Michele Santoro



23
marzo

BERSAGLIO MOBILE, ENRICO MENTANA SOGNA LA PRIMA SERATA? IL GIORNALISTA SMENTISCE: VOGLIONO METTERMI CONTRO SANTORO

Enrico Mentana

Enrico Mentana, sotto sotto, gongola assai. Il suo Bersaglio Mobile, da poco posizionato nella seconda serata del venerdì di La7, sta superando bene la prova degli ascolti. Nell’ultima puntata, ad esempio, grazie ad un’intervista esclusiva a Beppe Grillo, il programma d’approfondimento del Mitraglietta ha totalizzato il 10.7% di share, battendo Canale5 in quella fascia. E per il futuro le previsione sembrano rosee: all’orizzonte ci sono infatti le elezioni europee ed il racconto della politica renziana al governo. Una buona calamita per il pubblico.

Mentana al posto di Santoro? Il direttore smentisce

Tale scenario galvanizzerebbe non poco il direttore del TgLa7, che – secondo indiscrezioni – potrebbe persino pensare in grande. Come ipotizza Il Giornale, infatti, qualora Bersaglio Mobile si consolidasse negli ascolti sinora raggiunti, per Mentana potrebbe paventarsi la possibilità di una promozione in prima serata. Fantasie? Forse. Del resto, si tratta solo di suggestioni. Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, Mentana avrebbe persino valutato la possibilità di conquistare il prime time del giovedì, attualmente occupato da Servizio Pubblico. Ma, con un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook, il giornalista ha smentito tale ipotesi:

Stamattina il Giornale cerca di mettermi contro Santoro. Non ci riuscirà. Michele è il numero uno nei programmi giornalistici di prima serata della tv italiana. Punto” ha scritto il direttore del TgLa7.




15
marzo

DM LIVE24: 15 MARZO 2014. SANTORO CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE – CROLLANO ABBONATI DI RAI ITALIA – NETFLIX DEBUTTA IN FRANCIA

MIchele Santoro

Michele Santoro

Il DM Live 24 è un post pubblicato ogni giorno (a mezzanotte circa) nel quale, tramite i commenti, vengono raccolte in tempo reale le segnalazioni degli utenti su qualunque programma in onda e, più in generale, in relazione a qualsivoglia notizia televisivamente rilevante. I più interessanti verranno pubblicati nel DM Live 24 del giorno successivo.

Crollano gli abbonati di Rai Italia

Da oltre mezzo milione a 12mila: a tanto ammonta la flessione degli abbonati a Rai Italia, il canale per gli italiani all’estero servizio pubblico. A rivelare la cifra, “La notizia”, che evidenzia inoltre come in realtà Rai avrebbe a disposizione un bacino potenziale ben superiore, basti pensare ai 18mln di cittadini di origine italiana negli Stati Uniti. Rai Italia è attualmente disponibile in America, Asia, Australia e Africa: negli Usa è disponibile come servizio pay tv con oltre 20 operatori via cavo, distribuiti da RaiWorld, mentre blocchi parziali di programmazione sono diffusi gratuitamente. (Tivù)

Santoro condannato per diffamazione

In una delle puntate di “Annozero” del 2008 dedicate all’inchiesta “Why Not” di De Magistris, l’ex coordinatore di Forza Italia in Calabria, il deputato e poi senatore Giancarlo Pittelli, è stato diffamato da Michele Santoro. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Roma, che ha fissato in 30mila euro il risarcimento. (Tivù)

Netflix debutta in Francia

Per Netflix, il mercato europeo è un obiettivo strategico. Il colosso fondato da Reed Hastings, proprio quest’anno, metterà infatti a segno dei colpi importanti nel suo piano di espansione nel Vecchio Continente dove, ricordiamo, è presente in Gran Bretagna, nella regione scandinava e in Olanda. L’esordio del servizio di SVod in Francia è ormai praticamente certo: il numero uno di Orange, Stéphane Richard, in un’intervista recente a Radio Classique ha infatti confermato il lancio del servizio entro quest’autunno.


31
gennaio

SERVIZIO PUBBLICO: SCARANTINO ARRESTATO DOPO LA TRASMISSIONE. IN STUDIO APPLAUSI A TOTO’ RIINA

Vincenzo Scarantino, Servizio Pubblico

Lo hanno prelevato con un blitz, vicino agli studi di Cinecittà. L’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Scaratino è stato bloccato dalla polizia nella tarda serata di ieri, dopo la sua partecipazione al programma televisivo Servizio Pubblico. Il falso pentito, che ritrattò la sua versione dei fatti sulla strage di via D’Amelio (si autoaccusò di aver rubato la 126 dell’attentato e, per le sue dichiarazioni, vi furono numerose condanne al termine del processo), era apparso su La7 coperto da una maschera ed aveva rilasciato scottanti dichiarazioni sulla presunta trattativa Stato-mafia. Al termine della diretta, mentre stava rientrando in albergo su un’auto della produzione di Servizio Pubblico, l’uomo è stato fermato dagli agenti, che lo hanno condotto in Questura.

