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BORIS, LA ‘FUORISERIE ITALIANA’ SBARCA AL CINEMA: RIUSCIRA’ A MANTENERSI SU ALTI LIVELLI?

di Gianluca Camilleri

17/03/2011 - 14:45

BORIS, LA ‘FUORISERIE ITALIANA’ SBARCA AL CINEMA: RIUSCIRA’ A MANTENERSI SU ALTI LIVELLI?
Boris - Il cast

Renè Ferretti, il regista di titoli indimenticabili come ‘Gli occhi del cuore’, ‘Medical Dimension’ e ‘Libeccio’ ha deciso di saltare il fossato. Dopo una carriera spesa a dirigere fiction di infima qualità, utili solo a piazzare attricette raccomandate, il regista più idealista della tv italiana tenta la carta cinematografica con un film d’autore. Non riuscite ancora a capire di cosa stiamo parlando? Vuol dire che non avete mai visto una puntata di Boris, la (fuori) serie italiana.

Boris è sicuramente una serie tra le più sottovalutate del panorama televisivo tricolore: nonostante la messa in onda sui canali Sky (Fox nelle prime due stagioni, FX nella terza), i passaggi in chiaro su Cielo e l’ostracismo dei canali generalisti, questo gioiellino può contare su un vasto seguito di appassionati. Dopo i favori del pubblico e della critica specializzata, ecco il passaggio cinematografico che promette di svelare ipocrisie e approssimazioni del grande schermo

L’occasione per abbandonare lo scalcinato ambiente televisivo è l’ennesima fiction “a cazzo di cane” (uno dei tormentoni di Boris) proposta al protagonista, al quale viene ordinato di girare una scena orrenda con protagonista un giovane Ratzinger che corre felice su un prato della Baviera dopo la scoperta di un vaccino. E’ la goccia che fa traboccare il vaso, troppo anche per un regista la cui carriera è improntata all’insegna dell’orrido. Renè decide di mollare tutto e di lanciarsi nella nuova avventura con un film ‘alla Gomorra’ (il cui autore viene nuovamente citato come il paladino della qualità, ricordiamo i molteplici riferimenti presenti nella terza serie quando perfino lo stesso Ferretti viene definito “il Roberto Saviano della fiction italiana“). 

Ben presto, però, la possibile svolta si rivela un’illusione. Il mondo del cinema si rivela peggio della televisione, pieno di attori incapaci e sceneggiatori inetti, e c’è da fare i conti anche con la crisi, con i finanziamenti promessi e mai arrivati: insomma, l’oasi di libertà inseguita per tanto tempo si rivela una chimera. La possibilità di girare un buon prodotto muore quando Renè è costretto a fare i conti con lo strapotere del cinepanettone, l’unico genere che il pubblico apprezza e che incassa i quattrini, mandando avanti la baracca.

Anche nel lungometraggio troviamo la storica squadra che ha contribuito al successo della sit com: Caterina Guzzanti, Alessandro Tiberi e Pietro Sermonti sono gli alfieri di questa trasposizione cinematografica che può contare sulla partecipazione di Giorgio Tirabassi, già visto in alcuni episodi della serie. Presenti anche ‘Biascica’ (Paolo Calabresi), Duccio il direttore della fotografia col vizietto della polvere bianca (Ninni Bruschetta) e tutti quegli altri personaggi caratterizzati così bene da sembrare reali. L’uscita della pellicola è prevista per il 1°aprile, che il countdown abbia inizio.

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2 commenti su "BORIS, LA ‘FUORISERIE ITALIANA’ SBARCA AL CINEMA: RIUSCIRA’ A MANTENERSI SU ALTI LIVELLI?"

  1. blackknight dice:

    Anch'io sono fan di questa serie ho visto tutti gli episodi e sarò al cinema il 1 aprile. W Boris la serie che ha svelato i retroscena della fiction italiana e adesso vedremo anche quelli del cinema.

  2. ANTONIO1972 dice:

    sono un grande appassionato di boris,un autentico gioiello della fiction italiana. a livelli di qualità non ha davvero niente da invidiare alle serie americane. è la prova che anche in italia si possono fare serie di alto livello e che abbiamo anche da noi autori che riescono a raccontare onestamente ciò che gli italiani sono veramente,con pregi e difett,senza buonismi,retorica e ipocrisie. purtroppo le traposizioni cinematografiche non sempre sono all'altezza (vedi sex and the city) ma io il 1 aprile al cinema ci sarò!