26
gennaio

Pirateria tv, smantellata organizzazione che forniva il segnale a 550mila ‘clienti’

Guardia di Finanza

L’organizzazione pirata smantellata dalla di Milano aveva base in Campania e ramificazioni in Toscana, Emilia Romagna e Calabria. Quella messa in piedi era una vera e propria rete tecnologica, un sistema che consentiva a oltre mezzo milione di persone in tutta Italia di accedere illegalmente a Sky, Dazn, Netflix e altri servizi di pay tv a prezzi fortemente ribassati. Venti gli indagati, perquisiti e accusati di violazione della legge sul diritto d’autore.

Il sistema smantellato dalle forze dell’ordine era fondato su “una complessa infrastruttura tecnologica, operante a livello nazionale, responsabile della diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle pay tv“. L’attività pirata era svolta attraverso Cybergroup, un internet service provider i cui server  “consentivano di far funzionare diverse Iptv illegali“.

In Campania gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco, hanno individuato l’amministratore della struttura, il quale -  a quanto si apprende – gestiva anche altre centrali di contenuti piratati. Nella stessa regione operava poi anche un altro indagato, deputato invece al procacciamento dei clienti e alla gestione dei pagamenti per gli abbonamenti pirata al servizio. In Toscana è stato invece scoperto un uomo che, tramite cinquanta dispositivi mobili, distribuiva illegalmente diversi contenuti Sky a utenti senza che questi pagassero il canone mensile dovuto.

I clienti, secondo quanto emerso dalle indagini, pagavano un canone mensile di 10 euro per accedere ai contenuti illegali della pay tv e delle principali piattaforme streaming. Anche i fruitori del servizio rischiano sanzioni e persino la reclusione per aver usufruito dei contenuti in modo illecito. Un dato, questo, giù emerso in un primo blitz coordinato nel settembre del 2020 dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Paolo Pirotta.

La Guardia di Finanza ha il pieno sostegno di Sky nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l’operazione di oggi, l’ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale. La pirateria audiovisiva non solo finanzia la criminalità organizzata e colpisce negativamente le industrie creative, ma comporta anche rischi reali per gli utenti finali

ha commentato Sky in una nota.

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