Guardia di Finanza



26
gennaio

Pirateria tv, smantellata organizzazione che forniva il segnale a 550mila ‘clienti’

Guardia di Finanza

L’organizzazione pirata smantellata dalla di Milano aveva base in Campania e ramificazioni in Toscana, Emilia Romagna e Calabria. Quella messa in piedi era una vera e propria rete tecnologica, un sistema che consentiva a oltre mezzo milione di persone in tutta Italia di accedere illegalmente a Sky, Dazn, Netflix e altri servizi di pay tv a prezzi fortemente ribassati. Venti gli indagati, perquisiti e accusati di violazione della legge sul diritto d’autore.




13
novembre

Pay tv pirata, maxi sequestro. Anche gli ‘abbonati pezzotti’ rischiano multe e galera

Pay tv

Il contrasto alle pay tv piratate non si ferma. Anzi, si estende: ora, infatti, a rischiare grosso non sono solo i gestori delle suddette piattaforme illegali ma anche gli utenti che ne hanno fatto uso. Furbetti avvisati. Il dettaglio emerge da una recentissima operazione congiunta di Guardia di Finanza e la Polizia, che ha portato allo spegnimento di più di 5.500 siti di live, server, piattaforme informatiche e canali Telegram che offrivano illecitamente partite di calcio, film e altri contenuti. L’inchiesta, denominata “Perfect Storm“, ha coinvolto 19 Paesi a partire dal 6 novembre.


6
ottobre

False fatture, indagati i patron di Made in Sud

Made in Sud

A Made in Sud, stavolta, non si ride. Da questa mattina il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo otto decreti di perquisizione disposti dalla procura di Napoli nei confronti di altrettante persone impegnate nel settore della produzione di spettacoli teatrali e televisivi. Tra di esse, figurano anche gli imprenditori Ferdinando Mormone e Mario Esposito, patron della trasmissione televisiva “Made in Sud”, trasmessa da Rai2.





25
ottobre

Rai, Guardia di Finanza nella sede di Roma. «Acquisizione di documenti» sulle spese di Monica Maggioni

Monica Maggioni

A Viale Mazzini sono partite le sirene. E non ci riferiamo alla fiction di Rai1 ormai prossima al debutto, ma al segnale d’arrivo della Guardia di Finanza. Nella giornata di oggi, 25 ottobre, le Fiamme Gialle hanno raggiunto i piani alti dell’azienda di servizio pubblico per una “acquisizione di documenti“. Gli accertamenti in questione, stando a quanto trapela, riguarderebbero fatti risalenti a quando l’attuale presidente, Monica Maggioni, era direttore di Rainews.


19
maggio

DIRITTI TV SERIE A 2015/2018: BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA NELLE SEDI SKY, MEDIASET E LEGA CALCIO

Diritti Tv Serie A

La Guardia di Finanza irrompe a Milano e Roma nelle sedi di Sky, Mediaset e Lega Calcio per un sospetto accordo restrittivo della concorrenza sulla vendita dei diritti tv della Serie A per i campionati 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.

Diritti Tv Serie A 2015/2018: sospetto accordo anti-concorrenza

Nel giugno dello scorso anno, dopo diversi tira e molla, si arrivò alla cessione di tali diritti, accertata dalla stessa Lega Calcio, che comportò a Sky l’assegnazione di tutta la Serie A per le prossime tre stagioni, mentre a Mediaset – nell’analogo periodo – la possibilità di trasmettere tutti i match delle big del campionato. A meno di un anno di distanza, l’ipotesi investigativa all’esame dell’Antitrust e della Guardia di Finanza è che l’esito conclusivo della vendita dei diritti sia stato falsato da una sorta di accordo anti-concorrenza tra i principali operatori attivi sul mercato nazionale delle pay tv (per l’appunto, Sky e Mediaset).

Da qui le ispezioni in queste ore dei finanzieri del nucleo speciale Tutela Mercati, d’intesa con l’Autorità Garante della Concorrenza, negli uffici di Sky, Mediaset e, come detto, anche della Lega Calcio, perché – stando a quanto risulta dagli investigatori – avrebbe violato le disposizioni europee appoggiando e favorendo gli accordi tra le due tv.





