Talk Show



11
aprile

GERRY SCOTTI: “LA RAI HA PAURA DI ME, PERCHE’ PER LORO SONO UN PERICOLO PUBBLICO”. IL CONDUTTORE A TUTTO CAMPO, TRA ‘ITALIA’S GOT TALENT’ ED UN NUOVO TALK SHOW PRESERALE

«Ho l’impressione che di cattiverie in Rai me ne abbiano fatte tante». Parola di Gerry Scotti. Il volto maschile simbolo di Mediaset, in un’intervista rilasciata a Luca Dondoni de La Stampa (nonchè neo giurato dei nostri TeleRatti in partenza martedi), spara a tutto campo sulla tv pubblica, colpevole, a suo dire, di essere scorretta nei suoi confronti e verso i suoi programmi.

Lo stesso presentatore sa di non essere un ostacolo semplice da superare «ma c’è modo e modo». Ed è per questo che, riferendosi alla controprogrammazione improvvisata dell’Isola dei Famosi verso Italia’s got Talent, rivela:

«Sono talmente abituato a questi colpi bassi che quando mi hanno comunicato lo spostamento dell’Isola ho continuato tranquillamente a giocare a pallone con mio figlio. Mi auguro soltanto che in Rai non giochino sporco come hanno fatto con Ballando con le stelle che era in competizione con Io canto: pur di vincere la serata, toglievano degli interi blocchi pubblicitari. Noi siamo una tivù commerciale e non potremmo mai fare una cosa simile».

Ma non finisce qui. Dopo aver fatto gli auguri al papabile prossimo conduttore di Sanremo, che non sarà lui (come si mormorava inizialmente) ma – a quanto pare - Carlo Conti, Scotti continua ad attaccare la Rai per il comportamento tenuto durante l’ultimo Premio Regia Televisiva:

«La Rai ha delle strane paure nei miei confronti, al punto da non avermi invitato a Sanremo per la consegna del Gran Premio della tv, nonostante fossi nella terzina dei personaggi dell’anno assieme a Bonolis e Conti. L’ho considerato uno sgarbo… Capisco che per loro io sia un pericolo pubblico, ma dire che non mi hanno invitato perché non conoscevano l’indirizzo di casa per inviarmi il biglietto fa solo ridere, se non tristezza. Ecco, lo scriva: con me si sono comportati tristemente».




23
marzo

SU LA7 AL VIA TRE SPECIALI SULLE ELEZIONI REGIONALI CON ANTONELLO PIROSO

Dopo il via libera del Tar del Lazio, Telecom Italia Media è partita subito in quarta stravolgendo il proprio palinsesto in vista delle Elezioni Regionali 2010. Oltre ai classici programmi di approfondimento, tra cui Otto e mezzo con Lilli Gruber, Tetris con Luca Telese e L’infedele con Gad Lerner, a completare l’informazione targata La7 sono in arrivo alcuni speciali che renderanno indubbiamente felici tutti i detrattori del famoso provvedimento varato dall’AgCom.

Si parte questa sera alle 21.10 con Speciale OmnibusRegionando 2010: Antonello Piroso, Direttore News e Sport del “settimo canale”, arbitrerà un dibattito in studio tra giornalisti e politici sugli argomenti “caldi” della campagna elettorale, sulla falsariga dei talk show attuali. Stessa ora, stesso conduttore e stessa formula per il secondo speciale Regionando 2010 del 25 marzo che si scontrerà, seppur con mezzi differenti, con l’atteso Raiperunanotte di Michele Santoro.

Il 29 marzo invece, conclusasi la tornata elettorale, Antonello Piroso condurrà sempre in prima serata Speciale TGLa7 con un ricco parterre di opinionisti, giornalisti e politici che commenteranno in studio i risultati delle elezioni regionali.


16
marzo

IL CDA RAI CONFERMA LO STOP AI TALK SHOW: LA PALLA PASSA ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA

Nulla da fare. Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha confermato, nella riunione d’urgenza convocata ieri dal Presidente Paolo Garimberti, la delibera approvata il 1° marzo scorso: tutti i talk show politici resteranno sospesi fino alla conclusione del periodo elettore. La decisione, votata a maggioranza (5 voti contro 4) nonostante l’auspicio di Garimberti nel trovare un “punto di incontro” e la lettera del Presidente dell’AgCom Corrado Calabrò, cozza con la sospensione del Tar del Lazio del provvedimento varato dall’AgCom per le emittenti private, anch’esso basato sul regolamento predisposto per la Rai dalla Commissione di Vigilanza.

In altre parole, mentre Sky, Mediaset e Telecom Italia Media potranno proporre regolarmente programmi di approfondimento politico conformi alla legge sulla par condicio, la Rai sarà l’unica a doversi affidare alle sole tribune elettorali. Il CdA ha comunque dato mandato al Direttore Generale della Rai Mauro Masi di illustrare la situazione alla Commissione di Vigilanza (il cui Ufficio di Presidenza è convocato per oggi alle 13.30), a cui spetta quindi la “decisione” finale.

