23
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO, MICHELE SANTORO: SONO COSTRETTO A RESTARE IN QUESTO PROGRAMMA MA NON MI ARRENDO

Michele Santoro

Alla faccia dei talk show in crisi, Michele Santoro non alza bandiera bianca. Anzi, il giornalista pensa già alle battaglie future e lo annuncia in tv. In un editoriale che ad alcuni sarà sembrato criptico, stasera il conduttore di Servizio Pubblico si è dichiarato pronto a continuare la lotta. All’inizio della puntata, si è rivolto ad un “caro amico“  (forse il telespettatore?) dicendo così: “tu assomigli molto a me, solo che io sono costretto a restare in questo programma e tu te ne sei andato via e non credi più a niente“.

Ma l’epistola televisiva è stata anche l’occasione per fare riferimento a Marco Travaglio, proprio ad una settimana dalla clamorosa lite  avuta con lui. Santoro ha ricordato il suo sodalizio con il collega, iniziato alcuni anni fa con un colpo di fulmine.

Michele Santoro parla di Marco Travaglio

Dissi: cavolo, questo è veramente un giornalista di razza, di talento. E gli proposi subito di lavorare con me, ma Repubblica gli offrì un contratto a tempo indeterminato e ci incontrammo più tardi, quando Berlusconi scagliò un attacco terrificante contro la Rai (…) Decisi di fare di Marco Travaglio il mio confine, la mia bandiera, il mio simbolo nei confronti del potere politico e della censura.

ha ricordato Santoro. Ma è passato del tempo ed è sfumata anche la speranza – evocata dal conduttore – di vedere un Paese più libero. In molti considereranno quella battaglia come persa, ma Michele no: “anche se oggi sono tentato di farlo, devo dire che non sono ancora disposto a dire ‘ho perso, mi sbagliavo” ha dichiarato il giornalista.

Santoro: per Grillo ho rischiato il licenziamento

Poi, il conduttore ha chiamato in causa pure Beppe Grillo.

Per dargli la parola ho rischiato il licenziamento ma ero convinto che il suo movimento avrebbe dato una scossa tale al sistema che lo avrebbe costretto a cambiare a rinnovarsi in profondità. Invece è successo che il sistema è crollato e che Grillo si è fatto un po’ Stato, (…) ma nonostante i 2mila euro che ho versato agli alluvionati senza avere in cambio quell’intervista che probabilmente lui darà ancora a Porta a Porta, non sono pronto a dire che su Grillo mi sono completamente sbagliato”.

Santoro traccia un collegamento tra passato e presente, poi il volo pindarico ritorna all’amico immaginario. All’interlocutore che se ne è andato (forse dal piccolo schermo) e che il giornalista cerca ancora. “Voglio ancora incontrarti, voglio continuare a sperare” ha detto Michele.

Il giornalista vuole tenere il contatto con il suo pubblico, e lo fa pensando al futuro come luogo ideale per questa sfida. Cita Lucio Dalla: “l’anno che sta arrivando tra un anno passerà. E mio mi sto preparando, è questa la novità“. A buon telespettator, poche parole…



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