Le tragedie in tv ‘acchiappano’ sempre. Devono certamente pensarla così i responsabili delle fiction Rai e Mediaset, pronti in questa stagione a proporre al rispettivo pubblico, sotto forma d’imponenti kolossal, due dei disastri più grandi del secolo scorso. Da una parte la tv pubblica, che ha deciso di puntare sulla più che nota tragedia del Titanic, il transatlantico inabissatosi il 12 aprile 1912, dall’altra la tv commerciale, con la meno conosciuta ma altrettanto terribile sciagura del Laconia, il mercantile colato a picco il 12 settembre 1942.
Se per Titanic – Blood and Steel, co-produzione internazionale di ben 20 milioni di dollari, realizzata per l’Italia dai fratelli De Angelis, bisognerà attendere la messa in onda il prossimo 12 aprile, centenario del disastro, per L’affondamento del Laconia, basterà invece sintonizzarsi su Canale5 domenica 2 ottobre. La fiction in un’unica puntata, frutto di una co-produzione anglo tedesca del valore di 13 milioni di dollari, vedrà nel nutrito cast internazionale oltre all’inglese Andrew Buchan, lo scozzese Brian Cox, e i tedeschi Ken Duken e Franka Potente, anche gli italiani Ludovico Fremont e Paolo Conticini. Fremont, diventato popolare con la serie I Cesaroni, vestirà i panni di uno dei prigionieri di guerra, Vincenzo Di Giovanni, un giovane tenente che cercherà disperatamente di aiutare i tanti italiani verso la salvezza.
Per chi non ricorda o non fosse a conoscenza della tragedia, val la pena fare un salto indietro a quella sera di fine estate del 1942. Il Laconia sta risalendo le acque dell’Oceano Indiano, si dirige verso l’Inghilterra e si muove a zig zag per evitare di incontrare sommergibili tedeschi. Il transatlantico è pieno di italiani, 1800 prigionieri di guerra, rinchiusi nella stiva della nave, senza aria, cibo e acqua potabile. Il sole è appena tramontato e ai piani alti i passeggeri e gli uomini dell’equipaggio cantano e ballano. Sotto la superficie dell’acqua però c’è qualcuno che da qualche ora osserva il lento procedere del mercantile. Sono i marinai tedeschi che compongono l’equipaggio di un U-Boot. La loro missione è quella di affondare più navi nemiche possibili. Con il calare della sera, dal sommergibile tedesco escono tre siluri. Il Laconia si squarcia e un’enorme quantità d’acqua si riversa nella nave risalendo i corridoi fino ad arrivare sul ponte.
Quelli messi peggio sono gli italiani, che riescono a sfondare con la forza del terrore e della disperazione soltanto una delle tre gabbie in cui sono rinchiusi. Le altre due vengono sommerse dalle acque e 1200 italiani perdono la vita, prigionieri per sempre dell’oceano. I pochi riusciti a scappare, comandati dal giovane tenente Vincenzo Di Giovanni, provano a cercare la salvezza, risalendo nella totale oscurità le scale che conducono al ponte. Saliti su, troveranno tutte le scialuppe occupate e gli inglesi poco disposti a fargli spazio. Anzi, pronti a tutto pur di non lasciarli salire. Attirati dal sangue di tutti quegli uomini feriti, nelle acque dell’oceano arrivano anche gli squali.
Una tragedia immane, sconosciuta ai più, che, grazie a questa fiction distribuita in Italia da Publispei, torna alla luce in tutta la sua drammaticità. Il film tv, già trasmesso in Inghilterra dalla BBC, sarà presentato in anteprima il prossimo 29 settembre al Roma Fiction Fest.
1. pig ha scritto:
24 settembre 2011 alle 14:19