20
dicembre

L’effetto Fazio

Fabio Fazio

Fabio Fazio ha aperto un varco. Almeno in linea teorica. Finora i passaggi di rete dei big della tv erano accompagnati da fiumi di scetticismo; per dirla in maniera prosaica, per qualcuno portavano sfiga. Nell’immaginario collettivo ci sono ancora gli insuccessi di Pippo Baudo e Raffaella Carrà di fine anni 80, ai quali sono seguite nuove avventure altrettanto nefaste di personaggi blasonati (compreso lo stesso Fazio che lasciò la Rai per la nascente La7). Ancora di più l’operazione sembra insidiosa quando ci si confronta con streamers o neo generaliste che rischiano di farti sparire dai radar anche se il programma è di successo.

Allo stesso tempo per le realtà nuove ed emergenti non è stato facile farsi largo. I grandi investimenti sulle produzioni spesso hanno portato ritorni minimi o appena sufficienti. Da un lato un’abitudine dura a scalfire, dall’altro titoli fuori fuoco o con poco mordente, incapaci di fornire allo spettatore la spinta a cambiare canale o di rimanere impressi nella memoria. Nel mezzo, questioni di palinsesto o di catalogo che non permettevano di creare flussi e traghettare pubblico.

Il caso Fazio però è una novità. Che Tempo Che Fa non solo sta ottenendo buoni risultati, com’era giusto che fosse considerato l’investimento ingente, ma è andato oltre segnando risultati in linea (inferiori ma non troppo) all’ultima stagione su Rai3. E parliamo di un programma il cui ciclo di vita è maturo, che ha dovuto fronteggiare la concorrenza fratricida di Report e che in questa prima parte di stagione ha potuto contare su ospiti tutto sommato ordinari.

Rispetto a case histories precedenti, il trasloco di Fabio Fazio è avvenuto di pari passo con quello di format e cast. Tutto uguale (come accaduto anche con Bianca Berlinguer, più significativo a livello editoriale meno a livello di industry). Il conduttore, poi, non è quello che ha lasciato il programma amato dal pubblico, magari per avidità o mera ambizione, ma è stato “costretto” (anche se poi così non è) ad andare altrove. Della serie, povero Fazio, dobbiamo sostenerlo.

Così se la “prima era” delle nuove tv si è combattuta sui format (X Factor, Italia’s got talent), la seconda rimette al centro i personaggi (guardiamo anche alla nuova fiction che pullula di attori strappati alla generalista). Rivoluzione copernicana sì ma a metà. Assisteremo a nuovi cambi di casacca? Il primo nome che viene in mente è Barbara D’Urso, alfiera della tv generalista rimasta a spasso. In questo caso lei non ha un format tutto uguale da portare e l’allure della sua tv non è così positivo, sebbene l’estromissione repentina da Pomeriggio Cinque le abbia fatto guadagnare punti.

L’errore, invece, che si sta commettendo dalle parti delle ‘nuove tv’ è quello di puntare con insistenza su volti intercambiabili. Ad esempio, Sky e Prime Video che si scambiano “personaggi” come Fedez, Dargen D’Amico, i vari The Jackal (che sono dappertutto senza che se ne capisca il perchè) aggiungono confusione alla confusione. Non esci dal guado se non sei unico.

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8 Commenti dei lettori »

1. Paolo Rambaldi ha scritto:

21 dicembre 2023 alle 08:14

Fazio può piacere o non piacere, ma non c’è dubbio che sia stato costretto a lasciare la Rai. Semplicemente, per ordine di una parte politica, non gli rinnovavano il contratto che stava per scadere.



2. Teledi©o ha scritto:

21 dicembre 2023 alle 10:35

Fazio è un professionista della parola, può piacere o non piacere (a me non piace pur riconoscendone la bravura), ma non si può dire che è stato costretto ad andarsene. Ha ricevuto una proposta commerciale, più consistente di quella che aveva, e liberamente (e legittimamente) ha deciso di accettarla. Così come Littizzetto. Basta martiri radical chic, per favore!



3. Antonio Parodi ha scritto:

21 dicembre 2023 alle 18:28

Ci sono 2 modi per far si. che uno vada via dalla RAI – la prima lo licenzi e ti attiri le critiche di tante persone, la seconda è di tirare alla lunga le proposte di rinnovo del contratto senza mai dare risposta fino a quando stufo ti cerchi una soluzione alternativa e te ne vai. Il privato che non è fesso ha capito subito che il programma di Fazio sarebbe stato un affare e non se lo è fatto scappare.



4. Paolo Rambaldi ha scritto:

21 dicembre 2023 alle 19:30

Teledi©o quello che lei scrive non e’ vero.
Il contratto di Fazio scadeva a giugno 2023 e a maggio la Rai non aveva ancora iniziato le trattative per rinnovarlo.
Cosa doveva fare Fazio, stare disoccupato? Il fatto che e’ un bravo professionista e sia stato subito preso da una rete concorrente e molto ben pagato non cancella il fatto che la Rai non lo volesse piu’.



5. Carl ha scritto:

24 dicembre 2023 alle 01:58

I The Jackal sono una vera piaga sociale. Non si sa da dove siano usciti come siano arrivati e perchè sono ovunque
Mistero



6. Francesco ha scritto:

25 dicembre 2023 alle 18:52

Fazio non è stato cacciato dalla Rai, è andato altrove per guadagnare di più.
Spero che non metta più piede in Rai.



7. Marcos ha scritto:

25 dicembre 2023 alle 20:01

Mattia Buonocore… sembra fare un articolo decente e poi boom… arriva con “non è vero che Fazio è stato allontanto” e niente, per lui proprio è impossibile essere davvero distaccato quando un professionista è di sinistra… è più forte di lui!



8. Teledi©o ha scritto:

27 dicembre 2023 alle 13:41

@ Paolo Rambaldi: le trattative ci sono state, come da dichiarazioni rilasciate dall’interessato.
Il merito delle trattative non mi pare sia stato reso noto nè per quale motivo si siano interrotte.
E’ un dato che la Rai, dal punto di vista economico, ci abbia perso.
E’ un dato che Fazio in Rai abbia sempre goduto della massima libertà anche nell’ultimo anno, quello in cui al governo, per usare uno slogan della sinistra radical chic (alla quale il conduttore appartiene) è al governo la destra-destra.
Magari il bravo conduttore aveva voglia di cambiare ambiente lavorativo e magari (magari) anche cachet…
Tutto legittimo e rispettabile, ma la parte della vittima è stucchevole.



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