L'affondamento del Laconia

Presentato con successo al Roma Fiction Fest, arriva questa sera alle 21,30 su Canale 5, L’affondamento del Laconia. Il tv movie, coprodotto fra Italia, Inghilterra e Germania, e distribuito per il nostro Paese dalla Publispei, racconta una tragedia storica sconosciuta a buona parte del pubblico. Una storia che riemerge a distanza  di quasi 70 anni, e ci riporta alla sera del 12 settembre 1942.

Il Transatlantico Laconia sta risalendo le acque dell’Oceano Indiano, diretto verso l’Inghilterra. A bordo 1800 italiani, prigionieri di guerra, sono rinchiusi nelle viscere della nave, senza aria, acqua e cibo. Il sole è appena tramontato e ai piani alti i passeggeri e gli uomini dell’equipaggio cantano e ballano. Sotto la superficie dell’acqua, il sottomarino U-BOOT 156, del comandante Werner Hartenstein, osserva il lento procedere del mercantile. All’altezza del Golfo di Guinea, dal sommergibile tedesco escono tre siluri. Il Laconia si squarcia, e un’enorme quantità d’acqua si riversa nella nave risalendo i corridoi fino ad arrivare sul ponte.

Gli italiani, presi dalla disperazione, riescono a sfondare una sola delle tre gabbie in cui sono rinchiusi. Le altre due vengono sommerse dalle acque e 1350 italiani perdono la vita, prigionieri per sempre dell’oceano. I pochi riusciti a scappare cercano la salvezza risalendo nella totale oscurità le scale che conducono al ponte. Saliti su, troveranno tutte le scialuppe occupate e gli inglesi poco disposti a fargli spazio.

Una tragedia che come poche altre, vide confondersi alleati e nemici, vittime e carnefici, uomini in divisa costretti a scegliere tra le crudeli regole della guerra ed i fondamentali principi di umanità. Alcuni parenti dei superstiti hanno raccontato in modo del tutto spontaneo a DM nei commenti la terribile’esperienza dei loro avi (per leggere clicca qui). Diretto dal tedesco Uwe Janson, L’affondamento del Laconia, vedrà nel nutrito cast internazionale, insieme ai tedeschi Ken Duken e Franka Potente, all’inglese Andrew Buchan, e allo scozzese Brian Cox, anche gli italiani Paolo Conticini e Ludovico Fremont.

Durante la presentazione del Tv movie, lo scorso 29 settembre al Roma Fiction Fest, grande soddisfazione è stata espressa dal direttore della fiction Mediaset Giancarlo Scheri:

“Quando Carlo Bixio mi parlò di questo progetto, mi disse che voleva legarlo ad una televisione come la nostra, amata in particolare da un pubblico di giovanissimi. Entrammo così nel team di produttori. E’ inutile dirvi come siano importante le risorse economiche estere per poter realizzare un’opera del genere, in cui è necessaria la ricostruzione di tutta un’epoca. E’ una strada che stiamo cercando di sondare. In fondo vogliamo raccontare storie di grande respiro”.

Ottimismo e grandi aspettative anche da parte della Publispei, che attraverso lo story editor Luca Zesi, ha dichiarato:

“Abbiamo provato un grande senso di responsabilità nel raccontare una materia così delicata e poco conosciuta. E soprattutto siamo orgogliosi di aver raccontato una grande storia italiana nel momento in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Gabriella Bixio, presidente della Publispei:

“Quando abbiamo letto la storia ci siamo immediatamente domandati, come è possibile che non ne abbiamo mai sentito parlare prima? Le cifre di quella tragedia sono impressionanti e soprattutto riguardano 1350 italiani morti nel giro di poche ore. Il nostro desiderio principale è quello di acquisire una sempre maggiore visibilità all’estero. Le nostre serie family (Un Medico in famiglia, I Cesaroni, Tutti pazzi per amore) hanno raggiunto già un enorme successo, ma vogliamo andare oltre i nostri confini, com’è successo in passato per Sissi e come succederà a breve con la fiction dedicata a Grace Kelly. Ci piaceva poi il fatto che potessimo mostrare la crudeltà di una guerra.

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