Vincenzo Scarantino arrestato: il blitz della polizia

Secondo la ricostruzione fornita al Fatto Quotidiano dai giornalisti di Michele Santoro, si è trattato di un’operazione “clamorosa”. Tutto si è svolto il pochi minuti: l’auto su cui viaggiava Scarantino è stata fermata da due volanti della polizia e tre auto civetta, poi perquisita. Dopo essere stato trasferito in Questura, l’ex collaboratore di giustizia è stato portato in albergo per una perquisizione della sua stanza, e da lì ricondotto di nuovo negli uffici di polizia, in stato d’arresto. Poco prima, per la prima volta in tv, l’uomo aveva reso la propria testimonianza su alcune circostanze riguardanti la strage che uccise il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

Vincenzo Scarantino a Servizio Pubblico: le dichiarazioni

In particolare, su La7 Scarantino ha confermato le proprie accuse nei confronti del defunto questore Arnaldo La Barbera, che lo avrebbe indotto a mentire, e nei confronti di alcuni investigatori del gruppo Falcone-Borsellino che lo avrebbero costretto ad imparare i loro verbali per poi ripetere ai magistrati la loro verità. L’ex pentito ha anche parlato anche di un “suggeritore”, di cui non ha voluto rivelare l’identità. Finita la trasmissione, ad attenderlo c’era la polizia.

Servizio Pubblico: in studio applausi per Riina antiCav





22
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO: MINACCE DI MORTE A SANTANCHE’ E D’URSO. ERA OPPORTUNO MANDARLE IN ONDA?

servizio pubblico minacce di morte barbara d'urso

Servizio Pubblico

Io posso punirti una volta, due. Alla terza volta devo ammazzarti“. Minacce di morte in prima serata: l’aria si fa pesante, di piombo. Fanno discutere ed inquietano le violente affermazioni trasmesse giovedì scorso su La7, durante l’ultima puntata annuale di Servizio Pubblico. Davanti alle telecamere di Santoro, un signore incappucciato ha dichiarato di voler “ammazzare, nel vero senso della parola” qualche personaggio della scena politica, citando anche i nomi di Daniela Santanchè e Barbara D’Urso.

Parole sconcertanti, che il programma santoriano ha però deciso di mandare in onda integralmente. Così, su La7, il manigoldo ha potuto esporre le sue istigazioni alla violenza ed il suo odio per le Forze dell’Ordine. “I poliziotti sono nemici perché difendono quei criminali” ha affermato l’uomo senza volto, riferendosi alla classe politica. E giù pesante:

Sono su Canale5 con mia mamma, che magari mi guardo Barbara D’Urso con quei quattro stronzi tipo la signora Santanchè che parla, e dopo tre minuti mi sale un nervoso tale che vorrei andare lì ad ammazzare nel vero senso della parola. Ma non posso, non perché non ho le capacità, ma perché fra me e loro ci sono quei personaggi, i poliziotti” ha minacciato il teppista.


15
novembre

SERVIZIO PUBBLICO, MICHELE SANTORO VS TRAVAGLIO: DIFENDI SEMPRE GRILLO! (VIDEO)

Michele Santoro, Marco Travaglio

Una tirata d’orecchie del tutto inconsueta, dunque memorabile. Ci voleva Beppe Grillo per far litigare i due: ieri sera, in diretta su La7, Michele Santoro ha “bisticciato” con Marco Travaglio, rimproverando al giornalista di voler sempre difendere il leader del Movimento Cinque Stelle. Lo scambio di battute è durato pochi secondi, il tempo di far volare scintille tra il conduttore e l’editorialista di Servizio Pubblico, solitamente concordi sulle tesi del dibattito. Salvo eccezioni.

Come anticipato, a scatenare il botta e risposta è stata un’affermazione pronunciata da Beppe Grillo in un servizio appena trasmesso. Parlando di Piergiorgio Peluso, figlio del ministro Annamaria Cancellieri, il comico ha accusato: “è stato dentro una società che stava fallendo, c’è stato un anno e ha ricevuto 3,6 milioni di euro per non dire le cose che ha visto” riferendosi alla buonuscita milionaria elargitagli dalla società Fonsai, di cui fu Direttore Generale. Al rientro in studio, però, Santoro ha precisato: “Peluso i soldi li ha presi per aver detto le cose che ha visto“.

La chiosa santoriana non è stata condivisa da Travaglio, che invece concordava con il leader del Movimento Cinque Stelle. Ne è nata una contro-precisazione, col giornalista deciso ad imporre la propria opinione. Il tira e molla è durato ben poco, perché ad un tratto Santoro, spazientito, ha detto al collega: “non è che devi difendere sempre Grillo, qualunque cosa dica!





