Milano



25
ottobre

DM LIVE24: 25 OTTOBRE 2011. I CESARONI A MILANO, DRAGON BALL SU ITALIA1, FUOCO A CINECITTA’, TECNICO DELLA CALDAIA DALLA PARODI

Diario della Televisione Italiana del 25 Ottobre 2011

>>> Dal Diario di ieri…

  • I Cesaroni a Milano

pippo ha scritto alle 14:16

Martedì 25 e mercoledì 26 ottobre i protagonisti della fiction prodotta da Publispei “I Cesaroni” saranno a Milano, in piazza Duomo, per girare alcune scene della quinta serie, che andrà in onda nel 2012 su Canale 5. Il trio comico composto da Claudio Amendola, Antonello Fassari e Max Tortora sarà infatti “in trasferta” nel capoluogo lombardo per un paio di giorni, insieme alle new entry Enrico Brignano, Max Pisu e Roberta Giarrusso. (ufficio stampa mediaset)

  • Su Italia1 ritorna Dragon Ball

lu85 ha scritto alle 18:06

Altro cambiamento nel day-time di Italia1. Dopo la fine di Mila e Shiro il sogno continua, da oggi dopo Glee la prima stagione di Dragon Ball.

  • Tecnico al telefono della Parodi

Alessandro ha scritto alle 18:31

Durante un fuorionda de I Menù di Benedetta squilla il cellulare della Parodi che sorridendo si giustifica: “Scusate, ho dimenticato la suoneria..è il signore che deve venirmi ad aggiustare la caldaia..”. Risponde quindi alla chiamata: “Ma l’ha trovata la casa? No?! Chieda alla portiera! Casa Parodi/Caressa!”. Beh va beh.

  • Si dà fuoco perche’ non è stato preso al GF

lauretta ha scritto alle 19:29




5
luglio

XFACTOR 5: AI PROVINI DI MILANO SOLO IN 500 (FOTOGALLERY)

XFactor 5: i provini a Milano

XFactor, atto quinto: si parte. La lunga cavalcata alla ricerca della nuova popstar è iniziata ufficialmente questa mattina a Milano, nella prima delle quattro giornate meneghine dedicate agli aspiranti concorrenti. Nella cornice del castello Sforzesco si erge la tensostruttura che ospita i provini: la novità principale è il gigantesco marchio di Sky che campeggia al fianco del logo del programma. Davanti al tendone, una discreta coda di giovani talentuosi che armati di pazienza attendono il loro momento in trepida attesa sotto il sole cocente.

Per l’occasione DM ha sguinzagliato i propri inviati per capire che aria tira all’alba del nuovo XFactor. A quanto ci risulta, al termine della prima mattinata di provini sono stati staccati meno di 500 ticket, un numero che, se confermato, non sarebbe certo straordinario considerato che alla tappa di Milano sono chiamati a raccolta i talentuosi di tutto il Nord Italia. Poca pubblicità alle selezioni? Può darsi. Chissà che non risieda proprio in queste motivazioni la convocazione di una ‘imprevista’ conferenza stampa proprio domani mattina.

La fascia d’eta più partecipe è, come al solito, quella compresa tra i 20 e i 30 anni, ma tanti erano anche i minorenni accompagnati dai genitori. Tra i candidati in coda sotto il sole o all’ombra nel parco del castello, c’è chi ripassa il testo della canzone, qualcuno prova la sua canzone e altri si intrattengono strizzando l’occhio alla telecamera o incrociando le braccia al grido di “XFactor!”. A gruppi di 40, le aspiranti popstar affrontano la redazione del programma, rigorosamente a porte chiuse: pochi minuti per dimostrare di avere l’X Factor.


28
gennaio

IL TG1 APPRODA A MILANO E IL TGR INSORGE.

