Un “pastone” indigesto scatena l’ira del Movimento Cinque Stelle contro il Tg1. Il notiziario diretto da Mario Orfeo è finito nel mirino dei pentastellati per un servizio di cronaca politica in cui – secondo l’accusa – il nome della candidata grillina Virginia Raggi è stato impropriamente accostato alla notizia dell’inchiesta su camorra e Pd in Campania. Dura la reazione del Movimento, che sul blog di Beppe Grillo ha rimproverato al Tg1 “livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime“.
A scatenare il disappunto dei pentastellati è stato un servizio trasmesso nell’edizione delle 8 del Tg1. L’autrice del filmato ha esposto le polemiche per l’inchiesta che ha travolto il Pd campano, poi – raccolte le dichiarazioni dei parlamentari Cinquestelle – ha aggiunto che a questi ultimi il Pd ha invece rinfacciato la questione Virginia Raggi. L’accostamento tra le due vicende (ben diverse tra loro per portata) non è piaciuto al Movimento, che dal blog di Grillo ha attaccato:
“Il Tg di Mario Orfeo, il Pd1, ha superato i limiti della decenza, arrivando a livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime. Pur di colpire il MoVimento 5 Stelle, hanno accostato il nome della candidata sindaco a Roma Virginia Raggi alla notizia dell’inchiesta su camorra e Pd in Campania, mescolando i reati di concorso esterno in associazione mafiosa che la magistratura contesta a esponenti del Pd con una vicenda che di penale non ha nulla e che il Pd nel panico sta usando per provare a frenare la corsa il M5S“.
I grillini hanno poi parlato di “servizi usati come manganelli” per infangarli e hanno annunciato che i loro avvocati valuteranno se procedere legalmente contro Orfeo per diffamazione e lesione dell’immagine del M5S.
A bacchettare ulteriormente la Rai è stato anche il Presidente della Vigilanza, il grillino Roberto Fico, che su Facebook ha sottolineato come il servizio pubblico abbia ricevuto due “forti richiami” dall’Agcom in un solo giorno: il primo per l’intervista di Vespa a Riina jr, il secondo per la qualità dell’informazione Rai in occasione del referendum sulle trivelle.
“È quindi apprezzabile che l’Autorità abbia finalmente lanciato un segnale forte, ma ci aspettiamo molto di più. Una tale mancanza di completezza, lealtà, imparzialità l’abbiamo riscontrata e denunciata tante, troppe volte anche nell’informazione dei principali telegiornali del servizio pubblico” ha chiosato Fico, forse riferendosi proprio al recente screzio col Tg1.
Ed è proprio riguardo ai tg che, al di là delle polemiche appena documentate, ci sovviene una domanda: siamo sicuri che i cosiddetti “pastoni” siano ancora la soluzione più adatta per raccontare ai cittadini la politica?