16
aprile

Vigilanza, Salini: «Fusione tra Rai Movie e Rai Premium non penalizza. Rivendico il piano». Foa attaccato dal M5S

Fabrizio Salini, Marcello Foa

Secondo round in Vigilanza Rai per Fabrizio SaliniMarcello Foa. Dopo l’audizione dei giorni scorsi, che per questioni di tempo non aveva previsto repliche, l’AD e il Presidente del Servizio Pubblico oggi sono tornati in Bicamerale per rispondere alle domande dei parlamentari. Al centro del confronto, il nuovo piano industriale, la fusione di Rai Movie e Rai Premium, le presunte liti al Tg1 ed il ruolo dello stesso Foa (attaccato dai Cinquestelle).

Rai, Foa: “Rivendico autonomia piano industriale”

In riferimento al proprio piano industriale e alle decisioni in esso contenute, Salini ha dichiarato:

Questo piano lo rivendico per la sua autonomia. Poi avrà dei buchi o delle falle? Non lo so, non credo, però è il nostro piano. Il piano della Rai (…) Ho rivendicato più volte insieme al Consiglio questo piano industriale dentro al quale non è entrato nessuno. La politica la ascolto, la incontro, ma la politica fa la politica e l’Amministratore Delegato fa l’Amministratore Delegato“.

Fusione Rai Movie e Rai Premium, Salini – Dichiarazioni

Tra i punti affrontati dal top manager, la discussa fusione tra Rai Movie e Rai Premium, che in effetti appare una mossa azzardata se non altro per il gradimento ottenuto dai due canali. Salini ha spiegato che Rai Movie nel 2018 ha programmato circa 360 titoli unici con un tasso di replica di 10-12 volte a titolo. Ed ha difeso così la propria scelta:

Stiamo parlando di una integrazione tra due canali. Il piano industriale prevede un incremento dell’offerta cinematografica. La fusione non produrrà un canale di ‘taglio e cucito’, come ho letto, ma i due canali si distingueranno e si differenzierà il pubblico di riferimento“.

Le risorse – ha proseguito l’AD – verranno riversate sull’acquisto di produzioni cinematografiche italiane ed europee, garantendo così un maggior numero di contenuti originali. “Rai Movie sparisce come brand? Sì. Il cinema viene penalizzato? No” ha sintetizzato il top manager, sostenendo che, nell’ottica del nuovo piano industriale, “i prodotti devono incastrarsi nel flusso che meglio li può proteggere, difendere e diffondere“. Negli ultimi cinque anni – ha ricordato Salini - la Rai ha investito per il cinema 430 milioni di euro, di cui 320 in produzione e circa 110 in acquisto. “Questa è una tendenza che vogliamo confermare“.

Rai: arriva il canale in inglese

Confermati anche il lancio di un canale in lingua inglese e di uno istituzionale, il potenziamento di Rai Storia e Rai5, il passaggio di Rai Scuola sul web. Per quanto riguarda il canale in lingua inglese, in particolare, Salini ha spiegato che il controllo editoriale rimarrà alla capogruppo e quindi anche le nomine di testata e del direttore editoriale saranno effettuate dal Cda della Rai. I responsabili delle nuove strutture dedicate ai format e ai documentari arriveranno entro l’estate, assieme alle altre direzione di genere previste dal piano industriale.

Rai, riforma delle news – Dichiarazioni di Salini

Un cenno, infine, alla riforma del comparto news, rispetto alla quale la Rai – ha accusato Salini – negli anni ha accumulato “uno spaventoso ritardo“. L’accorpamento dell’offerta informativa web sarà il primo passo in questa direzione: “se dovessimo ritardarlo ulteriormente – ha chiosato l’AD – rischieremmo di non salire su quel treno di cui si parla spesso e che forse è già lontano“.

Lite al Tg1

Salini ha infine risposto ai parlamentari sulla presunta lite avvenuta al Tg1 tra il direttore e il suo vice.

Sono emerse valutazioni a senso unico che non condivido. E’ stata attribuita al direttore del Tg1 una particolare litigiosità, come fosse lui il responsabile. Io non la penso così e prima di attribuire responsabilità ad un direttore di testata non bisogna basarsi sulla lettura dei giornali o su impressioni“.

Vigilanza Rai, M5S contro Foa

La seduta in Vigilanza era stata aperta da un attacco dei Cinquestelle al Presidente Foa, accusato di arrogarsi competenze non sue. Duro l’intervento di Gianluigi Paragone:

Con estrema serenità di giudizio nei confronti di una persona che ho sostenuto, dico al presidente Foa che sicuramente non avevamo calcolato che il suo ruolo fosse così interpretabile. Invito Foa a rileggersi il contratto e capire il peso specifico del ruolo che riveste. Che, per chiarire, non è l’amministratore delegato ombra“.

Parole a cui lo stesso AD Salini aveva replicato rivendicando, come spiegato, l’autonomia delle proprie scelte.



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