“Guerra civile” in casa Rai. Sembrano esserci, infatti, novità nella sede lombarda. E si sa, quando avvengono dei cambiamenti, non sempre sono tutti contenti. A generare la tensione è la creazione di una “succursale” milanese del Tg1 presso la sede regionale della TV di Stato. Tale decisione era già stata resta nota la scorsa estate alla presentazione del piano editoriale, approvato dal Cda e dalla redazione (con il tacito assenso della Commissione di vigilanza Rai), ed ora che sta diventando operativa con i primi incarichi affidati ai giornalisti inviati ad hoc a Milano (Elena Fusari scelta per seguire a Bologna il caso del sindaco dimissionario e Federica Balestrieri incaricata di curare un servizio sul Giorno della Memoria) l’insurrezione dei colleghi del Tgr non si è fatta attendere.

Questi ultimi, infatti, vedono la mossa come un atto di sfiducia nei loro confronti e di “valutazione negativa nei confronti della professionalità dei colleghi di Milano, che da anni, al contrario, hanno fornito una puntuale, rigorosa ed esaustiva copertura informativa”. Sospetto, questo, seguito dalle critiche al direttore del Tgr Alberto Maccari, colpevole a parer loro di aver tenuto “una posizione debole nella vicenda, pur avendo manifestato contrarietà al progetto”. La cosa che inasprito ulteriormente gli animi è stata la dinamica degli eventi: una stanza fatta sgomberare in fretta e all’improvviso, per cedere il posto ai colleghi del TG1. Afferma un comunicato (via La Stampa): 

È sconcertante innanzitutto che i colleghi della Tgr di Milano, caporedattore in testa, si siano trovati di fronte al fatto compiuto senza nessuna possibilità di confronto e che abbiano dovuto subire un’ennesima scelta che di fatto snatura e ridimensiona in maniera drastica il ruolo delle sedi regionali come terminali delle testate nazionali sul territorio”.

La ferma contrarietà della testata giornalistica regionale ha trovato la solidarietà di tutti i Cdr nazionali:

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16
ottobre

SCALO 76 CHIUDE IN ANTICIPO, ACADEMY NON REPLICA, ITALIA SUL 2 DIMEZZATA, NIENTE PRIMA SERATA PER LA BIGNARDI: FLOP E “CAMBI DI ROTTA” DI RAIDUE METTONO IN CRISI GLI STUDIOS MILANESI

agosti

Che Raidue sia oramai un cantiere aperto, pieno di lavori e buche, ve ne avevamo già parlato (qui le anticipazioni sul nuovo programma della Setta, qui i rumors di un probabile ritorno di Paolo Limiti), ma non avevamo idea dell’ “effetto domino” televisivo ed economico della direzione di Massimo Liofredi.

A far chiarezza e’ stato l’Avvenire che non parla solo di cambi di palinsesto e di questioni prettamente televisive, ma di un trend che ha messo in allarme le RSU della Rai e le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Snater e Silar, per via del forte ridimensionamento delle produzioni milanesi dopo la fine della direzione “leghista” di Antonio Marano

Sono le stesse sigle sindacali a “spifferare” i machiavellici piani di Liofredi per i prossimi mesi: “E’ pressochè certo che Scalo 76 Talent, produzione interna Rai, verrà tagliato forse anche prima della sua scadenza prevista per il 23 gennaio, e che Italian Academy 2, coproduzione Endemol, non verrà riproposta (ndDM: sonoramente bocciati quindi i progetti creati per la new entry Lucilla Agosti) [...] Si prospetta inoltre un ridimensionamento iniziale di circa mezz’ora de L’ Italia sul 2, a cui potrebbe seguire un trasferimento definitivo del programma nelle sedi di Roma (gennaio).”

Leggi dopo il salto tutte le altre novità previste per il 2010.


3
ottobre

TV MODA: UNA PUNK ROCKER ALLA CORTE DI RE GIORGIO

Tv Moda (Jo Squillo)Se fosse nata qualche decennio prima dei favolosi anni Sessanta, Jo Squillo sarebbe stata la pupa di Filippo Tommaso Marinetti, il gran visir del Futurismo italiano: lui, nel 1910, lanciava volantini su piazza San Marco gridando contro il vecchiume di Venezia; lei, nel 1980, lanciava Tampax macchiati di rosso su piazza Duomo scandalizzando i proto-yuppies di una Milano da bere agli albori. Lui fece la storia dell’avanguardia in Italia; lei, che vi piaccia o no, quella del punk nostrano.