11
aprile

RAI, BLITZ DELLA FINANZA: CONTROLLI SUGLI STIPENDI GONFIATI DEI GIORNALISTI

Rai

Aprite: Polizia! In Rai mancava giusto questa. Ieri gli agenti della Finanza hanno fatto ingresso nell’Ufficio del Personale di Viale Mazzini, dove hanno raccolto materiale sugli stipendi dei giornalisti della tv pubblica. Nell’elenco rilevato, pare ci siano anche nomi illustri. Un blitz in piena regola, finalizzato all’accertamento di presunti abusi compiuti da alcuni cronisti, i quali avrebbero beneficiato senza diritto dei surplus per il lavoro festivo e notturno. L’azione si profila come un ampliamento dell’indagine che la Procura di Roma stava compiendo per lo stesso motivo su 35 dipendenti del Tg1. Ora, l’attenzione degli inquirenti coinvolgerà tutte le redazioni Rai.

A riportare la notizia è il quotidiano La Repubblica, che specifica come il calderone fosse stato scoperchiato da una lettera anonima inviata il 21 novembre 2012 al DG Gubitosi, alla Presidente Tarantola, a Monti, Grilli, Zavoli, ma anche alla Corte dei Conti e alla Procura. Nella missiva – firmata “I giornalisti onesti del Tg1″ – si denunciavano presunti abusi di stipendio da parte di 35 cronisti. Il trucco dei furbetti sarebbe stato quello di fingersi al lavoro dopo le 23.30, prima delle 5.30 e nei festivi, così da beneficiare dei surplus in busta paga. Un comportamento, questo, che sarebbe stato attuato con l’aiuto di qualche collega compiacente.

Appresa la segnalazione anonima, il Direttore Generale della Rai aveva avviato un’indagine interna e scansionato i profili di 10 dei 35 dipendenti indicati nella missiva. Tra i furbetti – scrive Repubblica – ci sarebbe anche uno dei più popolari giornalisti del Tg1. Gli accertamenti ordinati da Gubitosi, che avrebbero dato riscontri allarmanti, sono stati però frenati da alcune garanzie sindacali, ma il manager intende andare avanti con i controlli incrociati sugli orari di ingresso ed uscita dai tornelli di Saxa Rubra.


29
settembre

TG1, TIZIANA FERRARIO FA CAUSA: NELL’UFFICIO DI MINZOLINI ARRIVA LA GUARDIA DI FINANZA

Augusto Minzolini

Ci mancava solo la Guardia di Finanza. Stamattina le Fiamme Gialle hanno fatto visita all’ufficio del direttore del Tg1 Augusto Minzolini per accertamenti e verifiche. I miltari, in particolarte, si sono presentati nella sede Rai di Saxa Rubra per acquisire documenti relativi alla denuncia sporta da Tiziana Ferrario dopo essere stata rimossa dalla conduzione del notiziario. In merito alla vicenda, il responsabile della redazione dovrà rispondere alla Procura di Roma per abuso d’ufficio e mancato adempimento di un’ordinanza del giudice del lavoro.

Secondo l’accusa, Minzolini non avrebbe reintegrato adeguatamente la Ferrario, sulla cui rimozione i giudici avevano riconosciuto “motivi di discriminazione politica“. Alla base di quella sostituzione, infatti, ci sarebbe stata la mancata firma di un documento di approvazione della linea editoriale. La giornalista, non vedendosi restituita la sua poltroncina di anchorwoman, ha così denunciato l’azienda e stamane i finanzieri hanno deciso di verificare negli uffici di Saxa Rubra l’acquisizione della documentazione necessaria all’esame del caso.

Da parte sua, Augusto Minzolini si è dichiarato “assolutamente tranquillo” perchè - ha affermato – “l’inchiesta riguarda l’azienda e non il direttore“. Il giornalista ha poi dichiarato che l’episodio “rispetto al clamore è una boiata pazzesca“. Alla luce dell’intera situazione, ci si domanda fino a che punto le sentenze possano influenzare il lavoro redazionale, nonchè le competenze di un direttore.