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agosto

SPANISH INVASION: TRE FICTION SPAGNOLE IN PRIME TIME SULLE AMMIRAGLIE IN AUTUNNO

El Principe

Chissà cosa ne pensano i produttori di fiction nostrane, scesi in campo più volte per difendere l’alto valore della produzione seriale tricolore. A settembre, quando inizierà il periodo di garanzia, le opere televisive dei cugini spagnoli non solo occuperanno tre prime time, ma avranno l’onore di essere ospitate da reti ammiraglie.

Il Segreto, Il Principe e Velvet: tre fiction spagnole in prime time a partire da settembre

Da una parte, Canale 5 affiancherà a Il Segreto – in onda nella difficilissima collocazione domenicale – Il Principe, novità assoluta targata Telecinco destinata a scontrarsi con Tale e Quale Show al venerdì (debutto fissato venerdì 5 però); dall’altro Rai1, sulla scia del competitor, punta su Velvet, serie in costume rivelazione di Antena 3, ambientata in un centro commerciale. Partenza fissata mercoledì 27 agosto.

I motivi del boom spagnolo

Un vero e proprio boom se si pensa che il numero di produzioni italiane trasmesse a settembre da Canale 5 (I Cesaroni e Squadra Antimafia) sarà lo stesso di quello spagnolo (senza contare che I Cesaroni è l’adattamento di una serie Telecinco). In realtà, la cavalcata trionfale dei prodotti ‘made in Spain’ è iniziata già anni fa, quando, sottoforma di remake, svariate fiction di provenienza iberica sono giunte sulle nostre reti. Ora, però, complice lo straordinario successo de Il Segreto – che in prime time ha superato i 4 milioni di spettatori -, la crisi economica e la frammentazione - che fanno sì che le reti si accontentino di prodotti meno ambiziosi in considerazione dei costi contenuti (l’esempio è Il Tempo del Coraggio e dell’Amore) – si è pensato di proporre, insieme ai rifacimenti, alcune fiction in versione originale.

La fiction spagnola è superiore per contenuti e originalità

Tuttavia l’aspetto della “spanish invasion” che dovrebbe far riflettere i produttori nostrani è un altro, ovvero la superiorità dei contenuti delle produzioni castigliane. Non si tratta di budget (un episodio di una serie spagnola – la cui durata è di norma sui 75 minuti – costa in media circa 500.000 euro, il costo in Italia di una serata di fiction si aggira intorno al milione di euro) – che è l’alibi usato quando si confrontano i prodotti statunitensi con quelli nostrani -, e nemmeno di fotografia, regia e tanti elementi tecnici (sui quali potremmo pontificare), ma di soggetti e sceneggiature. E non possiamo nemmeno giustificarci tirando in ballo la diversa sensibilità del nostro pubblico – che se chiede Don Matteo è giusto accontentarlo – dal momento in cui le fiction spagnole trasmesse in Italia hanno successo.

Alcuni esempi fortunati di serialità iberica

La carenza di soldi al di là dei Pirenei è sopperita da fermento creativo. Il Segreto non è la solita telenovela: la protagonista Pepa non è “l’innocente vittima degli eventi” ma è un personaggio moderno, una donna forte nonostante l’epoca. Rapido è anche il susseguirsi degli eventi e dei colpi di scena.

Braccialetti Rossi è, invece, nato su una televisione regionale, mentre ne Il Principe vedremo una storia tra un poliziotto di religione cristiana ed una giovane maestra di religione musulmana, sorella di un narcotrafficante. El internado, invece, era un teen drama sci fi. E questi sono solo alcuni esempi di fiction arrivate in Italia…

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1 Commento dei lettori »

1. Artesia Morganti ha scritto:

8 agosto 2014 alle 22:48

Che noia, che barba, che barba, che noia! Il Tredicesimo Apostolo era l’unico programma realmente innovativo e di qualità, ma pare non produrranno la terza stagione, lasciando milioni di fedeli telespettatori senza un finale. Guarderò solo “Il bosco” perché Claudio Gioè è un bravissimo attore, è una fiction italiana e la trama sembra interessante.



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