Questo è un post di servizio. Uno di quelli che si pubblicano perché il momento è topico ma che non portano eclatanti informazioni ai nostri lettori che, come noi, sapevano già chi avrebbe vinto la seconda edizione di The Voice. E sul palco del centro Rai di via Mecenate in Milano hanno visto avverarsi la profezia circolata dal giorno di quella Blind audition in cui Suor Cristina Scuccia ha fatto il suo debutto nella tv pubblica italiana.
The Voice 2: trionfa Suor Cristina
E’ proprio lei, signore e signori, la vincitrice della seconda edizione del talent show di Rai 2. Lei, la stella del team J-Ax, che aveva un dono e ce lo ha donato, lei che ha scomodato Whoopi Goldberg, Alicia Keys e tutto il mondo mediatico che si è scatenato con o contro di lei. Lei che ha una vita non in vendita, lei che tra poco più di un mese (il 20 luglio) dovrebbe confermare i voti di carità, povertà e obbedienza. Lei che forse non aveva la voce più bella o particolare di quest’edizione del programma ma ne è stata l’anima e il cuore.
Suor Cristina era stata chiara: anche se avesse vinto la sua vita sarebbe rimasta la stessa. E in un rvm mostrato durante la finale, ha dichiarato di sentirsi anche un po’ in colpa nei confronti degli altri tre finalisti, ragazzi che sperano in una carriera artistica e che si sono scontrati contro di lei, ormai un povero e proprio colosso, senza poter fare nulla se non lottare per guadagnare il secondo posto, l’unico rimasto disponibile. Questa giovane venticinquenne siciliana, che fino a qualche anno fa era una ragazzina come tante, con la voglia di affermarsi nel mondo della musica e disposta a tutto per riuscirci, anche a tentare la strada di ogni talent possibile senza successo, il successo lo ha trovato ora che, in teoria, non lo cercava più. Suor Cristina ha dichiarato di essere arrivata a The Voice per portare un messaggio, per portare Dio alle persone. Poco prima della proclamazione ha detto “tra poco potrò tornare alle mie priorità“.
Ma The Voice adesso lo ha vinto, ha vinto un contratto discografico con la Universal, e si ritroverà al centro del tornado senza più nessuno a farle da scudo, senza più nessuno a difenderla dai giornalisti e dal mondo esterno. Come se la caverà? Che sarà, da domani, della nuova voce d’Italia? E della vita che aveva scelto prima che le vie del Signore si mostrassero davvero infinite?
1. griser ha scritto:
6 giugno 2014 alle 00:43