Il “gelato al cioccolato” è andato di traverso all’Ucraina. Il cantante Pupo è stato formalmente bandito dal paese guidato da Volodymyr Zelens’kyj come personalità indesiderata e ostile. Lo ha rivelato lo stesso artista italiano, peraltro nei giorni in cui le tensioni tra Kiev e Mosca stanno raggiungendo un pericoloso punto di non ritorno. Non a caso, proprio l’amicizia che lega Enzo Ghinazzi alla nazione di Vladimir Putin è il motivo del provvedimento emesso nei suoi confronti.
“Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato“
ha scritto Pupo sulle pagine del Resto del Carlino, spiegando che l’ex repubblica dell’Urss lo avrebbe bandito a seguito della sua partecipazione al festival russo della canzone di guerra, tenutosi a Jalta, nella Crimea occupata dai russi, lo scorso anno.
“Peccato! Io comunque non mi fermerò. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo. Dalla Russia all’Australia e ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore“
ha aggiunto il cantante aretino, che in Russia gode di una particolare popolarità. Non è la prima volta che un simile provvedimento colpisce un artista italiano: nel 2018 era toccato a Michele Placido, nel 2019 a Toto Cutugno e Albano, che erano stati inseriti dall’Ucraina nella “black list” degli ospiti sgraditi per motivi politici.
“È inaccettabile che proprio io che canto da sempre la pace ora venga trattato come un terrorista“, aveva lamentato Albano, al quale poi era stato revocato il divieto di ingresso in Ucraina. Accadrà anche a Pupo?
1. Paolo Rambaldi ha scritto:
26 gennaio 2022 alle 12:10