La parte di quello cinico gli riesce bene. A volte sembra quasi un tratto distintivo per Carlo Cracco, che, per il sesto anno consecutivo, torna nelle cucine di Masterchef Italia in qualità di giudice. Da giovedì 22 dicembre alle 21.15, lo chef stellato sarà di nuovo protagonista del cooking show di Sky Uno, dove – assieme a Cannavacciuolo, Barbieri e Bastianich (qui la nostra intervista) – dispenserà giudizi e critiche (pardon, punti di vista!) ai concorrenti in gara. Abbiamo scambiato con lui alcune battute sul programma. Ecco cosa ci ha detto.
In questi sei anni di MasterChef sono cambiati di più il profilo dei concorrenti o l’atteggiamento dei giudici?
Tutti e due. Sono cresciuti tutti e due.
I concorrenti li hai visti man mano più ’sgamati’?
No, sono un po’ più preparati, cercano di essere sempre adeguati alle sfide che noi proponiamo.
Magari prendono meglio le vostre critiche rispetto ai primi anni…
Non sono critiche, sono punti di vista assolutamente legati a quel frangente e che servono per giudicare il piatto, un atteggiamento o una preparazione. Punto.
I vostri punti di vista sono simili?
No, se siamo in quattro è perché son diversi.
E le differenze sono molto marcate?
Sì, ci mancherebbe. Devono essere marcate, perché sennò se fossimo tutti e quattro uguali ne basterebbe uno.
C’è un giudice tra di voi che magari ha fatto saltare il banco rispetto a dei pareri concordi?
No, siamo sempre abbastanza concordi poi nel capire cosa è meglio per la trasmissione. Quella è la cosa importante.