Perché a vederla adesso, la Jo Squillo, che declama le proprietà terapeutiche dello chiffon inguainata in un tripudio di lycra, proprio non la si può immaginare che canta “Violentami, violentami/ piccolo/ Violentami, violentami/ sul metrò”. Eppure, prima delle passerelle, e prima ancora di “Siamo donne”, l’al secolo Giovanna Coletti cambiò il suo nome da prof. di matematica in favore di quello più grintoso con cui a tuttoggi s’aggira leggiadra tra Montenapoleone, la Madison Avenue e i Campi Elisi à Paris (ma con cui allora capitanava le Kandeggina Gang dedicandosi occasionalmente alla  decontestualizzazione  dell’uso dell’assorbente interno). Comunque sia, pace all’anima loro – delle Kandeggina, s’intende -, dal momento che oggi Jo veste stabilmente i panni meno aggressivi di notista fashion, madre matrona di quel Tv Moda nato dieci anni fa su Retequattro e diventato persino un canale satellitare a sua immagine e somiglianza dedicato allo stile – e all’ego stesso della conduttrice, che imperversa dalla sigla di testa a quella di coda di ciascun benedetto programma.

Nella prima puntata della nuova stagione, in onda da questa mattina il sabato alle 11.20 su Italia1, Tv Moda è stata a Milano sotto i riflettori dell’appena conclusa tornata di prêt à porter femminile per la prossima primavera. Con il suo barocchissimo eloquio, Jo Squillo ha presentato le collezioni di  Giorgio Armani, Byblos, Just Cavalli, Krizia, Prada, VDP – non mancando ovviamente di decantare le proprietà terapeutiche dello chiffon, come s’è detto -, e ha braccato i vip di turno a bordo passerella per porre loro quesiti illuminanti del tipo “Cosa indossi oggi?” – e cento volte su cento se siamo da Armani la risposta sarà “Armani!”; da Cavalli, “Cavalli!”; da Dior, “Dior!”, e così via, di sfilata in sfilata.





19
agosto

CORONA, CHI ERA COSTUI? FABRIZIO CORONA RINFRESCA LA MEMORIA A SIMONA VENTURA (E LA INVITA PER UN CAFFE’ RIPARATORE)

Fabrizio Corona - Simona Ventura 

“Cara Simona, sono passate due settimane dal nostro litigio al Sottovento, ma soltanto ora ho trovato il coraggio di scriverti”: così esordisce, con un’insolita sobrietà, Fabrizio Corona, in una lettera indirizzata alla Ventura e pubblicata nel numero di Chi in edicola da oggi. Sul settimanale diretto da Alfonso Signorini, il reuccio delle paparazzate dà la sua versione riguardo i fatti accaduti quella fatidica sera in costa Smeralda, ma soprattutto chiede piccato alla presentatrice: “perchè hai dichiarato ai giornali di non conoscermi?”. 

Difatti, all’indomani della ben nota scaramuccia nel celebre locale di Porto Cervo – scatenata, a dire di Corona, da un “prostituta” di troppo indirizzato a una sua collaboratrice da Domenico Zambelli, storico factotum della Mona  -, sui giornali fioccarono le (inverosimili) parole della Ventura: Corona? Non so chi sia”. Inverosimili perché per anni li sapevamo insieme nella scuderia di Lele Mora: gioco forza una cena di Natale, un aperitivo occasionale, non dico per un massaggio ai piedi del capo a bordo piscina, ma almeno per un caffè si saranno incrociati ’sti due. E invece: Corona? Non so chi sia”. Punto.

E allora “grazie a Chi ti rinfresco un pò la memoria. Quanti pranzi e quante cene abbiamo condiviso in dodici anni di frequentazione, che entrambi abbiamo avuto, con Lele Mora? Quanti?” scrive il Nostro lanciandosi in un impetuoso rondò mnemonico, non senza condire il tutto conA  un retrogusto che sa quasi di minaccia mal celata, Potrei scrivere un libro sulla «Simona segreta», e tu lo sai bene, molto bene”. A detta di Corona, poi, i rapporti tra loro non sarebbero mancati nemmeno dopo le vicende giudiziarie che spinsero la Ventura a lasciare l’agenzia di Lele Mora. Anzi. “Come fai a non ricordare quello che è successo lo scorso dicembre, esattamente due giorni prima di Natale?”, la incalza Corona.


