28
aprile

AGCOM: “FERMO RICHIAMO” ALLA RAI PER L’INTERVISTA DI VESPA A RIINA

Porta a Porta, intervista a Salvo Riina

Le polemiche sull’intervista di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina non si spengono. A rinfocolarle ci ha pensato il Garante per le Comunicazioni (Agcom), che ha inviato un fermo richiamo” alla Rai per l’intervento televisivo di Salvo Riina, trasmesso lo scorso 6 aprile a Porta a Porta. Dopo l’esposto presentato dal deputato Pd Michele Anzaldi, sulla scrivania dell’AD Antonio Campo Dall’Orto è arrivata una lettera in cui l’Autorità segnala una “censurabile unilateralità di molte fasi dell’intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio“.

In particolare, in un estratto della missiva firmata dal presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, si legge che la trasmissione ha avuto il pregio di offrire una riflessione sul fenomeno mafioso “anche da un punto di vista diverso rispetto a quelli usuali“. Poi, però, l’Autorità si fa critica:

L’intervista avrebbe dovuto curare con la dovuta attenzione alcuni aspetti cruciali quali ad esempio una più esauriente ricostruzione delle biografie del personaggio intervistato e delle altre persone citate ed una più rigorosa contestualizzazione storica dei fatti. Al contrario, la censurabile unilateralità di molte fasi dell’intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio, e con le reticenze e le omissioni dell’intervistato lasciate senza sostanziali repliche idonee a fornire al telespettatore una rappresentazione veritiera e completa, hanno pregiudicato in particolare la completezza delle informazioni in ordine ai fatti di cronaca oggetto di narrazione ed alle conseguenze che ne sono scaturite in ambito giudiziario, nonché posto oggettivamente in secondo piano quel valore irrinunciabile che è il rispetto della sensibilità degli spettatori e, primo fra tutti, del dolore dei parenti delle vittime di mafia“.

A seguito delle precisazioni espresse, l’Agcom ha quindi deciso di rivolgere un “fermo richiamo a codesta concessionaria, invitandola ad adeguarsi, per il futuro, in modo rigoroso, all’indirizzo interpretativo qui sunteggiato“. Il Garante ha inoltre aggiunto di riservarsi di intervenire in maniera più “incisiva” se la Rai dovesse ripetere questi comportamenti.

Il richiamo dell’Agcom ha innescato la reazione soddisfatta di Rosy Bindi, che all’indomani della trasmissione incriminata aveva speso parole critiche.

Quell’intervista è stata una grave ferita alla credibilità del servizio pubblico e ha consentito al figlio del capo di Cosa Nostra di mandare messaggi inquietanti e inaccettabili” ha commentato la Presidente della Commissione Antimafia.

Nei giorni scorsi, intervistato dal settimanale Chi, anche Maurizio Costanzo aveva commentato la discussa intervista muovendo alcune perplessità:

Bisogna capire che se porti in televisione il figlio di un mafioso, se dai voce a Giovanni Riina, il figlio di Totò Riina, lui non farà una semplice intervista, ma manderà messaggi camuffati da intervista e questo non è giusto” queste le parole del giornalista.
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