Alla fine ha prevalso la linea dura e i concorrenti di Grande Fratello 12 sono avvisati: pronunciare una bestemmia sotto l’occhio di una delle 90 telecamere che riprendono la Casa, costerà quest’anno molto di più di una squalifica dal gioco. Una nuova clausola del regolamento prevede infatti che le tipiche frasi “poco natalizie”, per dirla alla maniera un po’ banale di Alessia Marcuzzi, debbano essere risarcite con una decurtazione del montepremi finale, fissato a 250.000 Euro, oltre alla squalifica del concorrente.
Non saranno dunque i telespettatori a rimetterci: il pubblico potrà continuare a spiare gli inquilini della Casa attraverso i mille occhi di Grande Fratello e senza il temuto filtro della differita. Era questa infatti l’idea iniziale di Paolo Bassetti, pensata per tutelare i telespettatori che nel corso della scorsa edizione si erano sentiti ripetutamente offesi dalle imprecazioni dei concorrenti blasfemi. A pagare il conto, che ci auguriamo non sia troppo salato, sarà soprattutto il vincitore.
Sono sei i casi di concorrenti squalificati per bestemmia nella storia di Grande Fratello. Il primo risale alla quinta edizione: il toscano Guido Genovesi, celebre per i suoi problemi con la balbuzie, non ebbe alcuna esitazione nel bestemmiare in diretta su Canale 5, durante uno scatto di rabbia dovuto all’ennesima chiamata nel tugurio. Fu espulso il giorno seguente dalla Casa.
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Il secondo episodio risale al 2008: il giovane Mirko Sozio fu involontariamente blasfemo in diretta tv. Non se ne accorse nemmeno, ma la decisione del GF non fu meno drastica: fu squalificato prima che la puntata terminasse. Poi il caso di Massimo Scattarella, il primo sollecitato dalla rete, segno che qualcosa stava cambiando nel modo di fruire il programma. Fu espulso pochi giorni dopo davanti a una platea di 7 milioni e mezzo di telespettatori.
La situazione è invece sfuggita di mano durante la scorsa edizione quando lo sciame di polemiche scatenato dalle associazioni, a loro volta sollecitate dagli stessi telespettatori del programma, ha richiesto addirittura l’intervento dell’editore (Mediaset) che ha decretato la squalifica di ben tre concorrenti: il reintegrato (per scelta dello stesso pubblico) Massimo Scattarella, il toscano Pietro Titone, che in seguito ha sempre negato l’espressione blasfema, e il modello Matteo Casnici a cui è seguita poco tempo dopo la mesta uscita di Nathan Lelli.
Tra i fan riuniti nei clan di Facebook, sui blog e sui forum, si è scatenata una vera caccia alla bestemmia, che ha provocato allarmismi e accuse infondate anche laddove della bestemmia non c’era alcuna traccia. E’ successo, sempre nella scorsa edizione, a Roberto Manfredini. Il nuovo deterrente sarà abbastanza efficace da evitare nuovi spiacevoli casi?
1. MisterGrr ha scritto:
22 ottobre 2011 alle 19:47