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LA VERA STORIA DI LIBERO GRASSI

di Salvatore Cau

29/08/2016 - 18:43

LA VERA STORIA DI LIBERO GRASSI
Libero Grassi ospite di Samarcanda (Rai3 1991)

A 25 anni dalla morte, avvenuta a Palermo il 29 agosto 1991, la Rai dedica alla figura di Libero Grassi la docu-fiction Io sono Libero (qui la trama), in onda questa sera alle 21.25 in prima serata su Rai1. Anche Canale5 ricorderà il coraggioso imprenditore, trasmettendo in seconda serata il film documentario Libero nel nome, opera di Pietro Durante – già trasmessa da Rai2 nel 2011 – ed ora acquistata da Pietro Valsecchi, che ha dichiarato:

Abbiamo deciso di offrirlo al pubblico di Canale 5 nel venticinquesimo anniversario dell’omicidio, per riportare l’attenzione dell’opinione pubblica su una vicenda tanto dolorosa quanto esemplare di eroismo civico, mentre stiamo ultimando la sceneggiatura del film tv che con la regia di Graziano Diana vedrà Giorgio Tirabassi interpretare il ruolo di Libero Grassi”.

Il film dedicato all’imprenditore siciliano sarà uno dei quattro tv movie del ciclo Liberi Sognatori che, insieme alle storie di altri eroi civili come Renata Fonte, Mario Francese, Emanuela Loi, andrà in onda su Canale 5 nella primavera del 2017.

Chi era Libero Grassi?

Nato a Catania nel 1924 in una famiglia antifascista e trasferitosi a Palermo, Libero Grassi prosegue l’attività commerciale del padre, arrivando ad aprire negli anni cinquanta uno stabilimento tessile nel capoluogo siciliano. Ben presto iniziano per lui le pressioni e le intimidazioni mafiose per pretendere il pagamento del “pizzo”.

Libero Grassi ha il coraggio di opporsi alle richieste ed esce allo scoperto denunciando gli estorsori. Il 10 gennaio 1991 fa pubblicare in prima pagina sul Giornale di Sicilia una lettera al “caro estortore”, chiedendo “di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia”.

Tre mesi dopo, l’11 aprile 1991, Michele Santoro lo intervista nel programma Samarcanda. “Perché non vuole pagare, è pazzo?” gli chiede Santoro. “Non pago perché sarebbe una rinunzia alla mia dignità di imprenditore”, risponde Grassi. La fama non lo protegge però dalla mafia, che lo uccide pochi mesi dopo sparandogli alla schiena. Dopo la sua morte, il 26 settembre 1991, Maurizio Costanzo e Michele Santoro gli dedicano una serata televisiva a reti unificate Rai – Mediaset senza precedenti, un evento unico nella storia della televisione italiana.

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