14
luglio

MILANO – ROMA: GUERRA ALL’ULTIMO CIAK. ROBERTO CASTELLI: PARLANO TUTTI ROMANESCO, E’ UNA COSA INSOPPORTABILE

Roberto CastelliHollywood? Non ce n’è bisogno.. Cinecittà? Per carità, la nuova mecca delle produzioni cinematografiche e televisive sarà (forse) Milano (zona Fulvio Testi). È stato inaugurato ieri pomeriggio, alle 17.30 circa, il Polo della Cinematografia Lombarda, sede restaurata di quella che fu la vecchia Manifattura Tabacchi. Il centro inoltre accoglierà la Fondazione Cineteca Italiana, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Civica Scuola di Lombardia e la Lombardia Film Commission.

Esulta la Lega Nord, esulta in primis il leader del Carroccio Umberto Bossi che lo considera il primo passo verso il federalismo, anche nell’ambito dello spettacolo. Una superficie di circa 90.000 metri quadrati, per un costo complessivo di  8,7 milioni di euro, finanziati quasi per intero dalla regione Lombardia, rappresentata all’ inaugurazione dal presidente Roberto Formigoni; insieme con lui, il sindaco Letizia Moratti e molte altre personalità di spicco della politica italiana. Tra gli altri, il ministro Giulio Tremonti e il  vice-ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, che non si è risparmiato nei commenti a caldo: «Basta con gli attori che parlano in romanesco, è una cosa insopportabile, da fastidio da un punto di vista culturale. Che sia un bergamasco, un altoatesino o un tedesco comunque parlano tutti con accento romanesco – ha detto Castelli riferendosi alle produzioni cinematografiche e televisive – è una cosa insopportabile. E dà fastidio non tanto per una questione localistica o campanilistica, ma è chiaro che il linguaggio è parte essenziale dei personaggi (abbastanza chiaro il riferimento alla fiction su Giovanni XXIII, bergamasco doc)».

Non si sono ovviamente fatte attendere le repliche: «Ancora una volta la Lega parla a vanvera su argomenti che non conosce» attacca Pierfrancesco Majorino del PDI, ma qualche voce dissonante anche nella maggioranza del PDL, tra tutti un “addetto ai lavori” come Luca Barbareschi che sottolinea: «L’industria dello spettacolo è a Roma e lo è sempre stata, per varie ragioni, non ultima che a Roma c’è il bel tempo, il sole, elementi che servono quando si girano i film, e non nebbia e pioggia, con le quali si possono girare solo alcune scene». (E meno male che è interprete di “Nebbie e Delitti“, ndDM) .


14
maggio

TELERATTI 2009: QUESTA SERA FESTA DI CHIUSURA AL THE CLUB, MILANO

La Notte dei Teleratti - Giovedi 14 maggio 2009, The Club - Milano

Quando i Telegatti non ci sono, i TeleRatti ballano. E’ stato questo il claim della terza edizione della manifestazione che premia il peggio della televisione ed ora è arrivato il momento di… ballare.

DavideMaggio.it, in collaborazione col Gruppo Papido, ha organizzato per giovedi 14 maggio, al The Club di Milano, una festa per celebrare tutti insieme la chiusura dei TeleRatti 2009.

Un’occasione per consentire a coloro che si incontrano quotidianamente nel web, di trascorre qualche ora insieme senza computer ma con un bel bicchiere del vostro cocktail preferito. L’ingresso sarà completamente gratuito (sino all’1 della notte) per qualunque lettore abbia voglia di prendere parte alla serata. Basterà presentarsi all’ingresso con l’invito che potrete scaricare di seguito o, ancora più semplicemente, far riferimento a “La Notte dei TeleRatti” una volta raggiunto il locale.

Si partirà alle 23.30 e non si sa quando si finirà!

Adesso scarica l’invito  e… ci si vede giovedi al “The Club“. Milano, Corso Garibaldi 97.