovane, ricco e istruito! XF è un grande successo, Bellissima un grande flop!



15. STE ha scritto:

27 aprile 2009 alle 14:54

anche in altri post ho espresso i miei dubbi su X Factor.
il risultato raggiunto secondo me va bene (ovviamente si può fare di più) ma ritengo che i costi siano di molto superiori ai ricavi pubblicitari e quindi il progetto X Factor tanto apprezzato da Marano si è rivelato un insuccesso in termini aziendali, non in termini di risonanza mediatica.

io non sono molto d’accordo che venga riproposto a settembre: i costi saranno nuovamente esorbitanti ma, pur non essendoci troppa concorrenza, il pubblico sarà stanco di rivedere un prodotto lasciato in pausa solo pochi mesi.

Marano ha tentato di portare nuove idee alla rete ma ora è arrivato il momento di cambiare la figura di riferimento e spero che ciò avvenga presto.



16. Il Mio Reality ha scritto:

27 aprile 2009 alle 14:55

CIAO,
I RELATIVISMI SONO LEGATI, COME SCRITTO SU QUESTO INTERESSANTE POST, A VARI FATTORI:
1. OBIETTIVI DI RETE ma ancor di più gli “obiettivi di target commerciale” piuttosto che quelli del pubblico “universo” – discorso valido per Mediaset ma anche per la Rai (soprattutto quando un programma, come X Factor, è smaccatamente rivolto a un target giovane e appetibile dal p.d.v. commerciale) dunque la composizione del pubblico gioca un ruolo fondamentale nel decratare un successo.
2. TAM-TAM MEDIATICO E INDOTTO ovvero la forza di penetrazione sul sistema media del prodotto televisivo che può diventare cult anche quando i numeri non sono totalmente favorevoli (stampa, forum, blog, internet, radio, discografia…). Su questo punto X Factor ha decisamente interessato l’opinione pubblica e il costume nazionale creando anche interesse su altri sistemi “sociali” (e di marketing) come ad esempio il mondo della discografia e non solo.
3. QUALITA’, concetto non misurabile ma legato al gusto del prodotto e dei suoi contenuti, alla capacità di veicolare novità e originalità.

DETTO QUESTO E CONSIDERANDO CHE IN TV I NUMERI SONO (QUASI)TUTTO, OCCORRE RICORDARE CHE GLI STESSI NUMERI CMQ VANNO INTERPRETATI, DA SOLI CI DICONO POCO.



17. Il Mio Reality ha scritto:

27 aprile 2009 alle 15:10

Sul relativismo dei numeri ricordiamo anche l’esempio di OPERAZIONE TRIONFO, ottimo successo di Italia 1 del 2002 in termini di ascolto, ma denigrato per tutta una serie di giochi di potere interni a Mediaset e mai veicolato come successo, addirittura considerato semi-flop!
LA PUPA E IL SECCHIONE invece è stato venduto come un successone anche se in termini numerici si è trattato di un buon successo, non certo così grande come è stato fatto credere.
Gli esempi potrebbero essere tantissimi…
Su BELLISSIMA va da sè che si trattava di un flop annunciato, una debacle su tutti i fronti. Qui mi domando se dietro alla messa in onda (in periodo di garanzia) di questo show non vi siano cmq interessi di altro tipo (politici, ad esempio…) chissà…



18. Raffaele1 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 15:14

Secondo me parlare di X-favtor come programma fastoso mi sembra davvero assurdo, si usano persno prese dalla strada per un programma, questi pagherebbero per essere lì, figuriamoci se li pagano.



19. Andrea80 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 15:49

@zia assunta
Vedi che siamo in 2 ad amare la Isoardi…oltre a Del noce piace anche a me!!
Bellissima era purtoppo un flop annunciato per tanti fattori: 1) la ripetitività dello spettacolo 2)la mancanza di due pilastri quali Lionello e Gullotta 3) l’antipatia delle 8 sgallettate 4) punto fondamentale: si è scontrato con uno dei migliori programmi degli ultimi anni..



20. Andrea80 ha scritto:

27 aprile 2009 alle 15:54

Chi parla di X-FACTOR come grande successo mi pare invece un tantino azzardato, in termini di ascolto si è mantenuto su risultati decenti ma niente di eccezionale e comunque nel day-time faceva una miseria….
La nota a suo favore è stata senza dubbio il boom della bravissima Giusy Ferreri, forse senza il suo successo le cose sarebbero andate diversamente!!



21. simo ha scritto:

27 aprile 2009 alle 17:51

Leggo sul Corriere che Pingitore ha attribuito il flop del suo programma al crollo del centrosinistra!
Ahahahahah questa è bella!
Cos’altro vogliono inventrasi pur di non ammettere che quel programma era pietoso e che il suo fallimento è da attribuirsi semplicemente alla totale mancanza di idee e di comici validi???



22. emanuele ha scritto:

27 aprile 2009 alle 19:04

il vero successo di x factor sta nel fatto che nella seconda edizione ha raddoppiato gli ascolti rispetto alla prima edizione ottenendo una media del 14% di share all’incirca…..

x factor è un programma che è riuscito a catturare un pubblico giovane, e questo era uno degli obiettivi principali del programma!

x factor è un programma che ha avuto un grande impatto mediatico e un grande impatto nel mondo della discografia!…( anche questo un altro grande obiettivo raggiunto)

e poi..finalmente un talent show pulito e di qualità dove la musica era l’unica protagonista induscussa!…questo è il vero successo di x factor!



23. emanuele ha scritto:

27 aprile 2009 alle 19:07

per il flop di Bellissima non ci sono scusanti….era un prodotto osceno..inguardabile!…….tutta colpa di mediaset..dopo il flop dell’anno scorso…si poteva evitare quest’anno



24. NiCOLA ha scritto:

27 aprile 2009 alle 19:23

Xfactor ha una media di 14,6% di share e non ha viaggiato intorno al 12% x tante settimane, infatti solo due volte su 14 è sceso sotto il 13% (vedi scontro con Amici…) Poi gli obiettivi sono naturalmente diversi.. Sarà che adoro XFactor ma comunque se andate su wikipedia trovate la tabella con gli ascolti, così vi ricrederete



25. Susie ha scritto:

27 aprile 2009 alle 21:29

Non ti viene in mente che il successo di xfactor sia dovuto al fatto di essere diventato un fenomeno di costume vero e proprio? Nessuno di quel 14% (e non 12) si vergogna di dire che guarda il programma, chiunque conosca ha un preferito, i cantanti sono realmente bravi, si riesce ad offrire spettacolo senza polemiche e volgarità gratuite. È certo una rivalutazione del prodotto di qualità.



26. Silvio Vitelli ha scritto:

27 aprile 2009 alle 22:33

@Nicola e Susie: Bellissima ha oscillato tra l’11,41 e il 15,40% mentre x-factor, esclusa la finale di RaiUno, si è attestata tra il 12,25 e il 15,94% (è migliorata nelle ultime settimane, il massimo l’ha raggiunto proprio con le ultime due puntate). E’ vero che x-factor ha totalizzato pochi ascoltatori in più di Bellissima, ma la differenza è così minima che non mi sembra sia sufficiente per giustificare i diversi giudizi espressi sulle due produzioni. Come spiego nell’articolo credo che i motivi siano altri, e non quel mezzo punto di share (o due che siano, a seconda di come si leggono i dati).



[...] “relativismo” degli ascolti avevamo già parlato, prendendo in analisi la differenza di interpretazioni che uno stesso dato può subire a seconda della rete di messa in [...]



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