Tra i protagonisti assoluti di questo Festival di Sanremo c’è sicuramente Orietta Berti. La vera outsider del cast in gara. La cantante reggiana si è imposta per la sua voce squillante e nitida (niente autotune), ma anche per la sua spontaneità talvolta al limite della gaffe. In una delle interviste sanremesi, ad esempio, la signora della musica ha ribattezzato i Maneskin “Naziskin”.
Una svista esilarante, una piccola défaillance rispetto ad una band molto conosciuta dai giovanissima ma un po’ meno dalla generazione più agé. Allo stesso modo, anche Ermal Meta per la cantante si è trasformato in “Ermal Metal”.
“Non mi dispiacerebbe cantare e fare un duetto con Madame, come con Ermal Metal e come anche con i Naziskin“
ha affermato Orietta in una delle sue interviste sanremesi, inciampando per l’appunto su Meta e i Maneskin. Ma il bello della cantante reggiana, che a 77 anni si è messa in gioco all’Ariston con una voce che fa impallidire i più giovani e supponenti colleghi, è anche questo.
A proposito di ugole e di intonazioni, la stessa artista in più occasioni ha avuto modo di lanciare frecciatine a chi utilizza trucchetti per aggiustare la voce sul palco. “Se uno non sa cantare, va a casa” ha commentato proprio stamane Orietta in collegamento con Storie Italiane su Rai1.
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— The Cinziettis (@the_cinziettis) March 5, 2021