26
luglio

Daria Bignardi, addio a Rai3: cosa ricorderemo della sua direzione

Daria Bignardi

Ha commesso qualche passo falso, soprattutto nel prime time del martedì, ma ha anche dimostrato di avere valide intuizioni. Luci e ombre, come spesso accade. Daria Bignardi ha lasciato la direzione a Rai3 con un bilancio caratterizzato dal desiderio di sperimentare e dal tentativo – in parte riuscito – di rinnovare l’identità della terza rete. In un anno e mezzo di servizio, la giornalista ed ex conduttrice ha lanciato nuovi programmi e provato a lasciare il segno. Ecco cosa ricorderemo della sua direzione.

Innanzitutto metteremo agli archivi il tentativo di riportare in carreggiata il prime time del martedì dopo l’improvvida scelta di cancellare Ballarò con Massimo Giannini per dare spazio all’incognita Politics con Gianluca Semprini (qui la ragione dell’insuccesso, secondo noi). Il giornalista, strappato a SkyTg24 proprio dall’ormai ex direttrice, non riuscì nell’impresa di rinnovare l’informazione in quella fascia e i bassi ascolti del suo esperimento ne furono la diretta ed inevitabile conseguenza. Frutto di una precisa volontà strategica, la scelta di far durare il programma “appena” un’ora e mezza che si è prevedibilmente rivelata deleteria.

Dopo un iniziale tentativo di aggiustare il format, le cui criticità furono candidamente ammesse dalla Bignardi, Politics è stato depennato dal palinsesto. Al suo posto, Carta Bianca in versione serale: il talk show di Bianca Berlinguer – lanciato con successo nella fascia preserale (dove sembrava invece destinato ad un harakiri) – ha ridato fiato pur senza eccellere alla direttrice, che non a caso lo ha confermato. Ad un’analisi ragionata, quello consumatosi sul prime time del martedì di Rai3 è stato un vero e proprio azzardo rispetto all’ormai consolidata concorrenza di La7. Il flop di Politics ha condizionato anche Mi Manda Rai3, tornato di sera subito dopo l’approfondimento di Semprini. Il programma di Salvo Sottile – altra new entry della Rai3 di Daria Bignardi – ha poi conquistato la prima serata primaverile senza però riuscire ad ottenere la riconferma del direttore in autunno.

Ma all’ex conduttrice barbarica si devono anche scommesse interessanti e in alcuni casi vinte – al di là degli ascolti – come Gazebo Social News, Le Parole della Settimana, Stato Civile e Fuori Roma, programmi che hanno stupito in positivo anche per la varietà di registri e linguaggi. Azzeccata l’operazione Caro Marziano con Pif. Buona anche la decisione di affrontare il tema tabù della mala-giustizia con Sono Innocente, sebbene la collocazione in prima serata abbia influito negativamente sugli ascolti. E il ritorno in pompa magna di Rischiatutto? Ci saremmo aspettati qualcosa di più da quello che, invece, si è rivelato un (costoso) amarcord senza particolare smalto (se non quello dovuto appunto alla rievocazione del grande Mike).

Controversa e poco lungimirante, invece, la scelta di sostituire Barbara De Rossi con Asia Argento alla conduzione di Amore Criminale: la figlia del regista Dario non è apparsa adatta a quel ruolo e infatti dalla prossima stagione l’autrice Matilde D’Errico prenderà il suo posto. Qualche cambiamento è stato apportato anche al daytime, con novità quali Tutta Salute, che già dalla prossima stagione subirà un netto cambiamento alla conduzione.

Nella sua permanenza a Rai3, la Bignardi ha potuto contare anche sulla certezza di alcuni marchi inossidabili della rete come Chi l’ha visto? (sperimentato con astuzia anche nel daytime) e Che tempo che fa con Fabio Fazio. Come noto, però, quest’ultimo non sarà più nel palinsesto di Rai3 dall’autunno prossimo. E, allo stesso modo, la rete non avrà più a disposizione l’espatriato Zoro col suo Gazebo. Se ne avvertiranno i contraccolpi? L’uscita di scena della Bignardi, forse, è arrivata giusto in tempo.

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2 Commenti dei lettori »

1. aleimpe ha scritto:

26 luglio 2017 alle 18:41

Un altro flop della Bignardi è stata la telenovela “Per sempre” programma al pomeriggio e poi in Estate a mezzogiorno, con la media sempre del 1% di share… :D



2. Sabato ha scritto:

26 luglio 2017 alle 23:16

Daria Bignardi è stata una direttrice “barbarica”:
ha avuto coraggio, arricchendo Rai3 di tanti nuovi programmi di peso (dal punto di vista dei contenuti) e di successo (pochissime – e fisiologiche – le eccezioni);
ha osato – a volte anche troppo (vedi Politics, un programma nuovo, con conduttore nuovo e durata mini) – e si è sempre presa la responsabilità delle proprie decisioni;
ha affrontato argomenti delicati (la malattia oncologica nei bambini) senza pietismi ed altri divisivi (le unioni civili, l’immigrazione via mare) con onestà;
ha lanciato nuovi volti (penso a Michela Murgia), trovato una dimensione perfetta per altri (vedi Pif) e ricollocato con successo vecchi marchi della rete (Chi l’ha visto e Gazebo).
L’auditel è stato dalla sua parte e gli ascolti sono cresciuti rispetto alle stagioni precedenti.
Brava!



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