Un po’ Restaurant man, un po’ “psicologo”. Joe Bastianich porterà qualche novità nella sesta edizione di MasterChef Italia, a partire proprio dal suo atteggiamento di giudice. Assieme ai colleghi Carlo Cracco, Bruno Barbieri ed Antonino Cannavacciuolo, l’imprenditore statunitense accenderà la gara che avrà inizio il 22 dicembre in prima serata su Sky Uno. Saranno venti gli aspiranti chef e alla fine ne rimarrà solo uno. A poche ore dal debutto della nuova stagione del programma abbiamo incontrato Bastianich.

Joe, hai anticipato che in questa edizione ci saranno delle novità…

Sì, ogni anno cambia la situazione, l’atmosfera tra noi giudici e tra i concorrenti che portano diverse storie e diversi racconti. Quest’anno abbiamo visto tanti giovani, tanta ambizione in cucina e tante risate.

Il tuo ruolo è cambiato in questi anni? Sei diventato un giudice più buono o, col passare del tempo, il contrario?

Per essere un giudice di MasterChef io cerco di avere sempre un’evoluzione e ogni anno cambio un po’. Questa volta non so… Sicuramente ci siamo divertiti, forse sono più lo psicologo della situazione.

Qual è la caratteristica che più differenzia la versione italiana da quella americana del format, che pure conosci bene?

Lavoro con il format italiano ed americano, sono quelli che conosco meglio. La versione italiana sicuramente è un po’ più un racconto emozionale di amore per la cucina e di ambizione; il MasterChef americano è più uno spettacolo grande.

Tu sei principalmente un manager della ristorazione: in Italia manca un po’ di cultura in questo ambito o no?

La ristorazione in Italia è tutta un’altra cosa: è bella, più complicata, completamente diversa rispetto ad altrove.

Sei anche impegnato sul fronte della musica…

Sì. Stasera (mercoledì 21 dicembre, ndDM) alle 21, suoniamo al Ricci di Milano (che è di sua proprietà, ndDM). Vi aspetto.

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