Promossi
9 al debutto di Ora o Mai Più. L’effetto nostalgia, rievocato da canzoni e storie forti di vittorie e sconfitte, declinato in salsa talent funziona e parte con con il botto (oltre il 25% di share). Malgrado un meccanismo di votazione perfettibile, il mix di tradizione e contemporaneità è promosso. Curiosi di assistere all’evoluzione nel corso delle puntate. Leggi la recensione qui.
8 a Barbara D’Urso. Il GF 15 è stata la sua vittoria. Dopo svariati anni e alcuni passi falsi, Carmelita è tornata in prime time scommettendo su un format non più in forma. Senza entrare nel merito di veri o finti moralismi o di contenuti talvolta discutibili, della conduttrice va elogiata la capacità di dominare quattro lunghissime ore di diretta. Per paura, ha commesso forse l’errore di sottovalutarsi: non aveva bisogno di determinati concorrenti e determinati siparietti per riportare il programma al di sopra del 20%. Intanto, a Mediaset cresce il suo potere.
7 a Alberto Mezzetti, vincitore del Grande Fratello 15. Il pubblico ha scelto di premiare un non famoso, in una Casa di mezzi famosi, ma anche colui che era rimasto estraneo alle dinamiche (becere) di gruppo.
6 a Grande Fratello 15. Il papà di tutti i reality è riuscito finalmente ad invertire il trend negativo. Il prezzo da pagare, però, è stato alto: deviazioni dal format originario e soglia del trash innalzata a livelli forse mai visti. Gli ascolti modesti di Mediaset Extra (rapportati al prime time) e il fatto che finale e semifinale non rappresentino gli appuntamenti più seguiti, denota che il programma è venuto meno al principio dei reality: creare affezione puntata dopo puntata. I “momenti Domenica Live”, con argomenti estranei alle dinamiche della Casa, hanno “oscurato” l’anima del GF. L’anno prossimo qualcosa, dunque, dovrà essere nuovamente rivista.
Bocciati
5 a Pino è. Tralasciando l’obiettivo meritorio di omaggiare un grande cantautore scomparso, in molti casi le performance dei cantanti hanno lasciato davvero a desiderare.
4 a FanCaraoke. E’ cambiata la rete (da Rai1 si è passati alla meno ambiziosa e più giovane Rai2), e anche il conduttore-conducente (da Giampaolo Morelli al comico Andrea Perrone), ma il programma continua a deludere. Bassi gli ascolti registrati in seconda serata a fronte di una formula parzialmente rinnovata che non ci dispiace.
3 a Top Chef Cup – La Rivincita. Più che una rivincita è stata l’ennesima disfatta. Non ha mai decollato, eppure il Nove ha deciso di chiudere la stagione raddoppiando il format culinario, riproposto con un nuovo meccanismo. Ascolti alla mano, però, il menù è ancora più indigesto. Se lo spin off serviva a chiarire le idee ai vertici Discovery su un’eventuale terza stagione, diremmo che i fornelli si spengono qui.
2 a Laura Pausini. La cantante, alle prese con il flop di X Factor in terra iberica (share calato al di sotto del 10%), se la prende con Massimo Bernardini che aveva osato criticarla su Twitter auspicando per lei una maturità artistica che passasse anche per i look. Lei lo bacchetta: è una vergogna leggere le sue opinioni che non avrebbe dovuto nemmeno esprimere sui social. Oltre 20 anni di carriera e ancora non ha imparato cos’è il diritto di critica oppure, ormai, visto il successo raggiunto, ritiene di essere intoccabile? Lascia esterrefatti che per difendersi giochi la carta del populismo tirando velatamente in ballo argomenti ben più delicati -che nulla avevano a che vedere con le parole di Bernardini- come l’odio virtuale e il sessismo. Lesa maestà.
1 alle stravaganti logiche della tv pubblica (per maggiori info clicca qui).
1. marco urli ha scritto:
14 giugno 2018 alle 13:13