Movimento Cinque Stelle



18
novembre

Nomine Rai, Giuseppe Conte furioso: «M5S escluso. Non andremo più sui canali del servizio pubblico»

Giuseppe Conte

Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle non appariranno più sui canali Rai. Lo ha deciso il leader pentastellato in reazione alle nomine dei nuovi direttori dei tg del servizio pubblico. L’ex premier ha infatti accusato l’AD Rai Carlo Fuortes di aver esautorato i Cinquestelle dal giro delle nuove designazioni, e così ha annunciato l’intenzione di ritirare le proprie ‘truppe’ dalla partecipazione ai programmi Rai. “Siamo alla definitiva degenerazione del sistema“, ha attaccato il presidente del Movimento, prendendosela con il top manager di Viale Mazzini e suscitando anche reazioni critiche. 




5
gennaio

Gianluigi Paragone candidato con M5S. Con lui anche la Iena Dino Giarrusso

Gianluigi Paragone

Da La7 ai Cinquestelle. Stavolta i numeri non contano, i voti invece sì. Quello compiuto da Gianluigi Paragone è un passaggio significativo: dopo essere stato estromesso dai palinsesti della rete terzopolista, l’ex conduttore de La Gabbia si è lanciato su un’altra rete: quella politica del M5S. Addio al piccolo schermo, quindi. Il giornalista, infatti, ha confermato in queste ore la propria decisione di candidarsi tra le fila del Movimento grillino in vista delle prossime elezioni politiche.


29
aprile

M5S CONTRO TG1: “SERVIZI USATI COME MANGANELLI, SPUDORATA PROPAGANDA DI REGIME”

Tg1, Mario Orfeo

Un “pastone” indigesto scatena l’ira del Movimento Cinque Stelle contro il Tg1. Il notiziario diretto da Mario Orfeo è finito nel mirino dei pentastellati per un servizio di cronaca politica in cui – secondo l’accusa – il nome della candidata grillina Virginia Raggi è stato impropriamente accostato alla notizia dell’inchiesta su camorra e Pd in Campania. Dura la reazione del Movimento, che sul blog di Beppe Grillo ha rimproverato al Tg1 “livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime“.





2
febbraio

#DENUNCIAMOLARAI, M5S CONTRO LA RIFORMA DEL SERVIZIO PUBBLICO. FICO: “INTERVENGA L’EUROPA”

Roberto Fico

Siamo passati da Raiset a Rairenzie, dagli editti bulgari alle riforme alla polacca“. Il Movimento Cinque Stelle porta la riforma del servizio pubblico al Parlamento Europeo e la mette sotto processo. In una conferenza stampa tenuta oggi a Strasburgo, il deputato grillino (e Presidente della Commissione Vigilanza Rai) Roberto Fico ha denunciato il “colpo di Stato” che starebbe avvenendo in Italia per il controllo di Viale Mazzini.


23
dicembre

RAI, CINQUESTELLE VS GILETTI: STIPENDIATO DA RENZI, CON NOI AL GOVERNO VIA GLI ADULATORI

Massimo Giletti, Matteo Renzi

Il Movimento Cinque Stelle attacca “i campioni di slurp” televisivo e nel mirino ci finisce Massimo Giletti. Dopo aver ospitato Matteo Renzi a L’Arena, il conduttore di Rai1 è stato oggetto di critiche da parte dei grillini, i quali gli hanno rimproverato di non aver interrotto né contraddetto il premier. A prendersela con Giletti, in particolare, è stato il senatore pentastellato Nicola Morra, che sui social si è sfogato così:





26
novembre

BEPPE GRILLO: IL MOVIMENTO NON TORNA NEI TALK SHOW. MA IN TV SPUNTANO I DISSIDENTI

Beppe Grillo in tv

Il Movimento Cinque Stelle è di nuovo al bivio: dentro o fuori dalla tv. La partecipazione ai programmi d’approfondimento politico, da sempre osteggiata dal leader Beppe Grillo, ha diviso i pentastellati. Da una parte gli oltranzisti, fedeli al “diktat” che vieta loro ogni apparizione nei talk show, dall’altra i riformisti, convinti che – alla luce delle recenti disfatte elettorali Emilia Romagna e Calabria - sia necessario frequentare i salotti televisivi per rivolgersi al grande pubblico e recuperare consensi.

