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Speciale Tg1 su Trump, Usigrai insorge contro il Direttore Chiocci

Il Direttore accusato di aver sollevato dalla conduzione una giornalista iscritta al sindacato. La replica della Rai: polemiche pretestuose da Usigrai

Daniele Lombardi

di Daniele Lombardi

14/07/2024 - 18:04

Speciale Tg1 su Trump, Usigrai insorge contro il Direttore Chiocci

Nuovo botta e risposta tra Usigrai e Tg1. Questa volta, al centro della questione, c’è lo speciale sull’attentato a Donald Trump che il telegiornale diretto da Gian Marco Chiocci ha realizzato questa mattina dalle 7 alle 10.30. Solo pochi giorni fa vi davamo conto dell’assoluzione del Direttore per comportamenti antisindacali, mentre oggi è tornato nell’occhio del ciclone.

L’attacco dell’Usigrai

E’ sul capitolo conduzione che il Sindacato dei giornalisti Rai attacca l’azienda, come si legge nella nota:

Oggi una collega componente dell’Esecutivo Usigrai, conduttrice di lunga e consolidata esperienza, è stata sollevata dalla conduzione dello speciale sull’attentato a Trump e dei tg (tutti cancellati ad eccezione del Lis obbligatorio) senza alcuna motivazione mentre, già dall’alba in redazione, si stava preparando a condurre come da incarico e da orario.

Il riferimento, seppur implicito, è alla giornalista Maria Gabriella Capparelli, sostituita all’ultimo dal caporedattore Oliviero Bergamini e dalla caposervizio Esteri Perla di Poppa. Il comunicato ha poi proseguito:

La stessa conduttrice che la mattina del 19 aprile scorso per il direttore Chiocci andava benissimo per condurre lo speciale di Esteri sull’attacco di Israele all’Iran, oggi, dopo che Usigrai il 5 giugno scorso ha depositato un ricorso contro l’azienda per comportamento antisindacale, riferendo anche di un episodio accaduto al Tg1, durante lo sciopero del 6 maggio scorso, viene esautorata. È la prima volta che accade alla collega di provata esperienza in speciali e dirette di ogni tipo, confermata alla conduzione da 5 direttori ma che riveste oggi incarichi sindacali.

E poi non poteva mancare la denuncia politica:

Difficile pensare che si tratti di coincidenze se, come chiaramente appare, non vi sono motivi che possano giustificare decisioni che di fatto mortificano la qualità professionale della collega, lanciano un messaggio obliquo a chi fa attività sindacale e segnalano una modalità di gestione delle testate Rai di carattere arbitrario che danneggia l’azienda e il sindacato. La nostra è la denuncia di un clima che si rintraccia ormai quotidianamente nella gestione dell’azienda. I giornali sono pieni da mesi di piccoli e grandi violazioni delle regole e del buon senso in una azienda che è diventata prima di tutto luogo delle scorribande di interessi politici che nulla hanno a che fare con il bene pubblico che la Rai rappresenta per cittadini e utenti.

La replica della Rai

Non si è fatta attendere la replica della Rai che ha sottolineato l’impegno del telegiornale per la realizzazione dello speciale:

La notizia dell’attentato all’ex presidente Trump è arrivata dopo la mezzanotte e ha tenuto impegnata per tutta la notte parte della direzione del Tg1, a cominciare dal direttore, tre vicedirettori, il capo redattore degli Esteri, Oliviero Bergamini, già corrispondente della sede Rai di New York. L’organizzazione di uno speciale di tre ore e mezza, a partire dalle ore 7 del mattino, ha visto impegnati tutta la redazione Esteri e parte della redazione Cronaca.

Sul finale, la Rai ha poi replicato direttamente all’Usigrai:

Come già altre volte accaduto in passato, anche con altre direzioni, la scelta della conduzione di uno Speciale improntato esclusivamente su temi di politica internazionale – nel rispetto dell’autonomia decisionale del direttore sancita dall’articolo 6 del contratto nazionale del lavoro giornalistico – è caduta sulla redazione di competenza. La collega Capparelli, stimata e apprezzata, ha condotto regolarmente il TgLis, spazio di informazione che non poteva essere inglobato nello Speciale (che è cosa diversa dal Tg). L’Usigrai parla di ritorsione, un’accusa infondata e da respingere con forza in ragione del fatto che la scelta della conduzione dello Speciale di 3 ore e mezza è caduta su un capo redattore (Olivero Bergamini) e su un capo servizio-conduttrice della redazione Esteri (Perla di Poppa) già inviata negli Stati Uniti in occasione delle elezioni americane e come sostituzione a copertura della sede di corrispondenza di New York.

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