É il personaggio più eccentrico e folle di Will & Grace e forse dell’intero universo seriale. Karen Walker è diventata una vera e propria icona televisiva a suon di battute fulminanti (qui le sue frasi cult) e forte di uno stile di vita a dir poco sopra le righe. In occasione del ritorno di Will & Grace, ogni venerdì in prima serata su Premium Joi, vi proponiamo un’intervista a Megan Mullally, l’attrice cinquantanovenne che la interpreta dal 1998, anno di lancio del cult televisivo.
Megan, quanto è stata irripetibile l’opportunità di riportare in tv Will & Grace?
Penso sia stata davvero una situazione unica. Non so se sia mai accaduta qualcosa del genere. Non so se ci sono state altre serie in onda per otto anni con la stessa popolarità avuta da Will & Grace, ritornate sulla stessa rete, alla stessa ora, lo stesso giorno… con non soltanto lo stesso cast ma la stessa squadra, anche di trucco e parrucco. Ognuno è lo stesso di sempre.
Cosa hai provato quando sei tornata su quel set?
Da un lato mi sembrava che fosse accaduto un piccolo miracolo, dall’altro mi sembrava che tutto ciò fosse naturale. E’ come se non avessimo mai lasciato.
Quanto tempo è passato prima che le cose funzionassero di nuovo come un tempo?
Un secondo. Ecco perchè è stato così strano. Noi ci siamo riuniti per fare il video sulle elezioni, ci siamo seduti, abbiamo letto il copione ed è stato proprio come ai vecchi tempi. E’ pazzesco.
E’ stato così facile anche “ritrovare” di nuovo la voce di Karen?
Non è mai andata via. Anche se non sono andata in giro per casa parlando come Karen, lei è stata sempre lì.
Ritrovarsi per un video elettorale è una cosa, fare una serie intera è un’altra. Avete avuto del tempo per pensarci su?
Se fosse stato per me, avrei continuato ininterrottamente dal 1998.
Quanto il personaggio è diverso dall’ultima volta che l’abbiamo visto e quanto la serie sarà diversa?
Lei è ancora orribile e amabile, terribile e grandiosa, tale e quale a come era. Non si è “ripulita” in nessun modo. Non so in che termini la serie sia cambiata. Penso che il rapporto tra tutti noi sia ancora esattamente lo stesso, forse va meglio, perché siamo tutti un po’ più grandi e più saggi. Tutti abbiamo lavorato costantemente negli ultimi undici anni. Non siamo stati in attesa che il telefono squillasse. Eric ha fatto tre o quattro serie, stessa cosa per Debra. Io ho fatto 15.000 cose diverse, e Sean ha fatto un milione di cose… Forse siamo un po’ più dolci e rilassati tra noi. Ma la chimica non è svanita. E’ rimasta esattamente come l’avevamo lasciata.
Per alcuni attori comici il mondo è diventato troppo politicamente corretto. Ti sei mai chiesta se Karen può ancora dire quello che diceva prima?
(ride) No, non me lo sono mai chiesta. Lei è Karen! Ma tutti gli altri è forse meglio che se lo chiedano.
In molti paesi c’è ancora un dibattito sul matrimonio gay… Che ne pensi di queste battaglie alle quali la serie ha sempre dato voce?
Dato l’ambiente in cui viviamo tutti e il nostro modo di pensare, a volte è così difficile rendersi conto che non tutti la vediamo allo stesso modo. Non tutti sono tolleranti. Il fatto che il matrimonio gay possa essere un problema per me è incredibile. Il fatto che la razza o il colore della pelle di qualcuno possa essere una sorta di problema è letteralmente nauseabondo… Così facciamo la nostra sitcom con la quale cerchiamo di far dimenticare tutto questo per 22 minuti.
Quando tu hai iniziato negli anni 90, quali erano le tue aspettative? Pensavi sarebbe diventato un successo di tali proporzioni?
Avevo fatto tante puntate pilota e tante sitcom che non andavano oltre i 7 o 13 episodi. Avevo detto al mio agente che non avrei fatto altri provini per delle sitcom. E lui: “sì lo farai”. E io ripetevo di no. Ma poi dovevo pagare l’affitto. Così ho sostenuto il provino per Will & Grace per interpretare in origine Grace, ma – attenzione, spoiler! – non ho avuto la parte (ride, ndDM)… Da subito ho pensato che il copione dell’episodio pilota fosse buono. Comunque ti racconto un aneddoto: eravamo fuori dagli studi, venne da noi un dirigente della rete, che supervisionava il tutto senza interagire con gli attori. All’epoca Debra e Eric fumavano ancora sigarette. Debra doveva accendere una sigaretta e nessuno aveva l’accendino, quell’uomo le diede il suo accendino d’oro di Cartier. Lei accese la sigarette e restituì l’accendino. Lui le disse: “No, tienilo”. E io ho pensato: “oh questa mer*a, è stata presa”. Lui finì col dare accendini al resto del cast. Poi vennero le Porsche, dopo la prima stagione. Era pazzesco. Non avevo mai preso parte ad una serie di successo. Ricordo che iniziammo di lunedì sera e ci guardarono in pochi. Con le repliche estive, le persone si appassionarono e allora l’anno seguente ci spostarono in una serata migliore.
L’impressione è che il personaggio di Karen sia nato quasi in maniera spontanea, di volta in volta.
Karen nell’episodio pilota era molto diversa da quella che è oggi. Sulla CBS c’era una serie, Cybill con Christine Baranski che interpretava una donna che aveva sposato un uomo ricco ed era fantastica. E io pensavo: “Questa parte è un po’ come quella di Christine Baranski in Cybill…”. E così all’inizio non volevo sostenere nemmeno il provino. Poi mi sono detta che forse potevo renderla un po’ più grintosa. E così ho aggiunto un pizzico di eccentricità. Dalla mia prima audizione, volta per volta, tra e me e gli autori c’è stato un lavoro sul personaggio. La mia voce nei primi episodi non è la stessa degli episodi successivi. L’unica ragione per cui ho fatto quella voce è che mi sono ascoltata e la mia voce non aveva abbastanza energia, questa era una commedia! Anche il fatto che Karen giudichi gli altri è fastidioso, ma la sua voce è la cosa più fastidiosa del mondo.
1. soralella ha scritto:
23 ottobre 2017 alle 21:18