Applausi per Bruno Vespa. Ma anche per Maurizio Crozza, Alessandro Di Battista, Matteo Salvini, Corrado Augias. E ce n’è pure per il ministro Poletti. Insomma: applausi per tutti. A profusione e, a volte, pure a casaccio. Quello di diMartedì è un vizio ormai incontrollato, tanto frequente quanto irritante e dannoso per il programma stesso. Nel talk show di La7, i battimani sono diventati una vera ossessione, al punto da scattare persino quando non ve ne sia alcun bisogno.
Il fenomeno non è certo nuovo, ma ora ha assunto forme grottesche. Ormai, infatti, a diMartedì gli applausi partono quando meno te l’aspetti. Tecnicamente parlando: vanno ‘a capocchia’. Capita addirittura che i battimani coprano il ragionamento di un ospite o lo interrompano, costringendo il pubblico ad uno sforzo uditivo non certo piacevole. Il clap clap ad intermittenza alla lunga dà sui nervi e per questo non se ne comprende un tale abuso.
Nella puntata di ieri sera, il primo ospite a subire (assieme al telespettatore) gli applausi eccessivi di diMartedì è stato Bruno Vespa. Il giornalista, ad esempio, stava parlando delle baby pensioni e di una signora ritiratasi dal lavoro a 29 anni: proprio su quella affermazione è partito l’applauso. Ma perché mai? Poi è arrivato Maurizio Crozza, che l’esuberante pubblico – opportunamente azionato – ha più volte interrotto. E il comico, che stava imitando Renzi, sul più bello ha implorato: “non applaudite adesso, fatemi finire…“.
Di seguito, via alla parte politica con Alessandro Di Battista e Matteo Salvini. Anche per loro, applausi spesso senza un apparente motivo. Il battimani compulsivo non ha risparmiato neanche il nutrizionista Marcello Ticca, ormai presenza fissa nella parte di programma dedicata all’alimentazione, ai batteri, alle truffe (ah, come cambiano i talk show politici!). “Prevenire l’anemia è importante nelle donne in età fertile e nelle adolescenti” ha spiegato il professore. E vai, un bell’applauso. Era necessario?
E’ evidente che l’applauso contribuisca a tenere alta l’attenzione del pubblico a casa e a creare coinvolgimento, ma proprio per questo andrebbe usato con parsimonia. Il vizietto di diMartedì, invece, risulta insopportabile e rischia di compromettere la godibilità del programma stesso, visto che il telespettatore è continuamente infastidito. Proponiamo a Giovanni Floris di condurre un’intera puntata senza applausi: a quel punto, saremmo noi stessi a spellarci le mani per il sollievo uditivo concessoci.
1. BohBeh ha scritto:
16 novembre 2016 alle 13:15