Il Presidente della Rai Paolo Garimberti rispetta la decisione della maggioranza ma si dichiara amareggiato “per la divisione” in Consiglio di Amministrazione e per la “mancata ripresa dei talk show”. Il Presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, che insieme a Mauro Masi avrà il compito di trovare urgentemente una strada alternativa, ha espresso tutta la sua contrarietà alla delibera: “Si attendeva una scelta diversa in ordine all’invito di ripristinare i programmi d’approfondimento nel periodo elettorale, per i quali era gia’ stata ritenuta non obbligata la loro soppressione”.

Dura anche la reazione di Giovanni Floris:





15
marzo

IL TAR DEL LAZIO BOCCIA LO STOP DEI TALK SHOW POLITICI PER LE TV PRIVATE. IL CDA RAI CONVOCATO D’URGENZA

C’è grande fermento nei corridoi di Viale Mazzini. Non solo per la vicenda che riguarda Santoro,  Minzolini, Berlusconi e l’AgCom ma soprattutto per la decisione del Tar del Lazio sui talk-show politici delle emittenti private, sospesi giorni addietro dall’Autorità per la garanzia delle comunicazioni varando un provvedimento-costola del regolamento predisposto per la Rai dalla Commissione di Vigilanza.

La terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale presieduta da Maria Luisa De Leoni ha accolto il ricorso di Sky e Telecom Italia Media in relazione alla sospensione del regolamento varato dall’AgCom. Ne consegue che tutte le tv private (in primis Mediaset, Sky e Telecom Italia) potranno riprendere le trasmissioni di qualsivoglia talk show politico, purchè conforme alle canoniche norme sulla par condicio.

Grande soddisfazione per Sky Italia e, in particolar modo, per il direttore di SkyTG 24 Emilio Carelli, da sempre estimatore dei “faccia a faccia” politici in periodo elettorale. Anche Mediaset si è dichiarata appagata dalla sentenza e deciderà “responsabilmente” (a causa della ristrettezza degli spazi a disposizione) nei prossimi giorni come posizionare i propri programmi di informazione.

C’è chi, intanto, è nel caos più totale. Parliamo del Consiglio di Amministrazione della Rai, convocato oggi d’urgenza (alle 12) dal Presidente Paolo Garimberti.


4
marzo

TALK SHOW POLITICI VIETATI, LA RAI PERDE ASCOLTI E SPOT.

C’era da aspettarselo: La grande storia non è riuscita a trattenere il pubblico di Ballarò. E lo stesso è ipotizzabile che accada stasera con il film “La carica dei 101″ in sostituzione di Annozero su Raidue. In seguito allo stop ai programmi d’approfondimento Rai, gli ascolti ne risentiranno, così come gli introiti pubblicitari. Ma almeno la par condicio è salva.

Martedì sera il programma storico di Raitre, al posto del talk show di Giovanni Floris ha dimezzato l’ascolto della prima serata, fermandosi all’8% di share. E chissà cosa accadrà stasera quando i telespettatori di Santoro si troveranno di fronte all’enigma riguardo chi ha sequestrato i 101 cuccioli dalmata del celebre film, replicato più volte. Il conduttore di Annozero ironizza (“Siamo sul pezzo“) ma la polemica in Viale Mazzini rimane.

Addiruttura il serafico giornalista Bruno Vespa ha partecipato al sit in di protesta con Santoro, Floris, Annunziata contro le rigide restrizioni decise dalla Commissione di Vigilanza, ed ha affermato: “La coperta si è strappata e si è strappata in modo sbagliato, il silenzio dei talk show politici in campagna elettorale non si era mai visto e spero non succeda mai più“. Se la correttezza in ambito politico sembra essere sotto controllo, a perderci sono le tre reti Rai che per un mese saranno orfane di programmi di punta di prima e seconda serata. Secondo le ultime stime, la perdita pubblicitaria potrebbe arrivare attorno ai 4 milioni di euro.





15
gennaio

L’ULTIMA PAROLA SPETTA SOLO A GIANLUIGI PARAGONE. DA STASERA SU RAIDUE

Per entrare in Rai ben vengano i “padrini” politici. Questo sembra essere, in sintesi, il pensiero di Gianluigi Paragone, famoso giornalista in quota centrodestra (“In Rai mi hanno voluto Pdl e Lega. La cosa non mi imbarazza e non ho nulla di cui mi devo giustificare”, fonte Sorrisi) e attuale vicedirettore di RaiDue pronto a tornare in onda, dopo il flop di Malpensa, Italia, con L’Ultima Parola, nuovo talk di RaiDue che allieterà le nostre seconde serate del venerdì per 18 settimane.

