Truffa



15
dicembre

“ARRIVA LA D’URSO, METTETE LE LUMINARIE”. MA E’ UNA TRUFFA

Barbara DUrso

Per rendere più credibile la truffa avrebbero usato anche il nome di Barbara D’Urso. A insaputa della conduttrice, ovviamente. I soliti ignoti, stavolta, hanno aguzzato l’ingegno: a San Costanzo (PU), alcuni cittadini hanno ricevuto telefonate da sconosciuti che li invitavano a recarsi in Comune per ritirare le luminarie in vista dell’arrivo in paese delle telecamere di Canale5. In realtà, si trattava di un raggiro.

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14
ottobre

DM LIVE24: 14 OTTOBRE 2012. LA D’EUSANIO TRUFFATA, FORUM LE MILF E…, IO LORO E LARA AL POSTO DI BENVENUTI AL SUD

Alda D'Eusanio

Alda D'Eusanio

>>> Dal Diario di ieri…

  • Forum, le MILF E…

Alessandro ha scritto alle 16:31

Nella prima causa di Forum si parla di una cinquantenne che ha avuto una storia con un ragazzo parecchio più giovane. Un ragazzo del pubblico interviene: “Queste donne vengono chiamate Milf..e a noi giovani piacciono perché ci insegnano molte cose!”. Risponde piccata un’altra ragazza del pubblico: “Ma per favore! Vai in bagno.. e fai quello che devi fare!”. E sono le 11.30 del mattino.

  • Alda D’Eusanio truffata

Alessandro ha scritto alle 16:44

Prima il gravissimo incidente con uno scooter, ed ora una clamorosa truffa. E’ un 2012 decisamente da dimenticare per Alda D’Eusanio, truffata per un importo di circa 300.000 euro. Ma procediamo con ordine. La nota presentatrice Rai viene avvicinata da un presunto avvocato che le propone l’affare del secolo. Ovvero l’acquisto a prezzo ’stracciato’ di un prestigioso immobile venduto all’asta. XXXXXXXX XXXXXXXXX, questo il nome del finto mediatore, convince Alda e suo fratello ad entrare nell’affare. Prezzo? 200.000 euro. Peccato che il signor XXXXXXXXX sparisca poi nel nulla, con il ricco bottino tra le mani. Una truffa, quella denunciata dalla d’Eusanio, risalente al 2010, ma resa pubblica in queste ultime ore. Solo dopo pochi mesi Alda scoprì che l’uomo non era affatto un avvocato, come da lui millantato, bensì un vero e proprio truffatore. Ma ormai era troppo tardi. Non contento dei 200.000 euro già strappati alla conduttrice, l’uomo si inventò persino che l’asta era andata deserta, con il prezzo dell’immobile salito, tanto da richiedere altre due caparre. Una da 50.000 e l’altra da 55.000 euro. I D’Eusanio pagarono. Totale? 305.170 euro versati mediante nove assegni circolari, intestati all’uomo, e da lui subito incassati. Per poi sparire nel nulla. A XXXXXXXXX, ovviamente è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini e molto probabilmente sarà presto rinviato a giudizio. (Fonte: IlMessaggero)

  • Io, Loro e Lara al posto di Benvenuti al Sud

Bradz ha scritto alle 17:45


13
ottobre

MI MANDA RAI3: EDOARDO CAMURRI TORNA DI GIOVEDI E SI SMARCA DA QUARTO GRADO

Edoardo Camurri

Ancora truffe da smascherare e consumatori da difendere. Torna stasera Mi Manda Rai3, lo storico programma di servizio e denuncia condotto dal giornalista Edoardo Camurri. Giunto ormai alla sua sedicesima edizione, l’approfondimento della terza rete raddoppierà i contenuti offerti, occupando sia la prima che la seconda serata. Complice l’addio di Serena Dandini allo slot,  la trasmissione, quest’anno in onda al giovedì (per sfuggire a Quarto Grado?), durerà infatti dalle 21.05 alle 24 e nella sua seconda parte diventerà per l’occasione Mi ri-manda Rai Tre

Passano le stagioni televisive, cambiano i conduttori, ma l’obiettivo del programma resta quello di sempre: Mi Manda Rai3, per vocazione, dà voce ai cittadini per portare in tv l’Italia delle persone comuni. Per assolvere a questo compito, la trasmissione realizza inchieste e servizi che ne arricchiscono il racconto. Una parte fondamentale della diretta è svolta dal dibattito in studio, dove  i consumatori possono confrontarsi con gli esercenti, specie quando ritengono di aver subìto un’ingiustizia. 

