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L’aria che tira non è più la stessa a Pomeriggio Cinque
di Mattia Buonocore
04/09/2023 - 20:09
Myrta Merlino
L’aria che tira non è la più stessa. Ma, allo stesso tempo, una rivoluzione così dirompente a Pomeriggio Cinque non c’è stata. Il giorno di Myrta Merlino è arrivato: 15 anni dopo, è stata chiamata a spazzare il ciclone Barbara D’Urso (qui i saluti alla donna e il discorso di apertura, qui il commento alle ultime dichiarazioni della D’Urso). Al debutto, non mancano la cronaca nera, i collegamenti, le finte sviste, l’impostazione personalistica e la retorica del pomeriggio. C’è tutto con meno calore e un’atmosfera più defilata. La nuova arrivata riporta l’infotainment sui binari, aggiungendo credibilità, senza rinunciare a gran parte di quello a cui il pubblico di Canale 5 era abituato.
L’imprimatur della giornalista è scandito dall’emozione che finisce per farla parlare troppo allentando un ritmo di per sè già blando. Myrta mantiene un tono colloquiale risultando, anche quando le parole dicono altro, ancora fredda. Del resto, non ha ancora confidenza e per il pubblico non è certo una di casa come lo era la precedente padrona che ben si giostrava tra spieghini e battaglie sociali (che anche qui non mancano). Myrta rimane sempre al centro dello studio, da sola, mentre gli ospiti sono posizionati davanti al pubblico, come se fossero la quota vip, e intervengono se sollecitati. Una scelta che potrebbe togliere d’efficacia qualora si optasse per la formula del talk, come a La Vita in Diretta o nel vecchio Pomeriggio Cinque, finora solo accennata. Tra di loro spiccava “l’amico” Claudio Amendola, che alza il livello per la trasmissione, presente in veste di opinionista sia in una parte legata alla cronaca sia nella parte di costume.
E sarà proprio sulla seconda parte che si giocherà una parte importante della sfida del nuovo Pomeriggio Cinque, che sì si è avvicinato a La Vita in Diretta ma al quale basterebbe trattenere la sua audience per non essere un insuccesso. Nella prima puntata è stato trattato il caso scontrini pazzi, con un collegamento (inutile) dalla Roma degli aperitivi, ma in futuro potrebbe essere necessario alleggerire dando al pubblico anche reality e chiacchiericci. Il finale poi è stato di nuovo “drammatico” con l’ascolto di una canzone di Ivano Fossati per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Momento che avremmo evitato sia per questioni di resa televisiva (visto altrove, il cringe è dietro l’angolo, non si sposa con la trasmissione) sia per non correre il rischio di rendere stucchevole la trattazione di un tema delicato.
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Maria Cristina Giongo dice:
Bravissima @Alba, un commento che condivido al 100% Avrei scritto lo stesso! Aggiungo che il pubblico degli "uomini" dovrà abituarsi ad abiti non più succinti... E sai come è difficile per il "maschio italiano"! La D'Urso puntava molto su quello; girano immagini proprio da ridere su certe sue pose provocanti.... soprattutto a Live non è la D'Urso...Ora dovranno farne a meno. Però è vero; un vestito un po'più femminile la Merlino dovrebbe indossarlo. Pur continuando a puntare sulla serietà dell'informazione. E, per carità non solo sui "suoi amici"da invitare in studio. Basta raccomandazioni, "amici", basta usare la forma del "tu"per tutti. Piuttosto diamo spazio.... a tutti! Anche a giovani giornalisti, ospiti, NON raccomandati. Neanche da partiti politici. NON "amici". Questo sarebbe il vero giornalismo libero, non di parte, non di scambi di favori!!!!
Alba dice:
Diamo tempo al tempo.. voto apena sufficiente alla prima di un programma che non seguivo più da tempo,causa noiose e puerili terminologie della precedente D'Urso,quali "col cuore,prima dei miei figli, poi vostro..","creaturella"(riferito a qualsivoglia infante o anziano,"caffeuccio"con tanto di scocco di caffettiere.. Senza parlar poi delle mises della suddetta,abitini succinti ed inguinali,con intimo a vista,tacchi vertiginosi, sguardi ammiccanti con ripetuti sbattimenti delle ciglia (finte!),che fa tanto persona interessata all'argomento..E quel dar'del tu'a chiunque,dall'ultimo 'morto di fama'al Primo Ministro, che 'tanto ci conosciamo da lunga data".. Auguro a Merlino,anch'ella partenopea,un linguaggio più consono con tono meno mascolino,un po'di brio nei tempi narrativi ed evitare assolutamente eventuali 'genuflessioni' personali, per cause che non ci appartengono assolutamente!..
ale dice:
Lo studio è orrendo, uno sgabuzzino da tv locale, e terribili sono l'enorme gobbo cartaceo e la voce della conduttrice. Possibile non si potesse trovare un altro titolo? ancora con sto Pomeriggio 5
Maria Cristina Giongo dice:
Concordo con @Carla Bolognesi ( cambiare il nome, non chiamarlo più Pomeriggio 5) e con @Anna (almeno è "stata ripristinata la dignità", basta mutande a vista, vanità smisurata,): per ora mi pare che si punti sul giornalismo di informazione. Anche @Domenico ha ragione. Datele il tempo di ambientarsi! Basta che non cominci pure lei ad invitare solo i suoi "amici" e che finalmente si dia spazio a giornalisti giovani, ospiti che non sono raccomandati da nessuno. Altrimenti si scade a livello di Mara Venier che non fa che ripetere che "sono tutti suoi amici". Se non sei amico del conduttore quindi non ti danno spazio in Tv? Di meritocrazia nessuno ha mai sentito parlare?
Behugh dice:
Il nuovo Pomeriggio5 necessita sicuramente di alcune migliorie: in primis va eliminato il gobbo cartaceo a vista (siamo nel 2023) e urge trasferimento nella parte dello studio destinata a Quarta Repubblica che è molto più spaziosa