Il primo a sfidare l’embargo televisivo imposto da Grillo è stato il deputato dei Cinque Stelle Walter Rizzetti, apparso ieri ad Ominibus. Su La7, l’esponente pentastellato aveva auspicato un’autocritica all’interno del Movimento, innescando il cortocircuito. A prendere le distanze dalle sue dichiarazioni è stato lo stesso comico genovese in un post pubblicato sul suo blog e intitolato “Il M5S non ritorna nei talk show“. Categorico il messaggio: “Rizzetto non rappresenta la posizione del M5S, nè qualcuno gli ha dato questa responsabilità. Libero di dire la sua opinione e di partecipare ai talk, ma non a nome del M5S“.

In quelle stesse ore, però, molti sostenitori dei Cinque Stelle hanno condiviso la necessità – espressa da Rizzetti – di apparire in tv e così la frangia dei dissidenti si è allargata. Passando dalle parole ai fatti, stamane i deputati grillini Sebastiano BarbantiTancredi Turco, hanno preso parte ad Agorà, l’approfondimento di Rai3 condotto da Gerardo Greco, in collegamento da Piazza Montecitorio. Davanti alle telecamere, i due hanno contestato il divieto di partecipazione ai talk show, sconfessando la linea ufficiale del Movimento.


10
ottobre

E’ BUFERA PER IL “GRILLINO” FEDEZ

Fedez

“C’è il delirio al Maracanà” cantava questa estate il rapper-collega Emis Killa. “C’è bufera a X Factor 8″ potrebbe essere, invece, il nuovo tormentone di Fedez. Il giurato del talent di SkyUno, infatti, è finito nel mirino di Federico Gelli ed Ernesto Magorno, deputati del Partito Democratico. Il motivo? E’ canoro e si intitola “Non sono partito“, l’inno che il rapper milanese ha scritto per il raduno a Roma del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e nel quale – in perfetta linea con la politica grillina – viene preso di mira il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Fedez attacca: “Hanno chiesto la mia testa come agli anni del fascismo”

ha scritto e rivelato la scorsa notte Fedez dal suo profilo Twitter, passando al “contrattacco” con un messaggio, un tantino eccessivo nei termini, postato anche tramite la sua pagina Facebook:


2
giugno

BEPPE GRILLO: ANDREMO IN TV, VOGLIAMO LA PRESIDENZA DELLA RAI

Beppe Grillo

Il richiamo della tv nell’Italia di oggi è irresistibile. Che tu voglia cantare, ballare, cucinare, fare politica, vendere il tuo libro, far conoscere la tua ricerca che salverà il mondo o anche solo urlare ai quattro venti il tuo dissenso nei confronti del sistema, anche e soprattutto televisivo, non potrai restare a lungo lontano dal tubo catodico. Ti tocca, c’è poco da fare. E, a quanto pare, a breve toccherà anche al Movimento 5 Stelle.

I grillini, finora invitati a tenersi ben lontani dagli schermi televisivi, stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di visitare i già affollati salotti dei talk show e programmi politici, stando a quanto dichiarato dal leader Beppe Grillo in occasione di un comizio a Mascalucia, Catania.

In tv ci andremo con le nostre persone più accorte che spiegheranno tutto quanto stiamo facendo”

E se ne dovrebbero vedere delle belle, tenuto conto che Grillo dal suo blog lancia attacchi alla Rai, “un pozzo senza fondo che nel solo 2012 ha perso 200 milioni di euro e soprattutto ai suoi giornalisti, “che dovranno in futuro rendere conto della loro omertà, dei loro attacchi telecomandati, dei loro silenzi. Sono responsabili più dei loro padroni, di chi li ha assunti, di chi gli telefona (ma sovente non è neppure necessario) per dettargli palinsesto, contenuti e persino le parole e le pause. Non ci sono più le veline, si è passati direttamente alla dettatura“.