Dallo studio 2 di via Teulada, Edoardo Camurri tornerà a smascherare inganni, raggiri, prepotenze, truffe ed impedimenti burocratici che colpiscono i cittadini quando meno se l’aspettano.  In questa nuova edizione, il conduttore del programma si collegherà anche con un inviato speciale, Davide Scalenghe, per  entrare nel cuore dei problemi raccontati direttamente dalla gente. In questo senso, troverà espressione anche la voce della piazza: gli indignados italici non sono mai a corto di argomenti. Anzi.





29
aprile

TORNA MI MANDA RAITRE. EDOARDO CAMURRI DENUNCIA LE TRUFFE AI CITTADINI

Edoardo Camurri, Mi manda Rai Tre

Per dare voce ai cittadini e per raccontare l’Italia delle persone comuni ci voleva una voce squillante come quella del giornalista Edoardo Camurri. Da stasera sarà lui il megafono di chi ha subito un torto, una truffa, di chi è rimasto imprigionato nel labirinto perfido della burocrazia. Riprende infatti Mi Manda RaiTre, lo storico programma di servizio pubblico della terza rete giunto ormai alla sua quindicesima edizione. Come sempre la trasmissione andrà in diretta, pronta ad accogliere ogni contributo dei telespettatori, e in prima serata, dalle 21.05.

C’è un’Italia disarmata che combatte ogni giorno con truffe e disservizi. La politica se ne disinteressa, noi le daremo voce“. Camurri, oggi all’esordio nello spazio che fu di Antonio Lubrano, Piero Marrazzo e Andrea Vianello, è entrato a pieno nella logica del programma. Anche quest’anno Mi Manda RaiTre starà dalla parte dei cittadini, dei consumatori beffati, portando in video le loro denunce che da mesi arrivano a migliaia nella redazione Rai. Il Belpaese, purtroppo, è fatto anche di sprechi, di affari poco limpidi e ritardi nella pubblica amministrazione: ben venga un programma che ne fa denuncia e si impegna a trovare una soluzione.

Il compito di Edoardo Camurri sarà anche quello di rilanciare e dare un volto nuovo ad un programma che ne ha certamente bisogno, soprattutto dopo l’esperienza poco riuscita di Articolo3 con Maria Luisa Busi, chiuso lo scorso autunno dopo sole quattro puntate per gli ascolti bassi. Per questo il ‘nuovo’ Mi Manda RaiTre accompagnerà il dibattito in studio, tra le parti e le controparti in causa, con inchieste e servizi realizzati come mini-film, così da arricchire il racconto e scandirne il ritmo.


23
marzo

CASO AIAZZONE, LE IENE MORDONO ANCHE I ‘FURBETTI DEL COMODINO’. APERTA INDAGINE PER TRUFFA

Le Iene: caso Aiazzone

Il mobilificio con gli scheletri nell’armadio fa scandalo, così finisce in tv e poi dritto in Procura. Sconti à gogo, pagamenti agevolati senza interessi, offerte mirabolanti, cinque anni a tasso zero signoramia: “provare per credere!“. Dopo anni di chiusura, l’azienda di arredamenti Aiazzone era tornata sul mercato attraverso un’imponente campagna di spot pubblicitari. Rassicurate dall’apparente solidità di quel marchio, migliaia di persone avevano effettuato acquisti e versato caparre in attesa della consegna. Ma col passare dei mesi la mobilia ordinata non si vedeva nemmeno col binocolo e la faccenda assumeva sempre più i contorni della truffa. Che Aiazzone stesse prendendo per il comò i suoi clienti? Il programma di Italia1 Le Iene si è occupato del caso, portandone alla luce i retroscena.

