Politics mi ha deluso molto e la colpa è tutta dei vertici dell’azienda di Viale Mazzini e della tante, troppe, aspettative create intorno a Gianluca Semprini. Certo, la mission di rianimare la prima serata del martedì di Rai 3 non era impresa ardua vista la moscia “parentesi Giannini” della scorsa stagione, ma l’aver presentato il giornalista di Sky come il salvatore della patria è stato un madornale autogol.
Diciamocela tutta, Semprini è un bravo giornalista ma in quello che fu il regno del navigato Floris serviva un nome che coniugasse appeal televisivo e autorevolezza. Semprini non ha nè l’uno nè l’altra, o, per esser più chiari, non ha certamente l’autorevolezza dei predecessori mentre l’appeal televisivo è proprio della realtà dalla quale proviene: la tv satellitare.
L’errore principale è stato quello di ritenere che un professionista di Sky Tg24 potesse essere pronto ad un prime time generalista, per giunta fortemente connotato come quello di Rai 3. L’informazione sul satellite viaggia ad una velocità differente e risponde ad esigenze che non sono quelle del pubblico della terza rete. L’informazione tempestiva e rapida la si cerca sul satellite, per l’approfondimento si va sulla generalista. E i due modi di fare informazione viaggiano su binari differenti.
Si potrà obiettare che Semprini ha dato buona prova di sè nei confronti elettorali realizzati e trasmessi da Sky. Qui, il secondo errore. Tralasciando il forte desiderio del pubblico di assistere ad uno scontro diretto tra candidati (cosa che di per sè suscita una buona predisposizione nei confronti dell’offerta), la forza e la resa del confronto non stanno nella capacità del conduttore ma nel format stesso. E’ l’idea che c’è alla base ad esser vincente, non la bravura del conduttore nel ripartire il minutaggio assegnato a ciascun ‘contendente’.
Si sarebbe, con ogni probabilità, potuta trovare una buona risorsa interna senza doverla necessariamente pescare altrove. Certo, se poi l’entusiasmo nei confronti delle risorse aziendali è come quello di un volto della medesima rete come Massimo Bernardini, allora forse non c’è davvero speranza.
#tvtalk #politics Cara @USIGRai un altro col ritmo e la non-autoreferenzialità di @gianlusempri era difficile trovarlo fra i colleghi @RaiTv
— Massimo Bernardini (@MaxBernardini) 6 settembre 2016
1. Emma ha scritto:
14 settembre 2016 alle 10:27