16
dicembre

«Critico tv che non ha mai fatto tv è come un gay che parla di f*ca». Nuova polemica sull’autore Rai Andrea Di Carlo (che si scusa)

Andrea Di Carlo, Stefano Coletta

Un critico televisivo che non ha mai fatto un mezzo programma tv equivale ad un gay che parla di figa. Ciao“. La raffinata disamina di Andrea Di Carlo, autore del programma ed ex agente televisivo, ha innescato comprensibili polemiche. L’affermazione, pubblicata su Facebook, ha riportato al centro dell’attenzione l’addetto ai lavori nonché amico del direttore di Rai1 Stefano Coletta, che già nelle scorse settimane era finito nell’occhio del ciclone per un presunto conflitto di interessi televisivo.

Adesso basta. Questo tipo di linguaggio non è assolutamente accettabile per chi lavora o collabora con la #Rai come questo signore che, peraltro, è allo stesso tempo autore esterno su Raiuno e agente di personaggi invitati nello stesso programma. Il direttore Coletta che dice?

ha lamentato la parlamentare Valeria Fedeli, capogruppo Pd in Vigilanza Rai. Dello stesso tenore, lo sdegno di Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai, il quale ha parlato di “ennesimo episodio di linguaggi incompatibili con il Servizio Pubblico” ed invocato un intervento dei vertici Rai. E su Twitter anche il consigliere del Cda Riccardo Laganà ha reagito con altrettanto disappunto:

Sul tema, diversi giorni fa, ho chiesto formali chiarimenti ad AD e poi Commissione stabile Codice Etico. Sono ancora in attesa di risposte sulla vicenda la quale, anche alla luce di questo pessimo post, assume contorni inqualificabili e lesivi per tutta la Rai. Adesso basta“.

Laganà, nello specifico, si riferiva ad un’altra polemica – in realtà più consistente di quella odierna - che aveva interessato Andrea Di Carlo. L’uomo era stato accusato di un presunto conflitto di interessi dovuto al fatto che nel programma pomeridiano di cui è autore fossero intervenuti volti legati all’agenzia Adc Management, di cui egli stesso era partecipe con delle quote (cedute ad agosto). Nonostante il diretto interessato avesse chiarito e giustificato la propria posizione, sostenendo di non avere più interessi con la suddetta società, la faccenda era stata sottoposta all’attenzione della Vigilanza Rai, dei vertici di Viale Mazzini e del Comitato per il Codice Etico. Stando a quanto testimoniato dallo stesso Laganà, tuttavia, sul caso non sono arrivate risposte da parte di alcuni degli organi interpellati.

Quanto alla recente ed improvvida uscita su Facebook, l’autore di Oggi è un altro giorno non ha potuto fare altro che scusarsi.

Chiedo scusa per i toni volgari che ho utilizzato nel mio account privato di facebook . Non volevo in alcun modo offendere né le persone omosessuali né le donne . Ho sempre lavorato per Rai con grande impegno e professionalità. Capisco tuttavia la mia espressione abbia potuto causare reazioni negative e di questo sono profondamente dispiaciuto” ha scritto Di Carlo.

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5 Commenti dei lettori »

1. Kalinda ha scritto:

16 dicembre 2020 alle 20:07

Poi sospendono Detto fatto



2. Patrick ha scritto:

17 dicembre 2020 alle 03:34

AH… ma è il compagno di Coletta quindi. Tutto chiaro allora.



3. Mister Zapping ha scritto:

17 dicembre 2020 alle 06:26

Possiamo smettere di pagare coi soldi pubblici suddetti personaggi che definire imbarazzanti è dire poco: un autore tv che non sa usare la comunicazione e i social network è ben peggio di un critico tv che non ha mai fatto un programma.
Ma poi, ad esempio, i critici cinematografici per caso sono divi di Hollywood? She sciocchezza a prescindere, a casaaaaaa!!!!



4. Lorenzo78 ha scritto:

17 dicembre 2020 alle 09:19

Noblesse oblige…



5. jackinobello ha scritto:

17 dicembre 2020 alle 18:58

Che faccia da viscido questo Di Carlo…



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