L’inviato della trasmissione, Mauro Casciari, ha raccolto la testimonianza di alcune famiglie che, in attesa di ricevere la merce già acquistata, sono state costrette ad abitare case rimaste spoglie e ad arrangiarsi con fornellini da campeggio, appendiabiti, materassi e frigoriferi improvvisati. “Aiazzone incassava il malloppo, cioè tutti i soldi dei clienti, non pagava fornitori e dipendenti perchè ovviamente anche noi abbiamo sofferto” ha rivelato ai microfoni delle Iene un impiegato del noto mobilificio. Così anche le rischieste di risarcimento cadevano nel vuoto, dopo essere state rimbalzate da un muro di scuse e motivazioni pretestuose. Inutile quindi rincorrere Gian Mauro Borsano e Renato Semeraro (responsabili del gruppo B&S a cui apparteneva il gruppo Aiazzone, rilevato poi dalla società Panmedia, ndDM) per chiedere loro spiegazioni davanti alle telecamere. In questi giorni i “furbetti del comodino“, come sono già stati soprannominati, non hanno intenzione di parlare.

Le Iene hanno così portato nuovamente all’attenzione del pubblico su un caso che ha coinvolto migliaia di famiglie incappate in quella che ormai pare a tutti gli effetti una fregatura senza agevolazioni. Altro che tasso zero. Meritoria dunque l’attenzione riservata al disagio di tanti consumatori da tempo sul piede di guerra contro Aiazzone. Alcuni di loro hanno depositato delle querele in Procura a Torino ed i magistrati hanno aperto un fascicolo d’indagine, chiedendo l’intervento del  Tribunale Fallimentare. Ancora una volta il programma di Italia1 ‘asseconda’ la Giustizia o addirittura la anticipa, come invece era accaduto con il caso di Adelaide Ciotola. In quell’occasione, allertate da una segnalazione anomima, le Iene avevano sollevato alcuni sospetti sulla vicenda, inducendo la Procura di Napoli ad aprire un’inchiesta conclusasi con l’arresto di Luisa Pollaro, madre della bambina (maggiori info qui).





9
marzo

ADELAIDE CIOTOLA: STASERA A LE IENE TUTTI I RETROSCENA DEL CASO

Adelaide Ciotola

Se Simona Ventura, visto il flop del Sangue e la Rosa, credeva di poter beneficiare per la sua Isola dei Famosi di una serata poco concorrenziale dovrà ricredersi. Le Iene di Italia 1 affilano gli artigli e “puntano al pareggio” con il reality targato Rai 2 con un “servizio da prima pagina”. Luigi Pelazza svelerà, per la prima volta, tutti i retroscena della storia di Adelaide Ciotola, la bambina di dieci anni nata, secondo quanto sostenuto dai genitori, con la sindrome del lobo medio (una malattia degenerativa dei polmoni) che per anni aveva commosso l’Italia.

Una storia intricata, conclusasi qualche giorno fa con l’arresto (per maggiori info clicca qui), da parte della Procura di Napoli, della madre di Adelaide, Luisa Pollaro. Ad eseguire l’ordinanza sono stati gli agenti del Commissariato di Fiumicino. Per anni Adelaide è stata ospitata in moltissimi programmi tv per raccontare la sua storia e per dar vita a una campagna di raccolta fondi per sostenere un complicato intervento che poteva, come veniva raccontato, affrontare solo a Houston; è stata anche autrice di due libri in cui raccontava il suo calvario, tra un ospedale e l’altro, sempre a rischio della vita.

Una storia toccante su cui Luigi Pelazza, dopo una segnalazione che poneva dei seri dubbi riguardo all’utilizzo dei soldi raccolti (e alla malattia della bambina), aveva deciso di indagare iniziando la sua ricerca dall’Ospedale in cui la ragazzina era stata in cura. A fronte di alcune risposte elusive, La Iena si era recata quindi da un medico per avere delucidazioni in merito alla malattia e alle sue possibili cure.