7
novembre

CASO BONEV: MICHELE SANTORO ‘ASSOLTO’ DALL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michele Santoro “assolto”. L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha infatti archiviato una segnalazione in merito ai contenuti della puntata di Servizio Pubblico in onda lo scorso 17 ottobre. In quell’occasione, il conduttore ospitò l’attrice bulgara Michelle Bonev, che in diretta su La7 rivolse pesanti accuse nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi e della sua fidanzata Francesca Pascale.

Nei giorni successivi al programma, il segretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Paolo Pirovano, aveva inoltrato una segnalazione disciplinare all’Odg del Lazio nei confronti di Santoro. “Probabilmente secondo lui e secondo coloro i quali amano spiare dal buco della serratura i diritti da tutelare per quanto riguarda i dati sensibili valgono solo per le sue amiche” aveva accusato Pirovano, annunciando ricorso contro il giornalista. Oggi, però, sul sito dell’Ordine è comparso un comunicato assolutorio, che respinge la richiesta di intervento sull’operato del conduttore di Servizio Pubblico.

Dopo aver visionato la puntata in questione ed un’ampia rassegna stampa di articoli sulla stessa materia pubblicati in data precedente alla trasmissione di Santoro, non sono stati ravvisati gli elementi per un rinvio del caso al Consiglio territoriale di disciplina” si legge nel comunicato dell’Ordine.


25
ottobre

SANTORO REPLICA A BRUNETTA: POVERETTO, SONO VENT’ANNI CHE CONVIVE CON LE LEGGI AD PERSONAM (VIDEO)

Michele Santoro, Servizio Pubblico

C’era da aspettarselo: la replica di Michele Santoro è arrivata al volo. Ieri sera, il conduttore di Servizio Pubblico ha risposto per le rime a Renato Brunetta, che poche ore prima aveva lanciato la campagna Occupy Santoro” per chiedere l’estensione del diritto di rettifica ai talk show.

Servizio Pubblico: Santoro replica a Brunetta

Chiamato in causa dal senatore Pdl, il giornalista è partito al contrattacco:

una norma dovrebbe avere carattere generale, e non essere costruita su misura per Santoro, per Fazio e la Littizzetto. Ma lasciamo perdere: (Brunetta, ndDM) poveretto, sono vent’anni che convive con le leggi ad personam e questo potrebbe essere un effetto collaterale“.

Santoro ha poi spiegato al pubblico che l’idea dell’esponente Pdl sarebbe quella di “costringere i soliti cattivoni conduttori ad assistere in piedi, immobili e silenziosi alla lettura di chilometriche rettifiche“. Se a parlare non fosse stato un liberale e un ex socialista come Brunetta ci sarebbe stato da preoccuparsi, ha argomentato il giornalista, aggiungendo sibillino: “ma anche Mussolini è stato socialista“.

Santoro torna sul caso Michelle Bonev


24
ottobre

OCCUPY SANTORO (E FAZIO): BRUNETTA CHIEDE IL DIRITTO DI RETTIFICA NEI TALK

Renato Brunetta

Renato Brunetta non si ferma più. Dopo la crociata agli stipendi d’oro in Rai, ora il capogruppo del Pdl alla Camera ha intrapreso una battaglia a favore del diritto alla rettifica esteso a tutti i programmi di informazione. L’iniziativa, lanciata dallo stesso senatore sulle colonne de Il Foglio, si chiama provocatoriamente Occupy Santoro, ed è concepita come “qualcosa di situazionista e anarchico ma basato sulla legalità, anzi contro l’llegalità di chi si chiama Servizio Pubblico e invece trita il prossimo per scopi cannibalistici“.

Occupy Santoro, Brunetta: rettifica anche nei talk show

Oltre a Santoro, i destinatari della campagna sono tutti i conduttori di talk show. L’iniziativa – ha spiegato Brunetta – è avallata da un decreto legislativo e richiede che l’eventuale rettifica venga concessa “in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi. Rilievo identico vuol dire: stesso spazio. Ma anche uguale potenza espressiva. Medesima teatralità, o comunque qualcosa del genere“.

Non tutti siamo bravi come Santoro nel recuperare pentiti delle mutande” ha poi accusato il senatore. Esplicito il riferimento a Servizio Pubblico, che settimana scorsa aveva dato spazio alle dichiarazioni shock di Michelle Bonev su Silvio Berlusconi e Francesca Pascale. Prevedendo che Santoro possa rifiutarsi di concedere una replica, Brunetta ha  precisato: “la legge non dice che dev’essere durante la medesima trasmissione. Santoro può rifiutarsi, dunque, e La7 proporre uno spazio ritenuto equipollente, magari il mercoledì“.

Occupy Santoro, Brunetta sfida anche Fazio