14
aprile

Mediaset, apertura strategica su Vivendi: «Se ci fosse buon progetto, meglio farlo»

Mediaset

Tira e molla alla francese. Il rapporto tra MediasetVivendi ruota tutto attorno all’asse economico: da una parte, il gruppo italiano pretende giustizia per il mancato acquisto di Premium (Fedele Confalonieri parlò di “danno enorme”), dall’altra lascia aperta la possibilità alla realizzazione di nuovi progetti condivisi. Quella che ad una prima analisi potrebbe sembrare una condotta ambigua è in realtà una precisa linea strategica che il Biscione intende perseguire.

Lo ha fatto capire anche lo stesso Marco Giordani, CFO di Mediaset, in una recente intervista a The Voice of Business. Riferendosi ai rapporti con l’azionista francese, il top manager ha commentato:

Se ci fosse un buon progetto con Vivendi sarebbe meglio farlo che non farlo. Questo è il nostro approccio. Qualunque idea arrivasse sul nostro tavolo la valuteremmo“.

Già, perché ormai è evidente che l’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi non voglia precludersi nessuna strada, soprattutto quando si parla di accordi che potrebbero agevolare quel progetto – tutt’altro che accantonato – di un’espansione europea del gruppo. E Vivendi rientra pienamente nello scacchiere, sebbene i rapporti tra i due broadcaster siano contrastati (e contrastanti): proprio cinque anni fa, Mediaset firmò un accordo con i francesi sulla cessione su Premium, che ancora oggi non risulta rispettato ed è al centro di un contenzioso giudiziario.

La questione Vivendi è nelle mani dei legali e non è qualcosa su cui spendiamo tanto tempo. In generale rispetto al settore media, se non troviamo il modo di consolidarci, il rischio per tutti di scomparire è molto elevato. Probabilmente ci sono partner che sono più complementari a noi, poiché operiamo nel business del free-to-air, mentre Vivendi è nel business della pay-tv. Ci sono altri operatori che sono più sinergici con noi rispetto a Vivendi, ma non escludo nulla

ha aggiunto sull’argomento Giordani, ribadendo il concetto strategico. Sempre in quest’ottica, del resto, è da leggersi la mossa con cui l’azienda del Biscione ha accresciuto progressivamente la propria presenza nel gruppo tedesco , diventandone prima azionista. Al riguardo, Mediaset ha però precisato di non essere pienamente in accordo con la strategia dell’attuale management teutonico che guarda alla diversificazione piuttosto che alla crescita dimensionale e alle sinergie nel core business.

Quanto al fronte spagnolo, che ugualmente vede l’emittente impegnata, di Giordani ha invece aggiunto che – a differenza di quanto accade in Italia, dove si registra un recupero – per Mediaset Espana, la situazione è ancora “abbastanza negativa” e il primo trimestre è stato negativo in termini di ricavi:

“Il confronto è molto difficile perché lo scorso anno il primo trimestre in Spagna è stato quasi interamente non colpito dal Covid”.

Più recentemente, Mediaset ha anche manifestato il proprio interessamento al 48% del gruppo francese M6.

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