5
marzo

ARRESTATA LA MADRE DI ADELAIDE CIOTOLA: TRUFFAVA IN TV FINGENDO MALATTIA RARA DELLA BAMBINA

Luisa Pollaro e la figlia Adelaide Ciotola

Gli appelli per salvare la piccola Adelaide Ciotola li aveva lanciati anche in tv, chiedendo al pubblico solidarietà ed aiuti economici. Con la sua battaglia mamma Luisa Pollaro aveva commosso l’Italia intera, raccontando che sua figlia avesse una grave malattia e  necessitasse di un intervento chirurgico salva vita negli Stati Uniti. La sua era una lotta contro il tempo, alla quale tutti potevano contribuire versando somme in denaro. Ma era in realtà una truffa, come dimostrerebbero le investigazioni svolte dalla Procura di Napoli. A seguito di un’articolata attività di indagine Luisa Pollaro è stata sottoposta agli arresti domiciliari, con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico e falso materiale. Indagati anche il marito, Vincenzo Ciotola, e un amico della coppia, Gianluca Scelzo.

A far sorgere i primi sospetti di illecito negli inquirenti era stata la trasmissione televisiva Le Iene, che si era occupata del caso con un servizio di Luigi Pelazza (per maggiori info clicca qui). Già in quella circostanza erano emersi alcuni dubbi e incongruenze che ora la Procura ha ufficializzato, mettendole nero su bianco: Luisa Pollaro avrebbe falsificato a scopo di lucro alcuni documenti sanitari dell’istituto Gaslini di Genova, dove Adelaide era stata ricoverata per disturbi non particolarmente gravi. Così la malattia della bambina diventava “rarissima” e curabile soltanto con un costoso intervento da affrontare negli Stati Uniti.

Con quella storia strappalacrime Luisa Pollaro aveva fatto il giro degli studi televisivi, promuovendo la raccolta fondi unita all’acquisto di un libro firmato da sua figlia. Certamente in buona fede, anche Caterina Balivo e Barbara D’Urso avevano dato spazio alla vicenda nelle loro trasmissioni. A Domenica Cinque, la conduttrice Mediaset aveva pure organizzato un incontro tra la bambina e il suo beniamino Gigi D’Alessio, prima che si sottoponesse ad un presunto intervento al polmone. Adelaide aveva commosso tutti.


15
ottobre

ARTICOLO 3, MARIA LUISA BUSI TORNA IN PRIMA SERATA COME PALADINA DEI DIRITTI NEGATI

Maria Luisa Busi al timone di Articolo 3

In molti la ricorderanno come la ‘fata turchina’ del Tg1, presenza stabile nell’edizione delle 20. Altri tempi, oggi Maria Luisa Busi ha cambiato favola. Da quando a Saxa Rubra è arrivato il lupo cattivo Augusto Minzolini, la giornalista ha deciso di abbandonare la conduzione del notiziario per contestare una nuova linea editoriale ritenuta “parziale e di parte“. Un’auto-epurazione in piena regola, una scelta professionale ai limiti del martirio televisivo che alla fine le ha portato bene. Ora la conduttrice ha un programma tutto suo in prima serata che si chiama Articolotre e andrà in onda ogni venerdì sulla terza rete, a partire da oggi.

La trasmissione, come si intuisce dal titolo, si ispira all’articolo terzo della Costituzione Italiana, quello che sancisce l’uguaglianza formale e sostanziale tra tutti i cittadini. Per questo i suoi protagonisti saranno i giovani, le donne, gli immigrati, i lavoratori, gli anziani, i pazienti e chiunque abbia subito la negazione di un diritto. Dalla parte dei consumatori e di chi vede calpestate le proprie prerogative, Articolotre denuncerà le ingiustizie tutelando la parte lesa, mettendo in guardia il pubblico dalle truffe e da chi le mette in atto a danno dei più deboli, di coloro che non hanno gli strumenti intellettuali e giuridici per difendersi. Maria Luisa Busi fa come il Gabibbo stana magagne, ma dandosi un tono di serietà.

C’è un’Italia che non conosciamo, ma che esiste e che non viene raccontata. Con articolotre, andremo a scoprire le radici delle ingiustizie partendo proprio dalle persone e dai luoghi dove i loro diritti sono stati offesi” afferma la conduttrice, spiegando “Faremo inchieste nel mondo della sanità, parleremo del diritto ad essere curati bene, dell’assenza del welfare, delle mortificazioni subite dalla ricerca“. La Busi per il sociale porterà in onda tre storie a puntata, per cercare di raccontare la società da un altro punto di vista.

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