Nonostante prometta di non fare il verso a Santoro (“Io non giggioneggio“), L’Ultima Parola sembra avere, dalle premesse, la stessa identica struttura di Annozero. Il programma verrà infatti aperto da un editoriale del padrone di casa a cui seguiranno il classico dibattito in studio, i servizi filmati e le inchieste. Presente anche una sorta di “nuovo” Marco Travaglio, Tommy Calabrese, dipendente delle Poste e  amico di Paragone, che avrà l’arduo compito di raccontare “le piccole storie ignobili di questa Italia”.

Vera novità riguarda invece lo studio che accoglierà (oltre che una passerella formata da 12 schermi al plasma e un grande ledwall) anche uno schermo touchscreen che permetterà al conduttore di scegliere simboli, grafiche e filmati in qualsiasi momento. E proprio questo schermo, definito addirittura magico, sarà protagonista della chiusura del programma: verrà infatti utilizzato per lanciare una sorta di “hit parade” con il meglio e il peggio della settimana televisiva su cui Paragone esprimerà la sua ultima parola.


14
gennaio

ENRICO MENTANA: “UN MIO RITORNO A MEDIASET? NON SI SA MAI”. E A DM TV DICHIARA: “SPERO DI NON MORIRE DISOCCUPATO”.

Pace fatta tra Enrico Mentana e l’azienda della famiglia Berlusconi? Perchè no, del resto il “ribelle Chicco” che pure andò via sbattendo le porte, non ha mai negato di avere avuto grande libertà ideologica ed editoriale nei corridoi del Biscione. Il “pomo della discordia” che divise le strade del giornalista da quelle della sua azienda-madre fu la mancata messa in onda dello speciale di Matrix in prima serata sul caso di Eluana Englaro a favor di Grande Fratello, e a circa un anno di distanza sia il giornalista che Mediaset iniziano a fare i conti con le conseguenze di questa reciproca scelta.

Da un lato il Biscione non è riuscito a trovare in Vinci un degno erede di Mentana in grado di tener testa alla feroce e variegata controprogrammazione della seconda serata; dall’altro Mentana in questi ultimi mesi è rimasto un “giornalista di richiamo” ma privo di una collocazione professionale definita. Per la serie “tutti lo vogliono e nessuno se lo piglia” il suo nome era stato accostato alle alte dirigenze Rai, alla direzione del Tg3 e di altre importanti testate, ma alla fine le sue apparizioni continuano ad essere quelle di un ospite d’eccezione (vedi: Annozero) e mai quelle di un “padrone di casa” e la cosa sicuramente non rende felice il riccioluto giornalista.

A parlare con onestà è infatti proprio Mentana che dai microfoni dell’ “Alfonso Signorini Show” ha detto: “Un mio ritorno a Mediaset? Non si sa mai. Siamo obiettivi: passato un anno dalla mia assenza, Mediaset e il panorama televisivo non ci hanno guadagnato e nemmeno io. Dunque perchè no?“.


20
novembre

OPRAH WINFREY ANNUNCIA LA FINE DEL TALK PIU’ SEGUITO D’AMERICA. NEL 2011 IL LANCIO DEL SUO NETWORK.

Oprah WinfreyE’ fra le donne più ricche e potenti al mondo, e l’annuncio della fine del suo talk show ha fatto tremare media e social network americani, che hanno dato alla notizie enorme eco.

Stiamo parlando di Oprah Winfrey, 45esimo posto nella lista Forbes relativa alle persone più potenti del mondo, donna americana fra le più chiacchierate, parodiata e imitate. Il suo omonimo show è il talk giornaliero più seguito degli Stati Uniti, con una media di 7,1 milioni di telespettatori, e il suo incredibile pubblico, un esercito composto soprattutto da donne, ha reso la conduttrice un vero e proprio re mida della televisione: qualsiasi cosa Oprah tocchi, qualsiasi personaggio sia supportato dalle sue opinioni e dai suoi programmi, diventa automaticamente celebre. “The Oprah Winfrey Show” è ormai un “must” per i telemaniaci più accaniti, ed è anche un punto di riferimento importante per le conduttrici europee, che guardano alla Winfrey come un vero e proprio modello da imitare. Un modello che da 25 anni tiene in piedi uno show che ha saputo rinnovarsi restando fedele a se stesso.

Quello show adesso ha una data di scadenza, venerdì 9 settembre 2011, e l’annuncio della fine delle trasmissione dovrebbe essere dato proprio oggi dalla conduttrice. Un annuncio che non passerà inosservato, e che ancor prima di esser fatto non manca di suscitare clamore; un’eco, questa data ai rumors e alle notizie che si inseguono sui media americani, che regalerà allo show di Oprah un audience da record. Se infatti è certa la data in cui il programma cesserà di esistere, non si conoscono ancora le motivazioni che hanno spinto la donna dei record a non rinnovare il contratto con la Harpo Productions Inc. di Chicago, e che la stessa Winfrey spiegherà ai suoi telespettatori in diretta tv, assicurando così alla trasmissione, c’è da scommetterci, ascolti da capogiro.