L’aria che tira non è la più stessa. Ma, allo stesso tempo, una rivoluzione così dirompente a Pomeriggio Cinque non c’è stata. Il giorno di Myrta Merlino è arrivato: 15 anni dopo, è stata chiamata a spazzare il ciclone Barbara D’Urso (qui i saluti alla donna e il discorso di apertura, qui il commento alle ultime dichiarazioni della D’Urso). Al debutto, non mancano la cronaca nera, i collegamenti, le finte sviste, l’impostazione personalistica e la retorica del pomeriggio. C’è tutto con meno calore e un’atmosfera più defilata. La nuova arrivata riporta l’infotainment sui binari, aggiungendo credibilità, senza rinunciare a gran parte di quello a cui il pubblico di Canale 5 era abituato.
L’imprimatur della giornalista è scandito dall’emozione che finisce per farla parlare troppo allentando un ritmo di per sè già blando. Myrta mantiene un tono colloquiale risultando, anche quando le parole dicono altro, ancora fredda. Del resto, non ha ancora confidenza e per il pubblico non è certo una di casa come lo era la precedente padrona che ben si giostrava tra spieghini e battaglie sociali (che anche qui non mancano). Myrta rimane sempre al centro dello studio, da sola, mentre gli ospiti sono posizionati davanti al pubblico, come se fossero la quota vip, e intervengono se sollecitati. Una scelta che potrebbe togliere d’efficacia qualora si optasse per la formula del talk, come a La Vita in Diretta o nel vecchio Pomeriggio Cinque, finora solo accennata. Tra di loro spiccava “l’amico” Claudio Amendola, che alza il livello per la trasmissione, presente in veste di opinionista sia in una parte legata alla cronaca sia nella parte di costume.
E sarà proprio sulla seconda parte che si giocherà una parte importante della sfida del nuovo Pomeriggio Cinque, che sì si è avvicinato a La Vita in Diretta ma al quale basterebbe trattenere la sua audience per non essere un insuccesso. Nella prima puntata è stato trattato il caso scontrini pazzi, con un collegamento (inutile) dalla Roma degli aperitivi, ma in futuro potrebbe essere necessario alleggerire dando al pubblico anche reality e chiacchiericci. Il finale poi è stato di nuovo “drammatico” con l’ascolto di una canzone di Ivano Fossati per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Momento che avremmo evitato sia per questioni di resa televisiva (visto altrove, il cringe è dietro l’angolo, non si sposa con la trasmissione) sia per non correre il rischio di rendere stucchevole la trattazione di un tema delicato.
1. Luca ha scritto:
4 settembre 2023 alle 21:40